A Monza, nel più thriller dei finali di stagione, Andrea Sonvico

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Il pilota di Como conclude un solo punto dietro a Thomas Biagi e Stefano Colombo. Le ultime due stagioni del Gran Turismo italiano si sono entrambe concluse a Monza con un weekend emozionante: lo scorso anno era stata una lotta in famiglia tra due uomini Audi, Marco Bonanomi ed Andrea Sonvico. Questo fine settimana ad inseguire i leader BMW Thomas Biagi e Stefano Colombo c’erano due R8 LMS ultra, con Andrea Sonvico (coadiuvato da Dindo Capello) staccato di tredici punti ed i colleghi Audi Davide Di Benedetto ed Alex Frassineti alle calcagna del lombardo. C’era fino a sabato pomeriggio in lizza anche la Porsche di Alessandro Balzan e Giacomo Barri, ma i zero punti raccolti ieri hanno tagliato fuori dai giochi per la finalissima il duo della Ebimotors. In una trasferta tagliata su misura per le Porsche, Audi e BMW si sono affrontate sapendo che ogni singolo punto avrebbe finito per contare, e dopo una gara di sabato rocambolesca Sonvico (a podio con Capello) era risalito a soli cinque punti dai leader, mentre il settimo posto di Di Benedetto e Frassineti rendeva la loro scalata al vertice più ardua di quella del compagno di colori.
Quello che nessuno poteva prevedere è la falcidie di concorrenti verificatasi oggi, con la BMW Z4 ferma ma nel contempo la rimonta della R8 LMS ultra di Sonvico e Capello bloccata dalle scaramucce che hanno risucchiato il tre volte vincitore di Le Mans costringedolo anche ad un pit stop supplementare per una foratura. Alla fine Capello/Sonvico hanno raccolto un punticino che non ha potuto aiutare la loro rincorsa: Sonvico ha sì marcato più punti di chiunque (145) ma Biagi e Colombo nella classifica dei punti validi che contempla due scarti hanno terminato a quota 143 contro i 142 del pilota Audi. Di Benedetto e Frassineti, giunti quarti oggi, hanno terminato il loro primo campionato con Audi Sport Italia subito alle spalle del compagno di colori e davanti ai migliori piloti Porsche: Balzan/Barri.

La gara di sabato pomeriggio si è aperta con la Ferrari di Paolo Ruberti che sorprendeva la McLaren del poleman Chris van der Drift allo spegnersi del semaforo rosso, mentre Sonvico, partito in seconda fila, si è misurato subito col rivale diretto Colombo al suo fianco. Risaliva dalla settima fila all’ottavo posto alla fine del primo giro l’altra R8 LMS ultra di Di Benedetto. All’inizio del secondo passaggio alla prima variante Colombo superava il pilota Audi, che iniziava a guardarsi le spalle dalla Porsche Antonelli Sport. Un’altra Porsche, quella di Alessandro Balzan, nel frattempo si era portata al comando riuscendo anche a staccare un poker di vetture formato dalla  458 di Ruberti, dalla McLaren, dalla miglior BMW e dalla Ferrari GT2 di Raffaele Giammaria.
All’inizio della fase del cambio-pilota obbligatorio Sonvico era in settima posizione a 14″ dal leader Balzan, ma in compenso poteva contare sull’assenza di handicap tempo che invece aspettava al varco i rivali BMW (trenta secondi). Alla fine del cambio-pilota guidavano ancora le Porsche di Barri-Balzan e di Malucelli-Passuti. La Ferrari di Cordoni subentrato a Ruberti chiudeva la zona-podio e Capello si trovava ad inseguire a 14″ la McLaren autrice della pole su cui era passata Alessandra Neri. Poco più dietro a mettersi in mostra era l’Audi di Frassineti. Penalizzato col suo collega siciliano da ben 20″ di handicap non si perdeva però d’animo ed al 21. giro passava la BMW di Biagi  in prima variante togliendogli il settimo posto. Poi Frassineti prendeva un buon ritmo e nel finale addirittura il passo del vincitore Malucelli. Una vittoria ottenuta in modo rocambolesco: all’ultimo giro infatti l’altro “porschista” Barri tamponava il leader e finiva fuori strada a Lesmo, avviando una reazione a catena in cui si esaltava il mestiere di Capello, che usciva con meno danni della McLaren dalla zona-pericolo e piazzava la R8 LMS ultra su un terzo gradino del podio ottenuto in “Zona Cesarini” e per questo ancora più emozionante.

Con cinque punti da recuperare a Biagi/Colombo, giunti settimi, Sonvico poteva contare su una Gara 2 in cui il collega Capello sarebbe partito in seconda fila accanto a Frassineti, tre file davanti alla Z4 del rivale Biagi. Purtroppo la dinamica di una “folle” giornata finale non voleva concedere al lombardo la chance di giocarsi il titolo a viso aperto. Mentre andava al comando dalla pole position la Porsche di Luca Rangoni, Frassineti si portava al secondo posto davanti all’altra Porsche di Malucelli e Capello veniva coinvolto in un contatto con la debuttante Ginetta di Simone Iacone alla curva Parabolica, contatto che determinava lo scivolamento in classifica della R8 LMS ultra N. 31 all’ottavo posto. Per il compagno di Capello che assisteva in pit lane la situazione non era ancora peraltro compromessa, perché a inizio gara Colombo non era ancora in zona-punti ed anche perché Capello iniziava a recuperare terreno (e punti). In zona-podio invece la resistenza del coriaceo Frassineti non bastava per resistere a Malucelli, mentre il laziale avrebbe poi difeso il terzo posto dall’altra Porsche di Balzan con successo fino al decimo giro. Intanto però si consumavano altri colpi di scena. Capello veniva strapazzato alla prima variante dalla Ferrari di Cordoni a cui aveva appena ripreso il sesto posto, ed il contatto generava una conseguente foratura che faceva andare al box in anticipo l’astigiano, che perdeva un giro. Una manciata di minuti però ed il titolo alla BMW, apparentemente sicuro con la Z4 di Biagi entrata in zona-punti, tornava in gioco: l’emiliano doveva fermarsi a bordo pista per un problema meccanico ed iniziava a seguire con ansia l’evoluzione dei giochi tra i superstiti. Dopo il pit-stop obbligatorio guidava senza problemi la Porsche, ma stavolta quella di Balzan-Barri, che scavalcavano i compagni di marca Rangoni-Garofano. La terza Porsche scivolava indietro ma al terzo posto si inseriva la Ferrari di Stefano Comandini davanti all’Audi di Di Benedetto. Il siciliano avvicinava il pilota davanti a sè ma ben conscio che il terzo posto non sarebbe stato comunque sufficiente a lui ed a Frassineti a svalcare in classifica il trio che lo precedeva. Più dietro un Sonvico ammirevole per determinazione non lasciava nulla di intentato ma ormai doveva sperare anche nei ritiri di chi lo precedeva e doveva accontentarsi del solo punto del decimo posto, insufficiente a portarlo a quel titolo che aveva già sfiorato nel 2011.

HANNO DETTO…
Emilio Radaelli (team chef Audi Sport Italia):
“Siamo arrivati a Monza senza avere i favori del pronostico e con Andrea Sonvico tredici punti dietro ai leader del campionato e Di Benedetto e Frassineti ancora più lontani. Considerando che alla fine di questa trasferta su tredici punti da recuperare è riuscito a riprenderne dodici viene da dire che non si sia lasciato niente di intentato. Perdere un titolo per un punto rientra nell’ordine delle cose e non coglie di sorpresa chi ha tanti anni di gare alle spalle, anche se non fa mai piacere. Sono state due giornate da cardiopalma, e quello che non sarà facile digerire di Monza non sarà tanto l’essere arrivati secondi, ma il fatto che nella finale di un campionato tanto combattuto siano stati determinanti episodi con piloti e team che avevano poco o niente a perdere e che si sono comportati senza rispetto per chi aveva invece molto in ballo”.
Dindo Capello (pilota Audi R8 LMS ultra N.31):
“Nelle corse ci vuole anche un po’ di fortuna e quella ieri l’abbiamo avuta proprio all’ultimo giro, con l’incidente tra le Porsche che ha seminato il panico tra noi inseguitori. Io in quel momento stavo cercando di andare a prendere il quarto posto della McLaren, ma era un’impresa tuttaltro che facile perché purtroppo la macchina aveva delle difficoltà ed avevo anche dei valori strani sul mio cruscotto come temperature molto basse. Invece a Lesmo tutti ci siamo trovati davanti i detriti dell’incidente in mezzo alla strada e Cordoni con la Ferrari e la stessa Neri si sono intraversati, ed io ho fatto come loro ma in qualche modo sono riuscito a passare la McLaren e ad acchiappare un podio incredibile.
Oggi invece fortuna proprio niente: è cominciata subito male, con una partenza dove tutti sono scattati prima. In due o tre alla prima variante hanno tagliato di netto e mi aspettavo che restituissero la posizione, ma se ne sono tutti ben guardati. Quello che poi ha rovinato la giornata non è stato tanto l’episodio con la Ginetta alla Parabolica quanto quattro, cinque giri dopo la toccata che ho ricevuto e che non mi aspettavo proprio da Mario Cordoni. Con Mario che è pure un vecchio amico poi ci siamo chiariti e mi ha spiegato le sue intenzioni ma intanto la frittata era fatta”.
Andrea Sonvico (pilota Audi R8 LMS ultra N.31): “E’ stata una stagione appassionante e lunga e ovviamente il risultato a cui puntavo oggi era diverso, specie nella gara di casa. Il secondo posto lo avevo già ottenuto lo scorso anno e un conto è quando ti giochi il titolo con un tuo compagno di team, del tutto diverso se a vincere è un avversario a tutti gli effetti. Dopo aver preso la bandiera a scacchi, nel giro di rientro mi sentivo molto giù; poi mi sono detto che ho avuto la fortuna di correre con un mito come Dindo e che lui da tutte le giornate storte, e in tanti anni di carriera straordinaria ne ha avute la sua razione anche ultimamente a Le Mans, è stato capace di trarre delle lezioni per migliorare. Io voglio fare proprio come lui e fare dei passi avanti: e quindi coi secondi posti basta così!”.
Davide Di Benedetto (pilota Audi R8 LMS ultra N. 32): “Ieri qui a Monza come al Mugello la partenza mi ha un po’ compensato i problemi in prova. In qualifica avevo avuto problemi di misfire, ma al momento del semaforo avevo azzeccato il ritmo giusto e ho recuperato posizioni, non avrei potuto partire megli di così. Se non avessi trovato una specie di muro in prima variante potevo anche recuperare ancora ma va bene così, ottavo alla fine del primo giro è stato un bel recupero. Poi ho avuto a tratti sentore del ritorno del problema di misfire e sono stato contento che nonostante tutto siamo arrivati in fondo settimi malgrado l’handicap tempo. Nella corsa di oggi Alex ha fatto un buon turno ed è rientrato in quarta posizione, ma il pit stop non ci ha dato quel piccolo vantaggio che ci sarebbe servito per avvicinare di più la Ferrari terza davanti”.
Alex Frassineti (pilota Audi R8 LMS ultra N.32): “Siamo rimasti in lotta per il titolo fino all’ultimo secondo della stagione, non ci siamo mai arresi e penso lo abbiamo dimostrato anche oggi. Io sono partito bene e sono riuscito ad inserirmi nella lotta tra le Porsche, che qui sapevamo essere le favorite. Purtroppo malgrado abbia veramente dato il massimo a Monza loro avevano una facilità di passarci che hanno saputo sfruttare, specie Malucelli. Comunque alla fine del mio turno ero primo tra gli inseguitori delle 911 GT3R e credo che non fosse possibile fare più di così.
Ieri malgrado l’handicap tempo ed un elenco partenti molto folto dopo il cambio-pilota sono rientrato in pista dietro alla BMW di Biagi e quindi non mi mancavano le motivazioni. Qualche volta tornava il problema di misfire avuto in prova e non ero sicuro di poter cercare di riprenderlo, invece man mano giravo mi sono adattato e quando Biagi è arrivato a portata non potevo farmi sfuggire l’occasione di attaccarlo. Non per ragioni di gioco di squadra, se devo dire la verità, più che a dare una mano ad Andrea stavo cercando di pensare al campionato mio ed a quello di Davide”.