Gianni Morbidelli ed Audi Sport Italia siglano la loro seconda doppietta stagionale nel Superstars
La tappa Superstars di questa stagione all’Autodromo do Algarve aveva in serbo trame molto diverse per questo caldo fine settimana di luglio: il sabato apparteneva alle Mercedes AMG C63 ma la domenica era Gianni Morbidelli ad avere l’ultima parola, con molto tempo a disposizione per festeggiare la seconda doppietta consecutiva. Un risultato tondo che lo proietta a pieno titolo nella rincorsa al suo quinto e sesto titolo Superstars (contando anche quello tricolore oltre a quello internazionale) quando mancano tre meeting e sei corse a mandare in archivio la stagione 2013 e Morbidelli è staccato di soli tre punti dall’attuale leader Thomas Biagi.
Sabato Morbidelli era arrivato vicino a prendersi la pole, peraltro il suo giro migliore era stato sufficiente a collocarlo in prima fila, dove però al via di gara 1 doveva cedere alla potenza e coppia delle Mercedes AMG e scivolava al quarto posto, dietro al poleman Gigi Ferrara ed ai compagni di marca Tonio Liuzzi e Biagi. Ma l’ex-pilota di F.1 non li perdeva di vista nel giro iniziale e al contrario iniziava da subito a soffiar loro sul collo, superando Biagi già al secondo passaggio. L’Audi dalla livrea Camozzi doveva restare al terzo posto per tre giri, quando Morbidelli riusciva a scavalcare Liuzzi, probabilmente l’ostacolo più difficile che abbia trovato in gara 1. Ferrara invece aveva un piano coraggioso in Portogallo ma il suo attacco a fondo per creare un distacco incolmabile ha forse troppo sollecitato la sua Coupé ed all’ottava tornata doveva cedere il primo posto al rivale dell’Audi che non lo lasciava più sino al traguardo, mentre la gialla Mercedes AMG scivolava giù in una immeritata settima posizione finale.
Dopo l’esito della mattina il paddock era pieno di addetti ai lavori che pronosticavano che, ad un mese di distanza dalla doppietta del Belgio, Morbidelli e la sua RS 5 avrebbero preteso tutti i riflettori anche in Portogallo. Ed il pesarese, malgrado l’intralcio della zavorra da 60 chili dovuta alla doppietta di Zolder, faceva ancora buon uso degli ultimi aggiornamenti tecnici che il team Audi aveva perfezionato in officina per contro-bilanciare il peso minimo da 1520 chili dell’Audi bianca, nera e verde. Il pesarese poteva così godersi ancora la bella rivalità coi protagonisti della serie Liuzzi, Biagi e Ferrara…. e vincere, sebbene Morbidelli avrebbe dovuto sudare sette camice per fare poker.
All’inizio di gara 2, mentre stava sfidando la Mercedes AMG di Biagi, un calo di resa della frenata e all’asse anteriore iniziava a svilupparsi, lasciando il pilota con dubbi sulla possibilità di arrivare in fondo con la RS 5. Ma il passare del tempo permetteva a Morbidelli di adattarsi alla situazione e invece era la concorrenza a calare maggiormente col progredire della corsa. Così a dieci minuti dal termine, mentre al vertice Ferrara e Liuzzi si contendevano la leadership, Morbidelli strappava ad un’altra C63 il terzo posto scvalcando Biagi. Al nono passaggio poi mentre Ferrara era vittima di problemi al servosterzo, Morbidelli portava via P2 alla gialla Coupé, avvicinandosi a Liuzzi. L’Audi metteva fugacemente il muso davanti alla Mercedes AMG per pochi metri al decimo giro ma Liuzzi respingeva l’attacco. Quando invece Morbidelli si riportava davanti all’undicesimo giro, questa volta era per tenersi il primo posto fino alla bandiera a scacchi.