C.I. Prototipi – CLAUDIO FRANCISCI ACCETTA LA SFIDA E RILANCIA.
Il forte ed esperto pilota romano è già pronto per la nuova stagione del Campionato Italiano Sport Prototipi. Al volante della Lucchini Alfa Romeo 3.0 V6 sarà come sempre affiancato nei colori SCI da Ranieri Randaccio (Lucchini Honda CN2).
La voglia di correre non finisce mai e mai potrebbe finire in una serie tricolore come il Campionato Italiano Sport Prototipi, una categoria per piloti veri.
Claudio Francisci, campione in carica di classe CN4, non ha dubbi.
“È parte della mia vita e non potrò mai smettere – ha così esordito il pilota romano, muovendosi tra le sportscar in rialzo nella sede tecnica del team S.C.I., un covo per appassionati veri a Fiumicino – e di certo non potrei continuare in un campionato diverso. Non mi stancherò mai di ripeterlo, lo Sport Prototipo è un’autentica vettura da competizione che regala emozioni che forse solo le monoposto possono offrire. Non mi cimenterei su GT o Turismo, non fanno per me. Io ho bisogno di un’autentica vettura da competizione e lo Sport Prototipi lo è”.
Un vettura da competizione stimolante anche sul fronte dello sviluppo tecnico.
“Non c’è dubbio, il punto è proprio questo. Sullo Sport Prototipo puoi inventare, sviluppare, cucirti la vettura a piacimento. È un modo di vivere la competizione che è praticamente precluso a GT e Turismo. Se un pilota vuole correre e vuole curare anche tecnicamente la propria prestazione qui trova tutte le condizioni per appagare la propria passione e le proprie inclinazioni. Ed il risultato della prestazione scaturisce perciò non solo dalla propria capacità di guida, ma anche dalla propria competenza tecnica e dall’attitudine ad analizzare la prestazione sotto tutti i profili”.
Un’autentica palestra, quindi, preziosa anche per i più giovani che magari voglio ambire ad un impegno professionale.
“Mi è difficile pensare che un pilota possa meritare la fiducia di un Costruttore o di una squadra senza presentarsi con un profilo il più possibile completo, anche sul fronte tecnico. Anche a fronte di un budget contenuto, lo Sport Prototipi è una vettura di straordinarie prestazioni che insegna tantissimo perché per poterla portare al limite dovrai impararla completamente, anche settandola secondo il proprio stile e le continue sperimentazioni che si possono adottare in pista”.
“Noi ad esempio su questa – continua indicando la Lucchini CN2 del compagno di squadra Ranieri Randaccio, ritratta in foto – abbiamo già iniziato la sperimentazione delle nuove gomme di dimensioni inferiori rispetto a quelle che abbiamo utilizzato finora. Il regolamento tecnico ci lascerà la possibilità di usare anche quelle della scorsa stagione, ma non possiamo non provare cosa succede montando coperture diverse. La prestazione è una ricerca continua che richiede tempo e dedizione, ma è anche una sfida straordinariamente stimolante dal punto di vista tecnico”.
A proposito di sfida, quest’anno lo schieramento già si prevede arricchito di molti piloti, tutti molto veloci ed alcuni dei quali giovani ed ambiziosi.
“Ben vengano, non posso che esserne contento. Quest’anno la competizione sarà ancora più accesa ed è un bene per una categoria raffinata come le Sport Prototipi. Certo i giovani sono i più temibili, perché più determinati. Ma accetto la sfida e rilancio. Perché anche quest’anno ho dimostrato di tenere il passo dei più veloci sia in prova che in gara. La distanza quest’anno aumenterà e magari questo rappresenterà un impegno ulteriore per chi, come me, ha superato i 50 anni di corse. Ma non mi tiro indietro, anche perché quest’anno voglio quella vittoria che la scorsa stagione, a Varano, mi è stata negata d’ufficio dopo la bandiera a scacchi. La concorrenza dovrà fare i conti anche con me”.