Sempre più in corsa per il titolo GT Marco Mapelli e Thomas Schoeffler
I piloti Audi Sport Italia in testa al campionato sono quarti in gara due. La jella non ne vuol sapere di dare un po’ di respiro a Capello-Zonzini. Al contrario di ieri, quando si è fatto largo nel gruppo dopo il pit-stop, Marco Mapelli oggi iniziava in pole position la sesta corsa del GT tricolore. Il pilota brianzolo ha iniziato e finito al comando il suo turno: lui ed il compagno di colori Emanuele Zonzini aprivano e chiudevano un poker di vetture scatenate che comprendeva anche la Porsche Tonino Herbert Motorsport e la Ferrari della Scuderia Italia, tutti in marcia a ritmi elevati tra i saliscendi toscani. Mapelli ha chiuso in bellezza il suo fine settimana siglando il giro più veloce prima di cedere il volante a Thomas Schoeffler. Il giovane pilota tedesco doveva scontare i quindici secondi di handicap-tempo previsti per il successo del sabato, la loro seconda vittoria della stagione. Schoeffler ha fatto una gara giudiziosa terminando quarto, un risultato che assicura punti importanti per la classifica della coppia Audi N. 6. Quando il campionato ricomincerà a fine agosto al Paul Ricard dopo la pausa estiva, i portacolori dei quattro anelli non avranno il fardello di secondi da scontare al pit-stop del settimo round 2014, al contrario dei migliori equipaggi Ferrari che hanno dato oggi al Cavallino una doppietta casalinga.
Peraltro il risultato avrebbe potuto essere ben diverso e le Audi concludere con due vittorie in Toscana: dopo un eccellente turno di guida del sammarinese Zonzini, il suo compagno Capello ha preso il volante quando tutto filava secondo i piani per attaccare la leadership della 458 della Scuderia Italia (che poi ha vinto la corsa). Purtroppo la sfortuna si è fatta ancora viva con la R8 N. 5, dato che Capello non ha nemmeno fatto a tempo a mettere nel mirino il paraurti del campione italiano in carica Luigi Lucchini: al quindicesimo giro, prima che potesse avvicinare il leader, una Porsche della categoria GT Cup ha senza preavviso chiuso la porta all’astigiano mandando definitivamente la vettura di Audi Sport Italia nella sabbia. Purtroppo oltre a rovinare la giornata al tre volte vincitore di Le Mans, il doppiato ha anche messo in una posizione ancora peggiore in campionato lui e Zonzini. I due ora sono sedicesimi, con trentatre punti da recuperare ai compagni di colori Audi che guidano la lista.
HANNO DETTO:
DINDO CAPELLO (pilota Audi R8 LMS ultra N.5): “Faccio veramente fatica a trovare le parole giuste per dire quanto mi abbia fatto arrabbiare l’episodio di oggi. Dover tenere conto del traffico in pista è normale, ma quando è troppo è troppo: nelle curve precedenti a quella dove è poi avvenuto il contatto, la Porsche della classe GT Cup aveva zigzagato in un modo che ancora adesso trovo inspiegabile. Una cosa incredibile”.
EMANUELE ZONZINI (pilota Audi R8 LMS ultra N.5): “Oggi sono convinto che avremmo potuto vincere la nostra seconda gara della stagione, se Dindo non fosse stato fermato da un doppiato. Io penso di aver fatto una buona gara, ma anche oggi avevo ancora problemi in frenata; nell’ultima parte del mio stint ho alzato leggermente il ritmo, ma eravamo ancora assolutamente in corsa per la vittoria”.
MARCO MAPELLI (pilota Audi R8 LMS ultra N.6): “La macchina oggi era buona come lo era stata ieri durante la nostra vittoria. Avevo un buon ritmo, ma nonostante tutto facevo molta attenzione a stare il più lontano possibile dai cordoli e dall’esterno della pista: volevo cercare di evitare il più possiibile di stressare gomme e meccanica. Con i risultati di questo weekend siamo di nuovo in piena lotta per il titolo, è quello che volevamo qui al Mugello”.
THOMAS SCHÖFFLER (pilota Audi R8 LMS ultra N.6): “Non sono molto contento della mia gara oggi a dire la verità perché speravo di poter tenere un ritmo più alto e quindi di poter concludere ancora sul podio, ma facevo abbastanza fatica, specie in frenata. All’ultimo giro speravo di poter approfittare della lotta tra la Ferrari di Giammaria e la Porsche di Renauer, che sono anche arrivati molto vicini al contatto, ma alla fine non hanno fatto errori”.