IL “NIDO DELL’AQUILA” A SPAGOLLA-BARDINI (FORD FIESTA WRC)

Come previsto, le quattro sfide che hanno scalato il Monte Pennino hanno regalato spettacolo ed emozioni. Il pilota vicentino ha preso il comando dal secondo passaggio cronometrato riuscendo a tener testa ad una accesa bagarre alle sue spalle, dalla quale sono emersi il suo conterraneo Luca Bertin (Citroen C4), secondo dopo aver superato il locale Francesco Fanari (Mitsubishi) all’ultimo tuffo.

E’ il vicentino Mauro Spagolla, con una Ford Fiesta WRC, il vincitore del Nido dell’Aquila, primo atto del Challenge Raceday Ronde Terra 2014-2015, organizzato da PRS Group, Comune di Nocera Umbra e Radio Subasio.

Al termine di una gara avvincente, che ha riportato una competizione automobilistica sulla strada che scala il Monte Pennino dopo quattro anni di assenza (ed in una veste rallistica in luogo della cronoscalata), il driver di Solagna, affiancato da Justin Bardini, ha condotto una gara tutta all’attacco, passando al comando dal secondo passaggio sulla prova speciale, riuscendo a vincere di forza contro avversari di rango che non gli hanno mai dato modo di poter prendere il volo in classifica.

Dopo l’avvio delle ostilità sofferto per un problema agli pneumatici, Spagolla (alla sua seconda gara con la vettura inglese “dell’ovale blu”) dalla seconda occasione competitiva è balzato al comando lasciando comunque dietro un’accesa e spettacolare bagarre. E’ stato un confronto giocatosi sul filo dei secondi, quello per poter completare il podio assoluto, arrivato a decidersi in coincidenza con l’ultimo dei quattro passaggi previsti sulla prova speciale.

Secondo assoluto ha chiuso un altro veneto, vicentino pure lui, Luca Bertin, al via con una Citroen C4 WRC con la quale ha passato la gara a trovare il miglior feeling sia con la strada che con la vettura stessa, decisamente molto professionale, che guidava qui per la terza volta. Bertin ha tallonato per la seconda parte di gara l’attesissimo driver locale Francesco Fanari, che si è visto soffiare dall’altro la posizione d’onore all’ultima tornata di gara. Il pilota di Spello, affiancato da Stefanelli, su una Mitsubishi Lancer Evolution Gruppo N, già Campione di categoria nella serie Raceday del 2013-2014, ha comunque confermato il proprio livello come anche il particolare feeling con la salita del Pennino, con la quale non ha tradito il pubblico amico accorso per vederlo all’opera.

Fuori dall’attico della classifica, in quarta posizione, il finlandese Teemu Arminen, tornato alle gare dopo una pausa di circa due anni. Il pilota nordico aveva avviato bene la gara siglando il miglior tempo sulla prima prova, per poi soffrire nelle successive per qualche errore di troppo ed anche per la “ruggine” accumulata dalla lunga inattività.

Segue, in quinta posizione, il trentino Luciano Cobbe, affiancato da Turco (Ford Focus WRC), il quale ha avuto ragione nel finale dell’esperto Giuseppe Grossi, in coppia con Pavesi, a bordo di una Mitsubishi Lancer Evo IX ma preparata in Gruppo R. Per il pluridecorato riminese la gara – finita in sesta posizione – è stata a tratti sofferta, dovendo trovare il miglior compromesso con l’assetto e le gomme, su una strada non facile da interpretare per quanto fosse anche veloce.

Con la Peugeot 208 T16 R5, il trevigiano Mauro Trentin ha chiuso settimo, passando l’intera gara a “vestirsi” la vettura francese che guidava per la prima volta, mentre il rientrante savonese Maurizio Ferrecchi, a digiuno di strade sterrate da ben undici anni, con la sua Ford Focus WRC ha finito ottavo, superando anche in questo caso all’ultima tornata di gara, il giovane svizzero Federico Della Casa, nono alla fine, pure lui con una 208 T16 R5, con la quale era pure lui al debutto.

La top ten è stata completata dal forlivese Andrea Succi, con Giancarla Guzzi alle note, su una ennesima Mitsubishi Lancer Evo IX.

Tra le vetture a due ruote motrici, ha svettato la Citreon DS3 R3 del veneto Tullio Versace sul toscano Alessandro Landini (Suzuki Swift), mentre il leader della categoria nelle prime due prove, il sammarinese Elia Chiaruzzi, si è fermato per problemi all’idroguida della sua Renault Clio R3.