Party nova race 21 febbraio 2013
L’idea del party in officina è nata per presentare ai nostri partner il quartier generale. Verso le 19, Alice ha cominciato a scaldarci con la sua bellissima voce e convogliare gli invitati dal tour autogestito in officina ai rispettivi tavoli nella parte di officina allestita a “hospitality”. Tra una portata e l’altra ho preso parola sul palco (elisa) rubando il microfono alla cantante, e il brusio si è magicamente spento aumentando la mia tensione… anche se siete tutti amici mi fa sempre effetto parlare al microfono, sentire la mia S emiliana amplificata in modo imbarazzante, e soprattutto tenere a bada una platea… tensione che si è spenta grazie al calore interattivo del pubblico che mi ha sostenuta con tanti applausi, risate e qualche voce fuori campo intervenuta sulle mie parole.
Delle premiazioni di rito, 2 sono avvenute in contumacia, infatti il terzo classificato (anche primo under 25) e i primi classificati pari merito, rispettivamente FLORIAN RENAUER e la coppia (sportiva non nella vita) ALESSANDRO BONACINI FOGLIO / MANUEL LASAGNI erano assenti, per loro il premio lo hanno ritirato i fratelli RANGONI che hanno anche ritirato il loro premio per il Migliore Team 2013, poi abbiamo premiato il secondo assoluto STEFANO STEFANELLI, e il primo classifica FUCHS ROBERTO GENTILI.
Un premio simbolico è stato consegnato a Massimo Antonelli, creatore delle miniature Ginetta, un altro premio simbolico a Mattia Cavazzoli, lui a riscuoterlo ma destinato a tutta la Ap Motorsport che si è raccolta alle sue spalle sul palco mentre leggeva per la platea (con un emozione forse maggiore della mia!) alcune frasi che ho raccolto durante la stagione a sottotitolo metaforico della nostra esperienza.
Anche Luca Magnoni e Eugenio Cermesoni, nostro trasportatore e sponsor 2014 hanno ricevuto un libro raccolta di tutte le foto del 2013, e i colleghi Bellotto Gomme e Yokohama Tyres hanno ricevuto l’orologio Ginetta. Gianni Giudici ha ricevuto 2 poster goliardici e primo tra tutti è stato anchormen intervenendo dalla platea anche per fare i complimenti a Mattia per le frasi che ha letto, raccogliendo un’ovazione del pubblico, è sempre simpaticissimo Gianni, un uomo di distinta eleganza con un’imprevedibile e impertinente scenicità istrionica. Encomio di rito ma per nulla retorico al prezioso collaboratore Alessandro Antonelli.
Un piacere aver rivisto Andrea Solimé, riporto nelle citazioni a fine report una sua lettere aperta post incidente al Paul Ricard. È finalmente in formissima e ha tenuto banco al suo tavolo per l’ilarità dei ragazzi seduti con lui!
Bello vedere capannelli di gente autogestirsi in visite guidate alle vetture esposte, 2 delle quali erano tornate la mattina stessa con un container da Abu Dhabi e Dubai complete di sabbia e trofei, bello vedere i miei colleghi prodigarsi a padroni di casa con l’orgoglio e la padronanza delle nozioni create sulla loro stessa esperienza, bello vedere piloti spagnoli, italiani, team managers inglesi e belga interagire e confrontarsi sulle rispettive realtà.
In autodromo nei week end di gara si limano le diversità di appartenenza sociale e culturale, si appianano i divari, non si fa gruppo per fede calcistica o ideologia politica, non si distingue maschio o femmina, ventenne o sessantenne, imprenditore o operaio, tutti si è sotto la stessa “tenda” a chiacchierare e canzonarsi sulle rispettive performance e errori, si dimentica il quotidiano, la rispettiva professione, lì sei solo pilota o tecnico.
Alla festa si è ricreata questa atmosfera. Forse perché l’allestimento era volutamente lo stesso, pavimento a quadrettoni neri e arancio, i colori Ginetta, alle pareti le foto di tutti, eravamo sempre noi.
Poi è sempre bello premiare i vincitori perché vivi con loro le emozioni di una stagione concentrate in 10 parole e 10 secondi. Vedi l’orgoglio negli occhi degli altri, ma non invidia: solo tanta emozionante competizione, non c’è astio ma un divertente sfottò, credo che questo confermi un aspetto che è per noi un vanto. Abbiamo un campionato pulito, leale, senza vene polemiche, macchine più forti, team che imbrogliano. Abbiamo un campionato fatto di macchine performanti e divertenti, dove la differenza la fa il pilota, l’esperienza, lo stare in macchina.
Cito una frase di Gianni Giudici. “La Ginetta consente l’errore. Tutti possono guidarla: se vai piano sei un imbranato. Ma per andare forte devi avere gli attributi”.
A dire la verità i termini della citazione originale erano più coloriti! Ma il senso è questo!
Grazie a tutti!