STEFANO COSTANTINI: “IN GT OPEN MI SONO IMPOSTO ALL’ATTENZIONE DEL GRANDE PUBBLICO EUROPEO”

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È uno Stefano Costantini soddisfatto quello che ha appena concluso la sua prima stagione in GT Open. Dopo alcuni anni in Porsche Carrera Cup, il pilota romano ha sentito l’esigenza di confrontarsi con uno dei campionati GT più impegnativi in Europa a bordo della Ferrari 458 GT3 del Team Ombra Racing: terminato il campionato, è tempo di bilanci. – Stefano, primo anno in GT Open: ti ritieni soddisfatto della scelta fatta?

Senza dubbio. Ho avuto la possibilità di gareggiare nei migliori circuiti d’Europa, scontrandomi con piloti di grande esperienza in GT, facendo grandi passi in avanti sia dal punto di vista tecnico che sportivo. L’ambiente  è altamente professionale e formativo sia dal punto di vista dell’organizzazione del campionato che dal punto di vista dei Team che vi competono. All’inizio è stata davvero dura ma poi ho acquisito la consapevolezza nei miei mezzi e la stima di tutto il team Ombra Racing. Da li in poi è stato tutto più facile e i risultati si sono visti.

Andiamo per ordine e parliamo dell’esordio al Paul Ricard.

È stato un esordio bagnato! Avevo provato la Ferrari 458 GT3 solo a Franciacorta per un breve shake down e i primi chilometri sono stati davvero impegnativi, in un circuito che non conoscevo, su una macchina che non conoscevo e per di più sul bagnato! Ciò nonostante ho fatto il sesto tempo assoluto in qualifica e abbiamo sfiorato il podio in gara 1, arrivando quarti, e siamo arrivati a ridosso della zona punti in gara 2. Se me lo avessero detto prima, ci avrei messo la firma.

Curiosamente, anche nella gara successiva a Portimao sei arrivato nuovamente quarto e settimo.

Vero, in quel caso però il quarto posto avrebbe potuto trasformarsi in un podio. In gara 1 infatti, con il podio alla mia portata, un pezzo di tappetino verde è volato dentro ad un radiatore, mandando in protezione il motore. Ho dovuto quindi alzare il piede ed accontentarmi del quarto posto, se non lo avessi fatto avrei rischiato la rottura del propulsore.

Al Nurburgring invece non è stato un fine settimana positivo, cosa è successo?

Quel fine settimana è stato caratterizzato da un problema tecnico all’idroguida, tanto che temevamo seriamente di non potere prender parte alla gara. Grazie al grande lavoro dei ragazzi del team siamo riusciti a schierarci in griglia, anche se in entrambe le gare siamo partiti dal fondo dello schieramento. Recuperare in un campionato in cui le vetture in pista sono circa trenta non è per nulla semplice… Ciò nonostante in gara 2 siamo stati protagonisti di una bella rimonta interrotta purtroppo da un incidente quando ero io alla guida. L’avversario che mi precedeva ha improvvisamente frenato venti metri prima rispetto al solito ed io, che ero incollato ai suoi scarichi, non ho potuto fare a meno di centrarlo in pieno. Peccato perché la gara avrebbe potuto regalarci un inatteso risultato!

 
Nella gara successiva, a Jerez, è arrivato finalmente il podio. Ce lo puoi raccontare?

A Jerez abbiamo raccolto tutto quello che abbiamo seminato dall’inizio del campionato. Siamo stati la Ferrari più veloce in pista e ci siamo dovuti arrendere solo a Porsche e Audi che su quel tipo di pista sembravano avere una marcia in più. In gara 1, con pista libera, ho fatto registrare dei parziali da record che, insieme al buon lavoro del mio compagno di squadra, ci hanno permesso di conquistare il terzo posto, un podio meritato che abbiamo sfiorato anche in gara 2. Quello di Jerez è stato davvero un fine settimana da ricordare.

Silverstone è stata invece una gara con più ombre che luci.

A Silverstone devo dire che non siamo stati competitivi come negli altri circuiti. I motivi sono molteplici: il balance of performance sfavorevole alla nostra vettura, la mia inesperienza su questo tracciato e  un pizzico di sfortuna in gara 1 a causa di una foratura quando ero al secondo posto. In gara 2 invece un incidente mi ma messo KO. Il weekend inglese dunque non è stato tra i migliori della stagione, ma ho potuto guidare e conoscere una pista davvero impegnativa.

 
Dopo la mezza delusione di Silverstone, il riscatto arriva a SPA.

La pista di SPA è di quelle che non perdonano, affascinate, impegnativa, tecnica e credo che possa diventare in assoluto la mia pista preferita. Per questo avere conquistato un podio su questo tracciato mi rende particolarmente orgoglioso! È stato senza dubbio il weekend più movimentato dell’intero campionato: in gara 1 parto benissimo ma vengo tamponato e sbattuto in testacoda da un Porsche. Riprendo la pista, inizio la rimonta quando una Ferrari di fronte a me perde improvvisamente liquido dal radiatore in seguito credo ad un contatto e io, che la seguivo da vicino, perdo il controllo della vettura a circa 260 km/h alla Blanchimont! Per fortuna sono ritornato in pista con la vettura senza un graffio…e abbiamo concluso al quinto posto! In gara 2 invece siamo stati assaliti da un dilemma amletico prima del via: montare le gomme da asciutto o da bagnato? La pioggia infatti aveva appena smesso di cadere ma la pista era molto bagnata… alla fine abbiamo scelto di montare pneumatici slick con assetto da bagnato, prendendoci una penalità per avere sostituto gli pneumatici fuori tempo massimo. Questa scelta ci ha però permesso di terminare al terzo posto, e senza la penalità avremmo anche potuto lottare per la vittoria…

Dopo il bel podio di SPA, arriva finalmente la gara di casa a Monza. Gioia o delusione?

Tutti e due i sentimenti. A Monza abbiamo ampiamente dimostrato di essere le vettura più veloce in pista e la vittoria assoluta (non solo di categoria) è sfumata a qualche giro dalla fine a causa di una foratura… l’automobilismo a volte sa essere davvero crudele! In gara 2 il nostro passo era talmente veloce che verso fine gara, quando eravamo tranquillamente al comando, mi sono permesso addirittura il lusso di staccare in anticipo e stare distante dai cordoli. A circa quattro minuti dalla fine, quando mi trovavo al primo posto assoluto con un margine di sicurezza rispetto al secondo, esplode improvvisamente il pneumatico posteriore sinistro, che pure non avevamo messo particolarmente sotto stress. È come se ti crollasse il mondo addosso… siamo passati dalla gioia alla delusione per una meritatissima vittoria sfumata. A Monza però tutto il paddock si è reso definitivamente conto della nostra competitività e i complimenti che ci sono arrivati da più parti mi hanno fatto molto piacere. Da ricordare con rammarico anche gara 1 che abbiamo concluso al terzo posto, ma a causa di una penalità assegnataci per un pit stop anticipato, siamo stati retrocessi in ventesima posizione.

 
Dopo l’ultimo appuntamento di Barcellona, che bilancio puoi fare?

A differenza di Monza dove abbiamo dimostrato di essere l’equipaggio più in forma, a Barcellona non siamo stati così competitivi. In ogni caso il bilancio stagionale è positivo: due podi, punti raccolti, vittoria assoluta sfiorata a Monza, competitivi in quasi ogni gara. Sono entrato in GT Open in punta di piedi con tanta umiltà e con la voglia di imparare gara dopo gara, sapendo di essere al debutto in ogni circuito tranne che a Monza. Ho imparato in fretta i segreti della Ferrari 458 GT3, grazie anche al supporto di tutto lo staff del Team Ombra Racing, e mi sono sempre trovato a mio agio con tutti i compagni di vettura che ho avuto. Ad inizio stagione quasi nessuno mi conosceva nel paddock, mentre a fine anno gli addetti ai lavori mi salutavano con rispetto e questo conta molto per me: significa che ho fatto un buon lavoro in pista e fuori.

 
Per concludere, cosa ci puoi dire per la prossima stagione?

Il mio obiettivo è quello di competere ancora in GT Open per mettere a frutto l’esperienza acquisita nella stagione d’esordio. Dedicherò l’inverno alla preparazione fisica e alla ricerca di nuovi sponsor che vogliano sostenere la mia carriera sportiva: il GT Open è diventato un campionato di riferimento in Europa in cui corrono alcuni dei migliori piloti della categoria. Sarei davvero felice di potere salire sul gradino più alto del podio il prossimo anno!