I SOGNI DI DEVIS RAVANELLI SFUMANO NEL FINALE

Il portacolori della Pintarally Motorsport si vede costretto ad alzare bandiera bianca sull’ultimo tratto cronometrato alla fine di un weekend particolarmente travagliato. L’edizione numero trentaquattro del Rally di San Martino di Castrozza si rivela per Devis Ravanelli tanto brillante quanto amaro.

Reduce dall’ottima seconda posizione di classe nel precedente Rally della Marca Trevigiana il pilota trentino si presentava al via della gara di casa con la determinazione di chi voleva centrare a tutti i costi una posizione di prestigio su quelle strade che ben conosceva per via delle svariate partecipazioni nel corso della propria storia agonistica.

Se poi si lanciava uno sguardo al passato la vittoria ottenuta nel 2010 su queste stesse prove con la stessa vettura lasciavano presagire un weekend denso di spunti tecnici e sportivi.

Ed invece il sogno è durato ben poco con due giorni decisamente avversi in cui la tenacia dello stesso, della navigatrice Jenny Maddalozzo, e di tutto il team G.D.L. Racing capitanato dal coriaceo Andrea De Luna non è bastata per cambiare l’epilogo di un weekend sfortunato conclusosi con il ritiro ad una sola prova speciale dal termine.

Che ci fosse qualcosa di strano nell’aria, quasi una sorta di presagio, lo si era intuito già nella giornata delle verifiche dove un guasto meccanico metteva in rischio il via dell’equipaggio targato Pintarally Motorsport.

È solo grazie all’inarrestabile volontà di De Luna che Ravanelli, pur costretto a saltare lo shakedown, riusciva a prendere il via della speciale spettacolo infliggendo, quasi a sorpresa, 6”8 al più quotato Cattelan su poco meno di due chilometri di lunghezza.

“Una giornata molto difficile per tutti noi” – racconta Ravanelli dopo il primo crono – “nella quale a tratti abbiamo persino pensato di non prendere il via. Siamo partiti molto cauti per non gettare al vento tutto il lavoro svolto da Andrea e dal team G.D.L. Racing ed il tempo staccato ci ha veramente sorpresi ma sappiamo bene che la gara vera sarà domani”.

La dea bendata aveva però già emesso il suo verdetto ed infatti, nel trasferimento verso il primo passaggio del Manghen, Ravanelli cominciava ad avvertire un leggero slittamento della frizione con il motore che faticava a macinare strada.

Nonostante questo il trentino riusciva a staccare Cattelan di ben 16”9 rafforzando la propria leadership con un vantaggio pari a 23”7 mentre Vian salutava già la compagnia.

L’acutizzarsi del problema alla frizione rendeva particolarmente difficile affrontare le salite sia di Val Malene che di Gobbera mentre in discesa il danno veniva parzialmente arginato.

Il riscontro del cronometro non dava però scampo a Ravanelli che finiva a 35”4 da Cattelan.

Usciti dalla service area di metà giornata senza poter risolvere il guasto l’unico obiettivo rimaneva quello di cercare di concludere nel migliore dei modi puntando a tagliare il traguardo.

Sacrificando la salita ma dando il tutto per tutto in discesa Ravanelli faceva suo il secondo passaggio sul Manghen ma la doccia fredda era già pronta sulla successiva Val Malene: usciti dalla prova la Clio rimaneva accellerata e, poco dopo, dal vano motore giungeva la tanto temuta fumata bianca che di fatto sanciva la resa definitiva prima di raggiungere la Gobbera.

“I dispiaceri di questo ritiro sono davvero molteplici” – sottolinea Ravanelli – “e sicuramente il primo fra tutti è quello di un possibile risultato mancato. Senza questo problema alla frizione la Clio era semplicemente spettacolare sia di assetto che di freni. Il feeling con Jenny all’interno dell’abitacolo era a livelli molto alti e mi sentivo particolarmente a mio agio in questo contesto. Sicuramente è merito dell’aver affrontato poco tempo fa una gara impegnativa come il Marca che mi ha permesso di arrivare qui partendo non proprio da zero e quindi avendo già un buon affiatamento con il mezzo sin dal primo chilometro. Mi dispiace tantissimo per Andrea De Luna e per tutta la G.D.L. Racing perchè hanno dato l’anima per riuscire a girare un weekend storto e mi sarebbe tanto piaciuto poterli gratificare con un buon piazzamento. Dobbiamo cogliere il lato positivo di questa trasferta dato che, quando eravamo abbastanza a posto, abbiamo staccato dei tempi molto interessanti anche a livello di generale, visto il notevole parco partenti, come il diciannovesimo assoluto segnato sulla ripetizione del Manghen. Ma una cosa è certa. Non ci arrenderemo e che sia quest’anno o il prossimo torneremo più agguerriti che mai perchè abbiamo avuto la conferma che assieme, al di fuori di sfortune di varia natura, potremo dire la nostra”.