MAX RENDINA COSTRETTO AL FORFAIT IN SVEZIA

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Una lesione alla mano destra, causa di un forte colpo preso alla guida della Lancer domenica scorsa a Monteporzio Catone lo Junior Rally Show, lo ha costretto a doversi applicare un immobilizzatore per 15 giorni, seguito da terapia riabilitativa. Max Rendina è costretto a rinunciare alla trasferta del Rally di Svezia, seconda prova del Campionato del Mondo WRC-2, in programma dal 5 all’8 febbraio.

Il motivo dell’assenza è l’infortunio subìto domenica scorsa durante l’ultimo passaggio della Prova Speciale dello Junior Rally Show, che ha disputato  e vinto  a bordo della Mitsubishi Lancer Evo IX Gruppo R, gommata Pirelli.

Durante la gara, nell’affrontare una curva, lo sterzo della Lancer ha avuto uno scarto improvviso conferendo un forte colpo alla mano destra. La diagnosi medica parla di lesione della regione scafoidea carpale. Al pilota romano è stato applicato un tutore che dovrà essere portato per quindici giorni, seguito da terapia riabilitativa funzionale, cosicché si è visto  costretto a segnalare la propria assenza al via del Rally di Svezia.

Rally Project e Max Rendina hanno provveduto ad informare le autorità Federali internazionali competenti della loro assenza in Svezia ed a breve definiranno le successive partecipazioni iridate, visto che la regola della Coppa FIA “Produzione” prevede la presenza necessaria a sette appuntamenti con sei risultati utili da sommare.

“Sulle prime, quando lo sterzo ha avuto una reazione violenta, ho sentito un gran dolore ma non ci ho dato peso  commenta Rendina   ed ho finito la gara tranquillamente. Poi, tutta la giornata di lunedì ho avuto un forte dolore alla mano destra, cosicché ho consultato il medico. Purtroppo il dolore ha rivelato il problema allo scafoide, per cui mi è impossibile tornare ad avere piena efficienza per il Rally di Svezia. Adesso dovremo rivedere i programmi di questo inizio Campionato Mondiale, riprogrammando le partecipazioni. Peccato, perché il periodo era favorevole in tutto, eravamo “in palla”, come si suol dire”.