Klien: “L’Auto GP prepara i piloti per la F1”
Christian Klien è stato il secondo pilota a prendere parte alla stagione Auto GP 2013 con un passato in Formula 1. A precedere l’austriaco in questa scelta c’è stato infatti l’indiano Narain Karthikeyan, ma già prima della stagione in corso, l’Auto GP è stata un bacino a cui i piloti di Formula 1 hanno fatto riferimento. Il primo tra questi è stato il francese Romain Grosjean , divenuto campione nel 2010, imitato anche da Giorgio Pantano ed Antonio Pizzonia nelle stagioni successive.
Perché hai deciso di correre la gara Auto GP del Mugello?
“Sono stato contattato dal mio connazionale Michael Zele che conosco da diverso tempo. Mi ha chiesto se ero disponibile per correre col suo team al Mugello. Dato che ero libero, mi sono accordato. Le gare sono la mia passione, così sono saltato nell’Auto GP senza nessuna preparazione relativa a vettura e gomme, per la prima volta al Mugello. Non è stato facile!”
Come giudichi le caratteristiche dell’Auto GP?
“La vettura è piuttosto potente e con molto grip. Senza preparazione precedente è stato difficile trovare il giusto bilanciamento, specie con l’uso contemporaneo di gomme morbide e medie. La principale difficoltà è l’assenza del servosterzo, l’ultima volta che ho guidato una vettura senza era il 2003 e correvo in F.3 Euro Series. Hai un feedback molto diverso dal mezzo, tutto è più pesante ed è difficile controllare la vettura con precisione. L’Auto GP è anche molto divertente da guidare. Vorrei fare un vero test per lavorare sul set-up insieme ad un ingegnere ed adattare la macchina al mio stile di guida. Il divertimento al volante aumenterebbe ancora permettendomi di essere più competitivo”.
Qual è stato l’aspetto più duro del tuo debutto in Auto GP?
“A mio parere i piloti con più esperienza si sanno rapportare con qualunque tipo di auto. Il punto è come ottenere il 100% dalla vettura che stai guidando. E’ questione di lavorare a stretto contatto con gli ingegneri ed adattare l’auto di conseguenza. Negli ultimi 12 mesi ho corso con diverse vetture GT e Turismo. Ad esempio, in Superstars vincendo con la Maserati all’Hungaroring, nel V8 Supercars australiano ho terminato in top-10 nella Bathurst 1000 con una Holden, ad Adelaide ho segnato la pole ed un podio con una Mercedes GT SLS prima di vincere in una gara del campionato tedesco turismo a Spa-Francorchamps con una BMW. Correre con una monoposto come l’Auto GP senza test precedenti è difficile. Non avere il servosterzo è stato un problema perché non riuscivo a ‘sentire’ la macchina in modo corretto. Durante un weekend di gara non si può cambiare molto il setup se non conosci il comportamento della vettura, in particolare perché non c’era molto tempo in pista prima del via”.
In che modo il formato di gara può aiutare i piloti nella loro corsa verso la Formula 1?
“L’Auto GP aiuta sicuramente a preparare i piloti per la F1, come confermato dai buoni risultati del leader Auto GP Kimiya Sato nel test per giovani a Silverstone sulla Sauber. Penso che le gare dovrebbero essere più lunghe, farebbe una bella differenza. Quando corri in F1 devi mantenere la concentrazione per molto più tempo, e fisicamente è decisamente più dura”.
Come valuti il livello del campionato?
“L’Auto GP ha uno schieramento particolarmente competitivo. Non ho ancora valutato il pacchetto completo del campionato. Penso sia importante disputare gare oltreoceano e diventare una serie di livello mondiale. I piloti a quel punto potranno beneficiare di ancor più esperienze formative. Correre oltreoceano potrebbe inoltre attrarre partner, media e piloti da tutto il mondo, cosa che genererebbe più attenzione verso la serie. Penso che l’organizzazione ed i piloti dell’Auto GP se lo meritino”.