Weekend agrodolce per la PR Group

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Weekend agrodolce per la PR Group che rientra dalla quinta edizione della Ronde del Grifo con un ottimo risultato nell’Alpe Adria Cup condito da qualche nota dolente. Archiviato il primo round del rinato campionato (che si sviluppa tra Italia, Austria e Slovenia) la classifica parziale vede al secondo posto assoluto e di gruppo 3 Mirko Carraro e Denis Silotto che in terra vicentina hanno fatto man bassa nella classe N3 con la loro Renault Clio Rs.

A soli 5 punti segue Michele Maschera, affiancato da Stefano Lovisa, autore di una prestazione regolare sulla Renault Clio Super 1600 targata Pascoli mirata più alla classifica di campionato che al singolo risultato. 

Trasferta test anche per Pietro Silvaggi, alle note Michael Antonucci, impegnato a prendere le giuste misure alla Renault Clio R3 appena uscita dalle mani di Pascoli e chiude con un buon quarto assoluto tra gli iscritti all’Alpe Adria Cup.

Una partenza in sordina seguita da una costante crescita di rendimento ha fruttato al rientrante Gimmy Medè, coadiuvato da Haianes Tania Bertasini, la nona posizione assoluta e terza di classe FA7 sulla Renault Clio della Top Rally.

In ombra Pier Maria Abram, al via con Fabio Ambrosini su una vettura gemella curata da Pascoli, che ha pagato notevolmente il lungo periodo di inattività faticando a trovare il giusto ritmo in una classe molto competitiva.

La dea bendata ha messo i bastoni tra le ruote agli altri portacolori della scuderia veneziana.

Roberto Maddalosso, in gara con Marco Tosin, si è visto costretto ad alzare bandiera bianca già sulla seconda speciale, causa guasto meccanico, dopo essersi insediato alle spalle di Carraro lasciando intravvedere una possibile doppietta in classe N3 poi sfumata.

Analoga sorte per Simone Lana e Andrea Majolo con il primo presto fermo per un guasto elettrico (in seguito ad un problema con l’estinzione) sulla sua Citroen Saxo gruppo A e con il secondo protagonista di una pesante uscita di strada a fine della prima speciale.

Nessuna conseguenza per l’equipaggio ma solo l’amarezza di un possibile risultato mancato.