LA SUPERSTARS WORLD APPRODA A ZOLDER: LAURENS VANTHOOR CI SVELA I SEGRETI DELLO STORICO CIRCUITO
Quello di Zolder è indubbiamente un circuito storico, legato alla F.1 (di cui ha ospitato diverse edizioni del Gran Premio del Belgio fino alla metà degli anni ’80), ma non solo. A Zolder, il prossimo fine settimana, la SUPERSTARS WORLD vi approderà per la prima volta con tante novità. Tra queste il rientro dei “big” Nicola Larini e Domenico Schiattarella, ma anche il debutto assoluto di Laurens Vanthoor, pilota ufficiale Audi del WRT Belgian Team ed attuale leader della FIA GT Series.
Il 21enne belga salirà per la prima volta sulla RS5 del team Audi Sport Italia, tra le cui fila andrà così ad affiancare Gianni Morbidelli. “In generale il circuito di Zolder è una pista “vecchio stampo” che non permette molti errori. – spiega Vanthoor – Un tracciato con tanti “stop” e ripartenze: in quanto tale a fare la differenza è sapere uscire bene dalle curve. I sorpassi non sono inoltre facili, perché non ci sono dei lunghi rettilinei. Ma comunque sono possibili. È difficile per me dire come si comporterà la mia vettura su questo circuito, perché la guiderò per la prima volta sabato. Posso comunque affermare che le Audi, grazie alla loro trazione integrale, dovrebbero trovarsi a proprio agio. Un altro fattore determinante potrebbe essere il meteo… Per me si tratterà di una gr ande sfida, in quando avrò a disposizione solo un’ora per entrare in confidenza con la macchina. In ogni caso proverò a dare il meglio. Sono felice di correre questo weekend per un team importante come Audi Sport Italia”.
Assieme a Vanthoor abbiamo anche provato ad analizzare un giro intero di pista… “Dopo il rettilineo di partenza ci troviamo ad affrontare una curva a sinistra medio-veloce, ma particolarmente impegnativa. Sicuramente un buon punto per potere sorpassare. Subito dopo c’è la Sterrenwachtbocht-Kanaalbocht, una lunga curva a destra dove una vettura con un buon set-up può fare la differenza. Il grip laterale è fondamentale, mentre la parte finale va affrontata a gas aperto, se in condizioni normali. Quindi arriviamo alla curva Lucien Bianchi, che è quella più veloce in assoluto e che viene seguita da un altro rettilineo che ci porta alla Kleine Chicane, la più stretta delle tre “esse” ed anche quella che richiede maggiore precisione nel passare tra i cordoli che in questo punto sono piuttosto alti. Da qui si va verso la “chicane Vi lleneuve” e le curve Terlamen, che sono anche esse piuttosto impegnative, per arrivare alla Bolderbergbocht, ovvero la parte più lenta del tracciato: niente di speciale, solo una piega di 120°. Prima di ritornare sul rettifilo principale, si affronta quindi la chicane Jacky Ickx, caratterizzata da un’uscita in salita dove è fondamentale la trazione”.