Gianni Morbidelli è bravo ad evitare le insidie della pista più veloce della Superstars
Nella velocissima apertura di Monza la RS 5 di Audi Sport Italia si rivela la miglior vettura del campionato V8… priva di stelle a tre punte. Le “quattro” di Audi Sport Italia aspettano una vittoria sul tracciato ultra-veloce (e quindi poco adatto alla trazione integrale) ormai dal 2008, quando la Superstars era ancora un campionato in fasce. Il calcio d’inizio della decima stagione della serie organizzata da SWR non ha messo fine al digiuno, ma il superbo stato di forma del quattro volte campione pesarese ed il lavoro invernale svolto dal team di Emilio Radaelli sulla bianco-nera RS 5 ha aiutato l’Audi numero 45 a raggiungere un ottimo passo molto prima del previsto ed in un tracciato tradizionalmente poco amico, mettendo a segno due arrivi alle soglie del podio che si sono rivelati il miglior risultato per un’accoppiata uomo/macchina che nella seconda parte del binomio non prevedesse una AMG Mercedes. Vetture che hanno monopolizzato il podio con i compagni di squadra Tonio Liuzzi e Thomas Biagi a dividersi le vittorie seguiti da Gigi Ferrara, tutti quanti davanti a Morbidelli nel tabellone dopo Monza.
Uno schieramento di sedici vetture ha salutato un buon pubblico giunto nel parco malgrado i cieli incerti e le restrizioni lombarde al traffico. Al via Morbidelli non riusciva a replicare all’accelerazione superiore della Mercedes di Andrea Bacci e della Camaro di Francesco Sini e si vedeva costretto a cedere il quarto posto conquistato meritatamente ma a sorpresa in prova. L’ex-pilota di F.1 non perdeva comunque le loro tracce nel giro iniziale ed anzi cominciava subito a soffiar loro sul collo. Quando, al terzo passaggio, il duo alle prese con i reciproci attacchi si ingarbugliava alla variante Ascari la RS 5 Camozzi li scavalcava entrambi portandosi in P5. E Morbidelli partiva a caccia della Jaguar di Andrea Larini, riuscendo a portar via con abilità il quarto posto al pilota toscano al settimo giro. Il resto della corsa era privo di emozioni per Morbidelli, dato che il trio di AMG Mercedes davanti aveva ormai messo al sicuro un margine di oltre 12″ sui piloti fuori dalla zona-podio, che a quel punto non potevano più minacciare la tripletta delle auto di Stoccarda, con l’autore della pole position Tonio Liuzzi davanti al compagno di colori Biagi ed a Ferrara (con la sola coupé della stella a tre punte).
La gara d’esordio di Ferdinando Geri coi colori dei quattro anelli era priva di fortuna per il pilota romano, che aveva appena iniziato a prendere confidenza con la concorrenza lanciandosi in una sfida tra gentlemen driver contro Francesco Ascani e Gianni Giudici che un problema al motore lo obbligava a fermarsi in pit lane attorno al giro di boa della metà corsa.
Morbidelli partiva all’interno della terza fila sulla griglia invertita della corsa del pomeriggio ed era assorbito da un via caotico, scivolando al decimo posto al primo giro mentre davanti a tutti le AMG Mercedes davano vita ad un poker. Ma bastavano solo cinque passaggi alla Audi nei colori Camozzi per rientrare a pochi centrimetri dal paraurti posteriore di Sini, in quel momento il migliore dei piloti privi di un volante Mercedes. Al pesarese dell’Audi bastava poco per decidere di lanciarsi all’interno della Camaro Solaris a Lesmo, portando via al rivale della Chevrolet la palma di migliore… degli altri. Ma Morbidelli non era disposto ad accontenatarsi di P5 ed attaccava per agganciare la C63 di Bacci ed il battagliero duo guidava alcuni minuti paraurti contro paraurti verso metà gara. Poi all’undicesimo giro Morbidelli si tuffava all’interno della C63 del team CAAL quando Bacci gli lasciava un po’ di spazio e passava, sfiorando anche il rivale. Morbidelli chiudeva ancora quarto senza altri problemi, ma c’erano ancora emozioni in serbo per Audi Sport Italia, dato che la vettura di Geri, dopo aver battagliato per entrare nella Top10 doveva rientrare ai box in anticipo, a due giri dal termine, dopo che un contatto aveva creato un problema alla carrozzeria. Ciònonostante, Geri si toglieva la soddisfazione di migliorare in corsa i tempi del sabato, mostrando che il suo potenziale ha ancora ampio margine, cosa che sarà entusiasta di confermare già a Brno a metà maggio.