Marco Butti e Simone Patrinicola hanno perfezionato l’arte della rimonta, sull’asciutto e sul bagnato di Monza

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Da ultimi a ottavi assoluti con tanto di vittoria di classe in GT3 Am: una bella domenica per Simone Patrinicola e Marco Butti, saliti sulla R8 LMS nell’ordine e partiti per la seconda volta in altrettante corse del GT Sprint tricolore dal 40° posto, dopo un problema alla frizione in qualifica. Dopo il diluvio del sabato l’esordio dell’ennese sull’Audi GT3 con pista asciutta, iniziava con una bella partenza che lo portava alla fine del giro di apertura al 28° posto in mezzo alle GT Cup in lotta per la loro classifica parziale. Dopo due soli giri Patrinicola era 22° e al terzo posto di classe GT3 Am, avendo già superato la prima delle tre rivali dirette di classe partitegli davanti. Dopo dieci minuti di corsa l’Audi era già 17.ima a 11″ secondi di distacco dalla leader di classe, la Honda di Lippi/Magnoni. Ma al decimo passaggio la prima delle due fasi di safety car odierne ricompattava il gruppo e permetteva al siciliano, risalito sedicesimo assoluto, di ridurre il gap dal leader (la BMW M4 di Glock/Klingmann vincitrice ieri) e dalla NSX GT3 EVO che guidava la classe GT3 Am. Alla ripartenza un altro incidente toglieva di mezzo anche la vettura giapponese in lizza con il duo dei quattro anelli e seguiva una fase di full course yellow.

Quando infine al 13.imo passaggio si apriva la corsia box, Butti approfittava della fase per portarsi al comando davanti alla Ferrari 488 di Alessandro Cozzi, vincitrice di classe ieri proprio davanti alla R8 LMS. Ma la fase della safety car che durava poi fino al 18.imo giro creava l’opportunità per Butti di avvicinare anche la Top10 assoluta e a 6’30” dalla conclusione il comasco si portava in decima posizione a poco più di un secondo dalla Mercedes AMG di Pesce/Rappange, che riusiciva a superare al 21° giro. Nel finale Butti tentava di prendere un inatteso ottavo posto assoluto, oltre alla vittoria parziale, e non riusciva in pista per appena due decimi, ma una penalità per la partenza irregolare alla Ferrari di Agostini/Vebster ricollocava proprio l’Audi in una sorprendente ottava posizione, a suggellare un esordio del giovane duo Audi Sport Italia tutto all’insegna delle rimonte, mentre il successo assoluto andava alla Huracan di Alberto Di Folco.