Una pazza, pazza, pazza gara a Pergusa decide l’International Superstars Series
I piloti Audi in trincea nella ultra-veloce pista siciliana vivono la loro giornata meno positiva, ma a ridere ultimi alla fine sono Kristoffersson, Morbidelli e Schoeffler. Nella sua stagione di esordio nella International Superstars Series la nuova RS5 costruita lo scorso inverno presso la struttura di Audi Sport Italia ha vinto 8 corse su 16 disputate ed alla fine ha fatto un sorprendente “cappotto” coi titoli a disposizione. Nel finale imprevedibile e bizzarro di una lunga ed appassionante stagione Johan Kristoffersson è stato esemplare nel mettere in mostra la sua determinazione nel peggior “ecosistema” in cui la sua RS5 e le Audi gemelle di Gianni Morbidelli e Thomas Schoeffler potessero trovarsi a lottare. Il ventitreenne di Arvika ha iniziato una domenica tutta in salita dalla 14.a posizione in griglia, mentre il suo più prossimo rivale Vitantonio Liuzzi (sulla AMG Mercedes CAAL) era pronto a partire in quarta fila. Ma lo svedese malgrado il sabato difficile non era affatto abbacchiato, anche se ben conscio che lui e colleghi erano destinati a fare come le anatre che si allontanano dal lago di Pergusa in una giornata di caccia. La sola speranza era che i cacciatori si impallinassero a vicenda. Il che si è dimostrato il piano vincente: i dieci punti ottenuti da Kristoffersson si sono dimostrati abbastanza, oggi.
L’autore della pole Raffaele Giammaria ha vinto conducendo dal primo all’ultimo metro la gara del mattino, ma alle spalle della AMG Mercedes del team Romeo Ferraris ne sono successe di ogni genere e tutte si sono rivelate andare nella direzione favorevole a Kristoffersson. Malgrado sulla pesantissima RS5 seguita dal team di famiglia KMS stesse girando anche cinque secondi più piano dei leader, lo svedese si è ritrovato quinto al traguardo, una posizione dietro al compagno di team di Liuzzi, Andrea Bacci ed uno davanti a Morbidelli. Il pilota della vettura Audi Sport Italia nei colori Camozzi nella giornata del sabato ha seriamente pensato di fare i bagagli per quanto era grigia la situazione, oltretutto appena poche settimane dopo aver dimostrato il potenziale Audi con la doppia vittoria di Vallelunga. Infatti i piloti sabato non potevano fare a meno di scuotere il capo guardando fogli dei tempi demoralizzanti che vedevano le trazioni integrali tedesche penalizzate in potenza rispetto alle AMG Mercedes ed alle Chevy, oltre che dalle caratteristiche delle chicane, i cui cordoli avevano un disegno più adatto alle rivali meno pesanti delle Audi e che ingigantivano i problemi derivanti dall’eccesso di peso delle RS5, che sulle bilance del campionato Superstars sono da inizio anno le auto più pesanti. I piloti delle RS5 si sono anche arrischiati a seguire le traiettorie dei piloti di auto più agili, ma hanno subito pagato l’ardire, con Morbidelli che ha rotto un ammortizzatore nelle due occasioni in cui ci si è provato ed è partito quindi in nona fila. E tuttavia la tattica Audi (oltre che l’unica da seguire) si è dimostrata subito efficace, con una teoria di vetture a fermarsi davanti a loro, chi per problemi meccanici chi per scontri. Oltre al quinto posto di Kristoffersson, Morbidelli ha terminato sesto e Schoeffler, sulla vettura seguita in pista dalla MTM Motorsport, in grado di inserirsi nella Top10 al nono posto dopo essere partito dalla pit lane, per il protrarsi dei lavori di ricostruzione della sua RS5 dopo un’uscita di strada in prove libere 1.
Kristoffersson quindi avrebbe portato i suoi 183 punti alla gara pomeridiana decisiva, contro il 178 di Liuzzi. L’ex-pilota di Formula 1 dopo che una gara 1 non brillante (tenendo presente che Pergusa si è confermata una pista favorevole alle AMG Mercedes, con il dominio di Giammaria nei due giorni) ne aveva ridimensionato le ambizioni non era certo alle corde. E quindi dalla loro posizione in seconda fila Kristoffersson e Morbidelli erano preparati al peggio per la staccata della prima chicane al semaforo verde. Sorprendentemente non è successo nulla, sebbene il vantaggio di potenza di un paio di AMG Mercedes ha permesso ai piloti di superare le RS5 al primo giro, ma la folgore stava per colpire. Al secondo giro Kristoffersson era silurato alla chicane della Pineta da Nico Caldarola, col pilota della AMG Mercedes coupé che sembrava mancare di brutto il punto di frenata. Lo svedese, scosso ma intero, si accorgeva subito che il suo telaio era a rischio di rottamazione e guardava la gara da bordo pista. Se la gara del mattino aveva appena sbocconcellato il vantaggio di Kristoffersson, l’incidente toglieva ai piloti Audi ogni speranza di portare dalla propria parte il risultato del campionato, soprattutto sulla sola pista del 2012 dove i piloti delle RS5 erano in condizioni di palese inferiorità.
Al che il titolare di Audi Sport Italia Emilio Radaelli, ordinava via radio ai sopravvissuti Morbidelli e Schoeffler di riportare le loro vetture in pit lane.
Lo speronamento di Kristoffersson sembrava la “ciliegina sulla torta” di un recente periodo in cui pareva che ogni nuova notizia, decisione, evento fosse tagliato su misura per mettere in difficoltà la tenda Audi e soprattutto l’esordiente svedese rivale di Liuzzi. Il numero uno di Audi Sport Italia non si è trattenuto dal farsi le proprie ragioni in proposito con la stampa, sottolineando allo stato attuale le mancanze di una pista che ha indicato come non appropriata ad un campionato di cui non si sono mai nascoste le ambizioni. Dopo la cancellazione a sorpresa della trasferta di Sentul una finale già annunciata come incandescente è stata ospitata da un tracciato non a pari livello di trasferte sia di campionato nazionali che della stessa Superstars, e che in alcune aree ha rivelato pericolose carenze. Ma proprio mentre le cose volgevano al brutto per l’Audi e per Kristoffersson (che era già sicuro in quel momento di vincere il titolo italiano e quello degli esordienti) questa volta davvero una vittoria veniva fuori dal simulacro di una sconfitta. E questo era dovuto ad una faida di famiglia, poiché a un paio di giri dalla fine la AMG Mercedes del team Romeo Ferraris di Andrea Larini spingeva nella sabbia la AMG Mercedes iscritta dalla CAAL per Liuzzi mentre l’ex-pilota Toro Rosso driver sgtava occupando un terzo posto che gli sarebbe bastato per garantirgli l’ambito titolo internazionale. Ma Larini si era legato al dito quando Liuzzi lo aveva strapazzato a Spa Francorchamps… e la malconcia vettura di Liuzzi raccoglieva un nono posto che non bastava che a portarlo a quattro punti dallo svedese, che quest’anno ha vinto cinque titoli in totale, incluso un paio in Scandinavia! Morbidelli che ha concluso a pari numero di vittorie con il biondo pilota KMS, ha terminato quarto in classifica con la RS5 Camozzi. Schoeffler, il più giovane pilota regolarmente al via della Superstars, ha colto un bell’ottavo posto, entrando tra i Top10 grazie ad una bella serie di risultati nella seconda parte della stagione.