Max Mugelli – “SONO SODDISFATTO, AL SACHSENRING HO DATO IL MEGLIO…”
Alla vigilia Max Mugelli lo aveva dichiarato: “speriamo che in Germania non piova altrimenti sarà un monologo Audi”. Purtroppo il pilota toscano ha avuto ragione: scriviamo purtroppo perché effettivamente in gara ha piovuto (a tratti a dirotto) e la differenza in pista tra le Audi, dotate di trazione integrale, e le altre vetture è stata davvero elevata, oltre 3 secondi al giro.
Eppure il weekend era iniziato molto bene per Max che, su pista asciutta, ha subito siglato il secondo miglior crono nelle libere subito dietro l’Audi di Kostka che conosce molto bene il circuito a differenza del pilota toscano che non aveva mai corso su questo tracciato. Nel secondo turno di prove libere invece, su pista bagnata, sono le tre Audi ad occupare le prime tre posizioni.
La sessione di qualifiche inizia su pista bagnata ma, dato che la pioggia ha cessato di cadere poco prima, la pista lentamente si asciuga in traiettoria. Max, entrato in pista con gomme rain, decide di montare dunque le slick, come del resto tutti gli altri piloti. In queste situazioni, con la pista oramai quasi del tutto asciutta in traiettoria, l’ultimo giro utile è sempre quello che conta: Max guida molto bene nella prima parte facendo registrare il suo miglior crono, ma nel tratto guidato trova un trenino di piloti più lenti che gli fanno perdere secondi preziosi, tanto che il pilota toscano si deve accontentare della sesta posizione in griglia.
Un’ora prima della gara sul circuito comincia a cadere una pioggia abbondante e la direzione decide di fare prendere il via alla gara in regime di safety car a causa delle condizioni proibitive: quando la safety car rientra ai box e la gara prende il via, Max Mugelli inizia subito a tallonare la Mercedes di Baldan, tentando allo stesso tempo di resistere agli attacchi di Dionisio su Audi. La lotta a tre, a lungo inquadrata dalle telecamere, si conclude quando Dionisio riesce a superare Max addirittura all’esterno sfruttando le quattro ruote motrici. Max però riguadagna la scia di Dionisio il quale attacca Baldan nel rettifilo principale, con le tre vetture che risultano appaiate. In frenata al termine del rettilineo, Max si prende il forte rischio di andare lungo, ma così facendo riesce a passare la Mercedes di Baldan, anche se nulla può contro l’Audi di Dionisio che sfrutta sia la traiettoria interna che il vantaggio di avere le quattro ruote motrici.
A quel punto Max, con una visibilità a tratti davvero precaria, si fa sotto alle due Chevrolet: il suo passo è leggermente più veloce però, mancando la velocità di punta, Max può tentare il sorpasso solo nei tratti lenti, ma le linee sono obbligate e nonostante i tentativi taglia il traguardo al sesto posto in scia alla Lumina di Berton.
Max Mugelli
“Posso dire di essere soddisfatto del mio rendimento in pista: in condizioni davvero critiche ho guidato al meglio, senza commettere errori e lottando con i migliori a due ruote motrici, aiutato anche dal team che mi ha messo a disposizione una BMW con una buona aderenza su una pista per alcuni tratti allagata.
L’unico rammarico è stato quello di non essere riuscito a trovare l’ultimo giro pulito in qualifica quando la pista in traiettoria cominciava lentamente ad asciugarsi (chi invece ha trovato pista libera ha migliorato anche di oltre un secondo e mezzo). Inoltre ho preso bandiera a scacchi per soli 4 secondi, peccato perché sarebbe bastato un solo giro in più per guadagnare almeno la seconda fila dietro le Audi.
La gara è stata davvero difficile: a tratti, dietro le due Chevrolet (che date le loro dimensioni e struttura sollevano molta acqua) non riuscivo a vedere nulla! Chi ha visto il sorpasso a Baldan in TV mi ha fatti i complimenti che devo dire fanno molto piacere. In quella occasione ho preso la scia dell’Audi di Dionisio che mi aveva da poco passato e in pieno rettilineo ci siamo ritrovati in tre affiancati prima della frenata!
Dopo il sorpasso su Baldan ho cercato di mettere pressione alla Chevrolet di Berton e nonostante il mio passo fosse migliore non sono riuscito a superarlo perché la sua velocità di punta sul traguardo anche sull’acqua era di quasi 10 km/h maggiore della mia, 215 km/h contro i miei 206 km/h. Nel lento ho tentato più volte ma uscendo dalla linea ideale non c’era aderenza: a tratti sono riuscito ad affiancarlo, ma al momento di dare gas gli oltre 100 cv di differenza di cui la Chevrolet dispone non mi hanno permesso di superarlo.
In ogni modo oggi lottare per il podio era impossibile, le tre Audi come avevo pronosticato sul bagnato erano di un’altra categoria. Ho tentato nei primi giri di resistere a Dionisio ma riusciva a mettere le ruote dove per me era impossibile, se avessi tentato di fare le sue linee sarei “volato” in tribuna!
Come ho dichiarato nelle interviste a fine gara il mio disappunto è grande perché la differenza tra le vetture, soprattutto in queste condizioni, è enorme: lo conferma il fatto che anche un gentleman driver (seppur veloce) come Dionisio è riuscito in pochi giri a superare tutti i piloti non dotati di trazione integrale.
Il balance of performance deciso dall’associazione dei Team non ha dato dunque i frutti sperati. Se fosse stato asciutto avrei potuto stare davanti a due delle tre Audi, come dimostrano i tempi nel warm up svoltosi, ma niente avrei potuto su Kostka che nel primo settore (quello tortuoso) faceva la differenza.
A questo punto visto il risultato, non sono più matematicamente in lotta per il titolo perché i due zeri di Vallelunga pesano enormemente. Dunque andrò ad Hockenheim , su una pista in cui non partiamo favoriti, con l’obbiettivo di lottare per ottenere il migliore risultato possibile.
Per come ho guidato quest’anno mi meriterei una vittoria, ma solo con una buona dose di fortuna potrò riuscirci. In ogni modo io non avrò niente da perdere quindi dovranno essere gli altri a fare attenzione! Mi aspetto però dall’associazione dei team un balance più appropriato per poter almeno dire la mia.”