Nel crepuscolo di Monza non tramonta la voglia di titolo di Andr
Una giornata difficile non basta a fermare il pilota Audi Sport Italia, che riduce di due terzi il divario in classifica dai rivali Thomas Biagi e Stefano Colombo. Il titolo 2012 si deciderà solo nella quattordicesima e ultima gara. La tredicesima gara 2012 inizia all’ora del té e si è conclusa al tramonto, partendo con la Ferrari di Paolo Ruberti che sorprende la McLaren del poleman Chris van der Drift allo spegnersi del semaforo rosso. La Porsche di Alessandro Balzan e la Ginetta di Matteo Cressoni infilano Andrea Sonvico che però riesce a tenere duro sul rivale diretto Stefano Colombo che era partito al suo fianco con la BMW Z4. Autore di una eccellente partenza risale dalla settima fila all’ottavo posto alla fine del primo giro l’altra R8 LMS ultra di Davide Di Benedetto, che poi guadagna una posizione quando la Ginetta si ferma. All’inizio del secondo passaggio alla prima variante Colombo supera il rivale diretto per il campionato, che inizia poi a guardarsi le spalle dalla Porsche Antonelli Sport, la vettura forse più a suo agio a Monza sia in prove che in gara. Un’altra Porsche, quella di Balzan, nel frattempo si portava al comando alla prima variante e riusciva poi a staccare un poker di vetture formato dalla Ferrari 458 di Ruberti, dalla McLaren, dalla miglior BMW e dalla Ferrari GT2 di Raffaele Giammaria.
All’inizio della fase del cambio-pilota obbligatorio il leader Audi Sonvico era in settima posizione a 14″ dal leader Balzan, ma se aveva da scontare in questo round difficoltà proprio sulla pista meno favorevole alle caratteristiche della R8 LMS ultra in compenso poteva contare sull’assenza di handicap tempo che invece aspettava al varco i rivali BMW Colombo/Biagi (trenta secondi) e poteva ambire a portare la lotta per il titolo alla gara finale in programma domenica mattina. Alla fine del cambio-pilota guidavano ancora le Porsche di Barri-Balzan e di Malucelli-Passuti. La Ferrari di Cordoni subentrato a Ruberti chiudeva la zona-podio e Capello si trovava ad inseguire a 14″ la McLaren autrice della pole su cui era passata la velocissima lady Alessandra Neri. Poco più dietro a mettersi in mostra era l’Audi di Alex Frassineti. Penalizzato col collega siciliano Audi da ben 20″ di handicap non si perdeva però d’animo ed al 21. giro passava la BMW di Thomas Biagi in prima variante togliendogli il settimo posto. Poi Frassineti prendeva un buon ritmo e nel finale prendeva addirittura il passo del vincitore Malucelli autore della seconda vittoria stagionale con Passuti, vittoria ottenuta in modo rocambolesco. All’ultimo giro infatti l’altro “porschista” Barri tamponava il leader e finiva fuori strada a Lesmo, avviando una reazione a catena in cui si esaltava il mestiere di Capello, che usciva con meno danni della McLaren dalla zona-pericolo e piazzava la R8 LMS ultra su un terzo gradino del podio stavolta sorprendente ma per questo ancora più emozionante. E oggi pomeriggio si poteva davvero scherzare sul fatto che nella tredicesima gara del GT3 2012 Sonvico e Capello hanno fatto… 13. Ora Sonvico è due punti davanti alle BMW in punti totali conquistati, ma domani tenendo presenti gli scarti dovrà mettere almeno quattro punti fra sé ed i rivali per succedere al compagno di colori Marco Bonanomi nell’albo d’oro.
HANNO DETTO…
Dindo Capello (pilota Audi R8 LMS ultra N.31):
“Nelle corse ci vuole anche un po’ di fortuna e oggi l’abbiamo avuta, proprio all’ultimo giro, con l’incidente tra le Porsche che ha seminato il panico tra noi inseguitori. Io in quel momento stavo cercando di andare a prendere il quarto posto della McLaren per recuperare un altro punticino per la classifica di Andrea, ma era un’impresa tuttaltro che facile perché purtroppo oggi la macchina aveva delle difficoltà ed avevo anche dei valori strani sul mio cruscotto come temperature molto basse, forse per un problema ad un radiatore. Invece a Lesmo tutti ci siamo trovati davanti i detriti dell’incidente in mezzo alla strada e Cordoni con la Ferrari e la stessa Neri si sono intraversati ed io ho fatto proprio come loro trattando la mia R8 LMS ultra come si fa nei… rally. Forse la mia familiarità col rally di Monza mi ha dato una mano e sono riuscito a passare la McLaren e ad acchiappare un podio incredibile”.
Andrea Sonvico (pilota Audi R8 LMS ultra N.31): “Alla partenza mi hanno affiancato la Porsche di Balzan e la nuova Ginetta, che forse era partita un po’ prima, ho cercato di difendere la mia posizione in seconda fila e credo di aver fatto bene fino a quando sono stato toccato da dietro e ho perso quello spunto che ha permesso agli avversari di passare e quindi al primo giro ero quinto. Da quel momento in poi ho dovuto usare le unghie per respingere gli attacchi ma non era facile perché la macchina in top speed accusava 6-7 km/h di handicap rispetto all’altra R8 LMS ultra ed ho anche visto salire le temperature ad un certo punto. Non ci siamo persi d’animo dopo il Mugello con ancora tredici punti da recuperare e grazie al finale ed al numero che ha fatto Dindo domenica ci giochiamo tutta la stagione in una gara: stasera sono certo che i ragazzi ci rimetteranno a posto la macchina e domani daremo tutti il massimo”.
Davide Di Benedetto (pilota Audi R8 LMS ultra N. 32): “Qui a Monza come al Mugello la partenza mi ha un po’ compensato di problemi in prova. In qualifica avevao avuto problemi di misfire, ma al momento del semaforo avevo azzeccato il ritmo giusto e ho recuperato posizioni, non avrei potuto partire megli di così. Se non avessi trovato una specie di muro in prima variante potevo anche recuperare ancora ma va bene così, ottavo alla fine del primo giro è stato un bel recupero. Poi ho avuto a tratti sentore del ritorno del problema di misfire e sono stato contento che nonostante tutto siamo arrivati in fondo settimi malgrado l’handicap tempo e che siamo rimasti in lizza per il campionato, almeno dal punto di vista dei numeri”.
Alex Frassineti (pilota Audi R8 LMS ultra N.32): “Malgrado l’handicap tempo e un elenco partenti molto folto dopo il cambio pilota sono rientrato in pista dietro alla BMW di Thomas Biagi e quindi non mi mancavano le motivazioni. Qualche volta tornava il problema di misfire e non ero sicuro di poter provare a riprenderlo ma invece man mano giravo mi sono adattato e quando Biagi è arrivato a portata non potevo farmi sfuggire l’occasione di attaccarlo. Non per ragioni di gioco di squadra, se devo dire la verità, più che a dare una mano ad Andrea stavo cercando di pensare al campionato mio ed a quello di Davide. Poi nel finale sono riuscito anche a fare dei buoni tempi e se si pensa che non avevamo la vettura in condizioni perfette penso che domani io e Di Benedetto potremo cercare di fare meglio di oggi, partendo dalla seconda fila accanto a Dindo”.