IL “POMARANCE” CAMBIA PELLE: DIVENTA UN “RALLY-DAY”
La decisione presa dall’organizzatore PromoGip a causa di problemi logistici per riproporre la gara, in programma per il 22 e 23 novembre, con lo stesso format del passato. Individuata una Prova Speciale inedita. Per la fine della stagione rallistica toscana è prevista una importante novità, quella che la Ronde di Pomarance cambierà pelle. Per la gara organizzata in Valdicecina (provincia di Pisa) da PromoGip, in collaborazione con la collaborazione di Jolly Racing Team, in programma per il 22 e 23 novembre, vi sarà la conversione alla tipologia dei “Rally-Day”, vale a dire due prove speciali distinte, da disputare per tre volte, un format che guarda al contenimento dei costi generali, sempre più apprezzato da chi corre.
Quindi, l’evento, uno dei più importanti della provincia di Pisa, che gode del convinto patrocinio del Comune di Pomarance, si chiamerà “1° Rally Day di Pomarance”, dovendo riprendere la numerazione in quanto ha cambiato tipologia di svolgimento.
La scelta operata dall’organizzazione è stata indotta dal fatto che parte della strada utilizzata per la prova speciale “Valle della Trossa” si è resa impraticabile a causa di una frana. Non potendo quindi, a livello logistico, riproporre una Ronde si è optato per la scelta della nuova formula che non mancherà di certo avere i suoi estimatori.
La prima parte, circa sette chilometri, della prova “Valle della Trossa” saranno comunque utilizzati per disegnare una delle due prove previste mentre l’altra, di circa sei chilometri, è una “piesse” inedita.
Cambia dunque il disegno della gara ma non la logistica del quartier generale, che sarà nuovamente ubicato presso l’Hotel “La Burraia” di Pomarance, così come non sposterà la location per i riordinamenti ed il Parco di Assistenza, previsti ancora nella zona artigianale di Pomarance.
L’edizione 2013 della gara, che ebbe l’importante riconoscimento di essere finale unica del Challenge Italia Ronde Asfalto, venne vinta dalla Citroen Xsara WRC dei sardi Diomedi-Turati.
Nella foto allegata, Diomedi-Turati (foto V. Incerpi)