Fin troppo breve il sabato del rientro di Gianni Morbidelli nel WTCC
Ieri l’estate anticipata del Marocco all’inizio ha avuto in serbo per Gianni Morbidelli uno squarcio di speranza, con la sua Chevrolet nei colori Camozzi che dava segni di miglioramento nel primo turno di libere rispetto al test del giorno precedente: da 11.imo a nono. Ma per il pesarese il progresso nell’ambientamento con la nuova categoria e la nuova vettura è stato breve per un incidente dopo sette minuti del secondo turno di libere. Al terzo passaggio la Cruze nera di Morbidelli è saltata dritta sopra il cordolo della curva cinque dopo aver messo le ruote su una zona ricoperta di polvere di filler. La Honda di Gabriele Tarquini, che a sua volta era appena andata all’esterno della pista nello stesso punto e stava per ritornare sul tracciato, è stata colpita dalla Chevy numero 10 ed entrambe hanno riportato danni tali da dover finire lì la giornata. Per Tarquini l’esordio nella nuova categoria TC1 è rinviato al Paul Ricard la domenica di Pasqua, mentre la squadra di Morbidelli è passata al programma di emergenza per riuscire a non far mancare al pilota italiano il proprio esordio oggi pomeriggio a partire dalla 17:15 ora italiana, quando il pesarese sarà al via a fondo griglia, non avendo fatto segnare alcun tempo nella sessione di qualifiche.
L’OPINIONE DI GIANNI SUL SABATO DI MARRAKECH
«Alcuni dei miei più bei ricordi di corse sono legati ai circuiti cittadini. Purtroppo le strade di Marrakech me ne hanno appena consegnato uno dei meno belli. A dire la verità il problema è nato dalla mancanza di tempismo nell’usare le bandiere gialle. Gabriele Tarquini stava rientrando in pista dopo essere andato largo e dal mio punto di osservazione poteva anche essere fermo in mezzo alla chicane. Inoltre qualcuno davanti a me ha rallentato di brutto, ed istintivamente sono stato portato a spostarmi fuori traiettoria, a sinistra, per cercare di tagliare la chicane ed evitare un possibile mucchio. Di male in peggio, fuori traiettoria c’era del filler sull’asfalto e non sono riuscito a controllare la vettura che è decollata sul cordolo. La mia Chevrolet è andata a finire dritta nella fiancata della Honda di Tarquini. Mi sono anche preso un gran spavento perché Gabriele quando mi sono avvicinato per vedere se era a posto no si muoveva e temevo fosse rimasto ferito nell’urto. Poi per fortuna è sceso da solo. Non ho modo di dire quanto sia dispiaciuto per lui. D’altro canto in questa circostanza negativa ho avuto modo di scoprire che incredibile lavoro abbia saputo fare il team Münnich Motorsport per rimettermi in condizione di guidare oggi dopo la disavventura di ieri».