A Monza entrambi gli equipaggi Audi Sport Italia bloccati da episodi jellati
La quarta gara della stagione ha avuto nello schieramento il momento migliore per i piloti Audi: prima fila per Marco Mapelli (accanto alla Lamborghini due volte vincitrice nel Parco con Mirko Bortolotti ed Alberto Viberti), seconda fila per Dino Capello. Coi due piloti di casa vogliosi di fare bene le premesse c’erano tutte, ma alla fine di un primo giro in cui molti avversari sono andati sul filo del rasoio ed oltre nell’indovinare il semaforo Mapelli era quinto e Capello sesto. L’astigiano non ha dovuto fare miracoli per contenere per tutto il suo turno la Ferrari di Matteo Beretta ed Alex Frassineti. Ma al momento del rientro al dodicesimo passaggio per cedere il volante al collega Emanuele Zonzini, il pilota piemontese urtava il suo ingegnere di pista Riccardo Villa, che rimediava lividi ed escoriazioni e doveva visitare il centro medico prima di essere dimesso. Il sammarinese Zonzini pur con un inizio condizionato dallo sfortunato episodio riusciva a guidare bene conservando la posizione ed il sesto posto era il miglior piazzamento per i due finora in quattro gare disputate.
Nel suo turno riusciva ad arrampicarsi ancora più in alto in classifica uno scatenato Mapelli: al nono passaggio saliva in quarta posizione sorprendendo la Ferrari di Schirò-Berton in prima variante. All’undicesimo giro la Ferrari, Mapelli e la Porsche di Camathias-Calamia davano spettacolo col brianzolo autore di un vero numero all’esterno alla Parabolica. Per un giro era terzo ma subito dopo alla Roggia la sfida tra Audi e Porsche avvantaggiava la Ferrari della Scuderia Villorba che passava entrambi. Mapelli riusciva comunque a rientrare in quarta posizione e il collega Andrea Amici era pronto a concludere la caccia al primo podio Audi: ma al secondo giro del suo turno un problema in cambiata alla prima variante lo faceva rallentare di colpo e la Ferrari di Frassineti tamponandolo per il repentino rallentamento procurava il ritiro di entrambi. Mapelli ed Amici restano comunque l’equipaggio Audi meglio piazzato, al sesto posto in classifica generale con 21 punti, ma a 35 dai leader Bortolotti e Viberti.
HANNO DETTO:
DINDO CAPELLO (pilota Audi R8 LMS ultra n.6):”Al via ero dietro a Mapelli in sesta posizione, ma ho pescato subito un jolly alla Ascari dove ho rischiato di uscire perché avevo la ripartizione della frenata sbilanciata e Marco mi ha distanziato. Da lì in poi i tempi non erano male, pur con un po’ di sottosterzo non ho faticato a tenere dietro un paio di Ferrari. Al pit-stop mi sono accorto che arrivavo veloce e ho gridato in radio al mio ingegnere di spostarsi ma troppo tardi: potrei aver preso inavvertitamente anche il pedale dell’acceleratore, forse per quello non ho frenato abbastanza da evitarlo”.
EMANUELE ZONZINI (pilota Audi R8 LMS ultra n.6)”L’infortunio al mio ingegenere ha condizionato il mio stint: non era il tempo perso in più in pit lane la mia prima preoccupazione ma il suo stato di salute. Tutto sommato pur avendo un po ‘di problemi a concentrarmi all’inizio non avevo un cattivo ritmo: prima del pit-stop ero a una ventina di secondi dal leader, al traguardo sono arrivato con quel distacco malgarado la disavventura al pit stop, quindi almeno in pista non è andata male”.
ANDREA AMICI (pilota Audi R8 LMS ultra n.7): “Speravo davvero che fosse la gara giusta per salire finalmente sul podio e Marco aveva fatto un lavoro ottimo dandomi la macchina in quarta posizione. Ma appena il tempo di scaldarmi e quando ero in inserimento in prima varriante mi sono ritrovato in folle senza poter fare niente, chi mi seguiva non ha avuto il tempo di evitarmi e mi ha rotto il cerchio ed il montante posteriore sinistro. Una gran jella”
MARCO MAPELLI (pilota Audi R8 LMS ultra N.7): “Qui nella mia corsa di casa penso di aver dato tutto, ma tutto quello che avevo: di più non ero proprio in grado. Partendo in prima fila speravo di passare meglio che quinto al primo giro, ma oggi è stato una specie di festival della partenza anticipata. Sono deluso del risultato che non è arrivato, ma bisogna guardare al prossimo futuro, non vedo l’ora di andare a fare un paio di test prima della prossima gara, salire in macchina, lavorare e andare a Imola con ancora più voglia di salirci, su questo podio”.