Gian Carlo Minardi “Ha vinto la migliore macchina contro la migliore squadra”
Con il gran premio del Brasile è andato in archivio uno dei mondiale di Formula 1 più belli della storia, non soltanto per la lotta aperta fino all’ultimo secondo, ma anche per l’inserimento tra i pretendenti alla conquista del grandino più alto del podio di team di seconda fascia che sono stati determinanti nel risultato finale. Gian Carlo Minardi, raggiunto dal sito www.minardi.it, ha fatto il punto sulla stagione appena conclusa analizzando anche l’emozionante stagione dei campionati italiani di Formula 3 e Formula ACI CSAI Abarth.
Con il gran premio del Brasile si è chiuso uno dei Mondiali più belli della storia
Questo è fuori discussione, abbiamo vissuto un mondiale combattuto fino all’ultimo secondo, che è proseguito anche dopo lo scambio di lettere chiarificatrici tra FIA e Ferrari a causa delle bandiere gialle. Ha comunque vinto la migliore macchina contro la migliore squadra.
Nell’arco della stagione Red Bull e McLaren hanno avuto diversi alti e bassi, mentre la Ferrari è stato il team più costante.
Se andiamo ad analizzare l’intera stagione, la Red Bull ha avuto un avvio difficile causa l’interpretazione delle gomme, ma ha saputo reagire in fretta e con Vettel sono diventati un binomio vincente. Anche per il futuro resterà la macchina da battere, ma per fortuna degli avversari, hanno ancora nell’ affidabilità e nella gestione dei piloti e dei pit-stop il loro tallone d’achille
Faccio invece fatica a dare una valutazione alla McLaren. Con gomme “medie” e “hard” sono stati i più competitivi. Le sette vittorie sono legate in particolare modo a questo tipo di mescola. Probabilmente non hanno gestito al meglio i problemi interni e la diatriba tra Ron Dennis e Lewis Hamilton forse si era innescata fin dall’inizio dell’anno. Avevano il potenziale per mettere in seria difficoltà i campioni, ma non sono riusciti a monetizzare il reale potenziale, sia per errori interni, errori ai pit-stop, sia per l’affidabilità.
Una Ferrari che ha lottato fin dal primo momento con una macchina non competitiva e distante dalla leadership. E’ stata in grado di recuperare in un momento difficile grazie anche ad un grandissimo Fernando Alonso, autore della sua stagione più bella. Sono arrivati a Monza con una macchina al limite dello sviluppo correndo un finale di stagione in difesa. Nonostante tutto sono stati in grado di chiudere al secondo posto distaccati appena di tre punti. Sul fronte dell’affidabilità sono stati i numeri uno mentre al livello tecnico li piazzerei dietro a RB e McLaren. La nota dolente sono i due zeri di Alonso a Spa e Suzuka causati da fattori esterni, mentre i ritiri di Vettel sono dovuti a problemi tecnici.
Detto questo ci siamo trovati a vivere un ultimo appuntamento che è stato una lotteria, con uno strascico posteriore. Faccio fatica a capire come mai la Ferrari non abbia chiesto un chiarimento durante la corsa
Il punto forte di Red Bull, Mclaren e Ferrari
Per quanto riguarda la Red Bull certamente Adrian Newey, mentre per la Ferrari l’affidabilità. Il geniale ingegnere ha dimostrato di essere molto abile non solo sull’aerodinamica, ma di avere anche un’ottima gestione e organizzazione della squadra. In Brasile, dopo pochi secondi dall’incidente, erano in grado di avere una stampa dei danni riportati dalla vettura di Vettel. Anche questo aspetto deve far pensare. A questo punto viene in mente che possano avere a disposizione numerose immagini in tempo reale anche sul consumo delle gomme o altri particolare della vettura durante la gara.
Grazie alla sua affidabilità, la Ferrari è stata in grado di lottare fino alla fine, portando a casa punti preziosi anche in momenti insperati. La McLaren come numero di vittorie è stata alla pari di Red Bull, ma errori ai pit – stop e l’affidabilità hanno rovinato una stagione che dal lato tecnico era a mio parere vincente. Il loro punto di forza era l’aerodinamica e lo sfruttamento ottimale delle gomme medie e hart con le quali hanno costruito i successi.
Il punto su cui devono lavorare i tre team
La Red Bull= affidabilità e su una non perfetta gestione a 360°
Ferrari = aerodinamica e su un non coordinamento tra i vari reparti
McLaren= problemi di affidabilità e organizzazione interna. Non è da sottovalutare infatti la decisione di Hamilton di cambiare team quando era ancora in lotta per il titolo
…A rendere ancora più emozionante e incerto il risultato finale ci hanno pensato i team di seconda fascia
Come avevo già sottolineato più volte durante la stagione, gli outsider sono stati determinanti nella gestione del campionato. Alonso ha perso il mondiale arrivando alle spalle di due piloti non accreditati di vittoria all’inizio, come Maldonado in Spagna e Raikkonen ad Abu Dhabi
Stagione da dimenticare invece per la Mercedes
La Mercedes è indecifrabile. Erano partiti alla grande con la vittoria in Cina. Poi progressivamente sono spariti accusando gravi problemi con la gestione delle gomme. Sono sicuramente la delusione 2012
Da marzo 2013 la F1 approderà su SKY. Ci sarà una flessione nell’audience?
Bisognerà vedere il palinsesto completo, in quanto ci sono trattative ancora non concluse. La RAI certamente non può fare a meno della F1 e indubbiamente un mondiale solo su SKY equivale ad una recessione in termini di ascolto. Gli abbonati RAI sono infatti milioni, mentre dall’altra parte si parla di migliaia. Di conseguenza troveranno un compromesso che permetta allo spettatore italiano di godere di questo spettacolo
Nel mondiale più bello sono mancati purtroppo gli italiani. Quali sono le prospettive 2013?
Faccio fatica a vedere dei cambiamenti in ottica 2013. Ci sono piloti come Valsecchi che si è reso autore di un’ottima prestazione nel rookie test di Abu Dhabi, oltre alla vittoria del titolo GP2. Stanno lavorando per poter partecipare al mondiale, anche se non sarà facile. Purtroppo come sappiamo solo le capacità non sono sufficienti. Il mondo finanziario è molto travagliato e mi auguro che possa trovare uno spiraglio per poter dimostrare di cosa è capace.
Il 2012 è stato comunque un anno buono per i nostro colori. Edoardo Mortara, dopo la stagione in DTM, ha conquistato un nuovo titolo a Macau, Valsecchi campione GP2, Filippi ha ben figurato in GP2 e Rigon in Ferrari…
Oggi dobbiamo sperare che Porsche torni con Sauber e Honda con McLaren. Solo con questi prestigiosi ritorni, piloti di alto livello potranno tornare in gioco. Diversamente continueremo ad avere piloti con alle spalle grandi sponsor o addirittura Paesi e Continenti che utilizzano il veicolo motorsport per farsi conoscere. Oggi per un sedile in F1 occorrono non meno di 15 milioni di euro….. La speranza è che con i cambiamenti della tecnologia e dei regolamenti la F1 possa tornare interessante per quelle case automobilistiche che si erano tirate indietro
Non solo la massima serie però ha vissuto una stagione intensa ed emozionate. I Campionati Italiani di Formula ACI CSAI Abarth e Formula 3 Italia non sono stati da meno
Come consulente dell’ACI devo guardare a 360° tutto quello che avviene nel mondo automobilistico. Credo comunque di essere obiettivo quando dico che la F.3 Italia e la F. ACI CSAI Abarth siano dei campionati validi e qualitativi. I ragazzi che sono passati per queste due serie sono poi stati in grado di mettersi in evidenza nelle serie più vicino alla F1, come GP3, Gp2 o WSR 3.5. Purtroppo viviamo un momento poco felice a causa della difficile situazione economica, ma la nostra più grande soddisfazione è vedere che un pilota come Riccardo Agostini, che ha seguito il percorso della F. Abarth e F.3, ha dimostrato di essere competitivo e un primo attore nei test in WSR, andando molto bene anche con la Ferrari F1. Vuol dire che la filiera garantisce ritorni tecnici estremamente validi. Stiamo crescendo anno dopo anno e a breve arriveranno anche i risultati sportivi.
Nonostante la mancanza dei piloti italiani i nostri campionati hanno registrato un buon numero di piloti stranieri
I campionati italiani sono estremamente competitivi e i piloti stranieri hanno tutto il mio applauso in quanto sono disposti a mettersi in discussione. Certamente non abbiamo problemi di qualità e i nostri piloti sono poi in grado di ben figurare nelle serie più importanti. Detto questo i piloti italiani non sono certamente inferiori, ma hanno solo difficoltà a trovare i giusti finanziamenti per poter emergere. Purtroppo è una lotta contro il mondo, soprattutto quando gli altri stati usano il motor sport come veicolo pubblicitario.