Eros Finotti – RALLY DI MAJANO
Una trasferta molto travagliata quella di Eros Finotti nella sesta edizione del Rally di Majano che, nonostante svariate avversità, riesce a chiudere con un ottimo decimo posto assoluto, terzo di gruppo A (precedendo alcune più recenti vetture Super 1600) nonché primo in solitaria nella classe A6. – “Purtroppo siamo i soli in classe” – racconta Eros a pochi istanti dal via – “e per questo ci concentreremo al massimo per cercare di migliorare il piazzamento nell’assoluta della scorsa edizione. Abbiamo la vettura giusta per poter ambire a questo obiettivo tenendo sempre la coda dell’occhio alla classifica del Challenge di Zona”.
Il primo bastone tra le ruote arriva già in occasione della speciale spettacolo di apertura sotto forma di una candela bruciata che preclude al driver della Citroen Saxo Kit Car, affiancato come sempre dal fido Matteo Turatti, di regalare spettacolo al numeroso pubblico presente.
Con un passivo già consistente sulle spalle, che avrebbe piegato le ambizioni di molti, arriva anche un temporale notturno a cercare di rovinare i piani di Finotti che, dopo un primo giro accorto sulle speciali, dà il via alla sua furiosa rimonta.
Dalla 67esima posizione assoluta del primo crono il portacolori della Black Devils risale fino al nono nella ripetizione della Muris con un ruolino di marcia che lo vede sempre a ridosso della top ten nei riscontri cronometrici parziali fino all’ennesima doccia fredda sulla Pielungo.
“Prima dello start della speciale abbiamo trovato la strada sbarrata da alcune vetture” – racconta Eros al controllo stop – “che ha causato il ritardo del nostro arrivo al controllo orario con conseguente penalità di dieci secondi. Siamo a cinque decimi dalla top ten e daremo il tutto per tutto nell’ultima e decisiva Muris”.
Con un gran colpo di reni nel finale Finotti e Turatti conquistano la decima posizione assoluta con un vantaggio di soli otto decimi sul diretto rivale Dal Castello andando quindi a bissare il risultato ottenuto nel 2012 in quella che viene considerata dagli addetti ai lavori e non come una delle gare più belle della zona sia per il percorso che per la visibilità mediatica dell’evento.