ANDREA PICCINI ASSIEME A CHRISTIAN HOHENADEL CHIUDE AL TERZO POSTO NELLA GRADUATORIA PILOTI

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Dalla terra di Argentina, alle 18.50 di domenica 6 novembre è arrivata la bella notizia: sfumato quello riservato ai conduttori (e dopo l’imprevisto di Golden Port le probabilità di riacciuffarlo erano legate a una serie di combinazioni positive), Andrea Piccini ha conquistato il titolo mondiale per team nel Gt1 World Championship con la Hexis Racing, assieme al compagno di vettura, il tedesco Christian Hohenadel e agli altri due piloti al volante della Aston Martin Dbr9, il monegasco Clivio Piccione e l’olandese Stefan Dusseldorp. I punti conquistati nella “championship race” dalle due coppie (terzo posto per Piccione e Dusseldorp e quinto per Piccini e Hohenadel) hanno consentito alla scuderia francese di piazzare l’acuto finale e di riprendersi all’ultimo tuffo quel primato detenuto a lungo nel corso della stagione e poi “ceduto”, fino a presentarsi all’appuntamento finale partendo dal terzo posto. A proposito di terzo posto, il 32enne di Sansepolcro e il compagno di Germania riescono comunque a salire sul gradino più basso del podio nella graduatoria piloti, a conferma di un’annata disputata ad alto livello, che solo qualche circostanza non favorevole ha impedito di condurre in porto con il trionfo assoluto. Titolo iridiato a Lucas Luhr e Michael Krumm su Nissan, davanti a Darren Turner e Stefan Mucke su Aston Martin e a Piccini e Hohenadel. Dal Sudamerica, quindi, Piccini torna con il sorriso per un massimo traguardo comunque raggiunto e in maniera più che meritata: il giusto premio per lui e per un team che ha saputo lavorare al meglio, risultando imbattibile nei pit-stop. L’avventura sul circuito di San Luis era iniziata venerdì con un responso eccellente: proprio Andrea Piccini era stato l’unico nella prequalifica di venerdì in 2’14”739, unico a scendere sotto i 2’15”. Poi, però, nella “qualifying race” una foratura aveva compromesso la situazione già in partenza ed era maturato il 14esimo posto. Nella “championship race”, dopo la confusione creatasi in partenza, i piazzamenti delle due Aston Martin hanno permesso di mettere le mani sul mondiale per team. E il 2011 può senza dubbio andare in archivio positivamente.   

Ufficio stampa
Claudio Roselli