“L’ACI non è un carrozzone, non grava nemmeno per un Euro sullo Stato”.
L’intervento del Presidente dell’A.C. Caltanissetta Carlo Alessi – “In quest’ultimo mese – interviene l’Avvocato Alessi – abbiamo assistito ad una campagna di disinformazione volta all’eliminazione del PRA, portata avanti da ben individuati soggetti che hanno rappresentato l’ACI come un “carrozzone inutile e costoso”. Il nostro Ente non ha mai percepito un euro da parte dello Stato – continua l’Avv. Alessi – e tutti gli ingenti investimenti fatti in questi anni per la modernizzazione del servizio, sono stati affrontati utilizzando esclusivamente fondi nostri.
L’ACI fa incassare allo Stato un gettito annuo di circa 8,7 miliardi di euro, e soltanto dopo 19 anni abbiamo avuto dal Ministero delle Finanze un adeguamento della tariffa PRA, pari a meno della metà dell’inflazione. L’ACI –oltre ad essere una Federazione Sportiva aderente al CONI ed alla FIA di cui è stato fondatore, da circa 110 anni offre servizi di qualità ai soci ed agli automobilisti in generale, oltre che alle Pubbliche Amministrazioni con cui collabora. È dunque una vera risorsa per lo Stato”.
Il Presidente, Ing. Angelo Sticchi Damiani ha già illustrato al Governo la proposta dell’unificazione degli archivi, con costituzione presso il PRA, che già contiene la maggior parte dei dati, del nuovo Archivio Telematico dei veicoli previsto dalla legge di stabilità 2014 e senza che ciò comporti alcun costo per lo Stato, ed il rilascio finalmente di un documento unico per l’auto, che costerà meno ai cittadini e comporterà risparmi per lo Stato. L’insieme di queste misure, e di altre che sono state proposte al Governo, potrà assicurare un risparmio per lo Stato stimabile in circa € 30.000.000.
Il Presidente dell’Automobile Club d’Italia ha più volte puntualizzato che Il sistema informatico dell’Ente è già in grado di rilasciare un documento unico che attesti proprietà e caratteristiche tecniche dei veicoli, in tutta la sua rete territoriale di 106 Automobile Club provinciali e 1.500 delegazioni. “Non sono necessari nuovi esborsi di denaro pubblico per hardware, software, uffici e locali perché l’ACI – sottolinea Alessi – è già in grado di svolgere con capillarità ogni formalità necessaria, in linea con la normativa e con grande efficacia verso lo Stato e i cittadini. Ed infine la sostituzione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione con una quota sul bollo, proposta dal Ministro Lupi, darà luogo ad un risparmio di 365 euro a fronte del costo di un passaggio di proprietà che oggi sfiora i 600 euro. L’ACI garantisce inoltre la calmierizzazione dei prezzi e la capillarità del servizio. Non far gestire l’Archivio Unico all’Aci è un ‘imprudenza e farlo gestire alla Motorizzazione rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico. Deve far pensare la circostanza che la Motorizzazione non sia stata in grado di avanzare alcuna proposta. Ed il motivo è che non è dotata di strutture sufficienti e gestisce il servizio attraverso lucrosi appalti a società esterne con un costo di svariati milioni di euro. E poi il personale dell’ACI il cui costo è sopportato unicamente dall’ACI, senza aiuti di stato, dovrebbe transitare presso il Ministero dei Trasporti. Un’assunzione di circa tremila dipendenti con un costo di svariati milioni di euro per la collettività. Altro che spending Review.
Ci si domanda il perché – conclude Alessi – queste cose non vengono dette e perché viene maldestramente denunciato lo scandalo di “800 poltrone con stipendi da favola per 106 Automobil club provinciali ” quando invece i direttivi e i Presidenti degli A.C. ricoprono gratuitamente questi incarichi (l’esigua indennità quasi mai viene percepita dagli addetti ai lavori). Non far gestire l’Archivio Unico all’ACI farà lievitare i costi per i cittadini. E’ un controsenso, è irragionevole”.