BUSSANDRI: ESTATE CON VISTA SUL TRICOLORE

brussandri_2307

E’ una estate di tanta soddisfazione e di poco ma meritato riposo quella di Andrea e Christian Bussandri, che hanno firmato una straordinaria prima parte della stagione agonistica 2013 con la Peugeot 20C alimentata esclusivamente a metano: cinque gare valevoli per il Campionato Italiano Formula Challenge ed altrettanti successi di categoria, che sono poi quelli che contano per l’assegnazione dello scudetto Tricolore della specialità. Comunque puntualmente accompagnati da piazzamenti nei primi assoluti. Dal circuito di Cremona in cui si sono aperte le ostilità a fine marzo al percorso cittadino marchigiano di Osimo, dall’impianto di Franciacorta al tracciato di Reggio Emilia sino al più recente trionfo al Centro Fieristico di Montichiari, il team fiorenzuolano ha definitivamente cancellato quella che sembrava l’insormontabile differenza fra la vettura ‘sfida’ concepita da Andrea Bussandri e le avversarie: l’utilizzo di un carburante alternativo a basso costo e non inquinante. E per di più ricorrendo esclusivamente alla stessa componentistica standard utilizzata per i normali a metano da auto. Dunque la più eloquente dimostrazione dell’infondatezza dei pregiudizi in fatto di prestazioni e di brillantezza di comportamento che spesso accompagnano le vetture a gas naturale, e del fatto che può avere la legittima aspirazione di concretizzare il sogno che l’ha fatta nascere: portare per la prima volta ad un titolo italiano assoluto una vettura a carburante alternativo non inquinante contro le stesse vetture a benzina, fino a poco fa ritenute imbattibili a parità di regolamentazione tecnica. Ovviamente la strada per centrare questo straordinario traguardo già nel 2013 è ancora lunga, ma Christian Bussandri è arrivato alla pausa estiva al comando della classifica assoluta del Campionato Italiano Formula Challenge con tutte le intenzioni di mantenerlo sino al termine della stagione, anche se nella sua scia ci sono ancora numerosi legittimi aspiranti al sorpasso: da Cioffi (Peugeot 206 S1600) che lo insegue a un punto e  mezzo ai vari Ferrari (Renault Clio Rs), Giorgi (Peugeot 106), Albertini (Renault Spider) e Pippa (Lancia Delta), che hanno dal fiorenzuolano un ritardo che varia dai 7,5 ai 15 punti e stanno procedendo con ruolini di marcia molto simili a quelli del fiorenzuolano nelle rispettive categorie.
“L’aver fatto sin qui l’en-plein di vittorie di categoria è molto appagante – sottolinea Christian Bussandri – perché sancisce la definitiva affermazione della nostra vettura a metano. Ma non ci deve illudere proprio per la formula con cui viene assegnato il titolo, in base ai successi di categoria, perché se ci permette di misurarci anche con le vetture molto più potenti ci impone anche di non sbagliare mai: ogni ritiro o piazzamento di rincalzo può risultare fatale. Il calendario prevede altre sette gare, ad iniziare dal 1° settembre e sino a fine novembre, per buona parte nel centro-sud Italia. Quindi se sinora abbiamo dimostrato di poter battere principalmente i rivali del nord, d’ora in poi dovremo fare i conti con avversari locali occasionali molto agguerriti troveremo di volta in volta avversari, quindi è ancora tutto apertissimo.”
Per dimostrare che si può vincere con una vettura a gas metano non basta il carburante: ci vogliono anche un’auto perfetta ed un pilota d’eccellenza …
“Per quanto mi riguarda credo di aver fatto veramente bene, visto che in qualche caso per avere la meglio abbiamo dovuto attingere non solo al piede ma anche alla strategia. Ed in questo tutto il team mi è stato di grande aiuto. Quanto alla nostra Peugeot 20C penso si tratti di un vero gioiello sul piano tecnico, visto che mi permette di avere straordinaria agilità, prontezza di risposta e tenuta di strada impeccabile: una buona parte del merito in questo caso va data a mio padre Andrea che l’ha pensata, realizzata e continua a svilupparla anche nei minimi dettagli con una dedizione maniacale.”

Quali sono stati i momenti sinora più importanti della stagione?

“Innanzitutto la vittoria sul circuito di Franciacorta, gara di casa del mio principale rivale nella corsa al primato di categoria averlo battuto, è stato un colpo determinante. Poi la vittoria di Osimo, una trasferta rimasta in forse sino all’ultimo momento. Alla fine abbiamo deciso di partecipare ma non avevamo le gomme adatte. Così ci siamo ‘nascosti’ nelle fasi eliminatorie accontentandoci della seconda fila in finale. Lì abbiamo montato degli pneumatici supersoft che ci permettevano prestazioni nettamente superiore ma per soli pochi giri. Sono partito a tutta forza e le ho sfruttate per passare in testa sorprendendo e demoralizzando il mio rivale che non si aspettava fossimo tanto veloci. Poi mi sono creato un discreto vantaggio: e negli ultimi giri ho ‘gestito’ il vantaggio con le gomme ormai finite.”

E l’ultima gara a Montichiari?

“Diciamo che è stata più semplice. Il principale avversario, Ravelli con la Porsche 911, ci ha provato finché non si è reso conto che non aveva il mio passo ed ha preferito difendere il secondo posto: alla fine il mio vantaggio è stato di circa 8 secondi. Ma quello che più mi ha fatto piacere è il sesto posto assoluto alle spalle solo di prototipi superleggeri della classe 9 (la massima, la mia è la 6) e davanti a due vetture della classe 8.”