IRC RALLY TARO: FONTANA CALA IL POKER
Il forte comasco scrive per la quarta volta il suo nome nell’albo d’oro del Rally del Taro, secondo appuntamento stagionale dell’International Rally Cup
E’ stata una bella gara”. Corrado Fontana si sfila dall’abitacolo della Hyundai i20 World Rally Car e prima di andare a posizionarsi sul gradino più alto del podio, ammette di essersi divertito parecchio. Almeno fino a quando ha avuto modo di duellare con Roberto Cresci: “E’ stato davvero un peccato – osserva – che sia stato costretto a fermarsi perché si prospettava un finale decisamente interessante”. Non dice che l’avrebbe spuntata comunque, però fa sapere che aver visto la Citreon C4 dell’aretino ferma a bordo strada poco dopo la partenza della terzultima prova speciale con una ruota distrutta, gli ha consigliato di alzare almeno un po’ il piede: “Per non rischiare di deconcentrarmi – spiega – ho comunque tenuto un buon passo, ma senza rischiare come avrei dovuto fare con lui ancora in corsa”.
Il duello fra il lombardo e il toscano ha infiammato fin da subito la ventiduesima edizione del Rally del Taro. Più veloce nella prova-aperitivo di ieri, Cresci ha ceduto il pallino a Fontana nel primo impegno di oggi per riprenderselo in quello successivo e poi difenderlo con le unghie e i denti fino al momento del suo unico – e tutto sommato veniale – errore nel fine settimana sull’asfalto dell’Appennino parmense.
Reso omaggio all’avversario che gli ha reso la vita dura, Fontana parla di sé e della sua inesauribile voglia di vincere: “Parto sempre per vincere, ma questa volta avevo un motivo in più per farlo: volevo impormi per la quarta volta su queste strade che sembrano fatte apposta per ospitare un rally”. C’è riuscito, ha vinto con 13” e 9 di vantaggio su Felice Re, e 24” e 2 su Luca Ambrosoli. E ha consolidato così il suo primato nella classifica dell’International Rally Cup. “Ma non dite – intima – che ho ipotecato il titolo: siamo solo a metà stagione e sono in tanti a poter ancora puntare a vincere questa serie molto ben congegnata”.
Decisamente selettivo, il rally proposto dalla Scuderia San Michele ha distribuito amarezze a molti. Ad Antonio Rusce, Alessandro Gino, e Gigi Fontana, tre dei protagonisti più attesi costretti ad arrendersi strada facendo, ma anche a “Ciava” scivolato indietro nel finale dopo aver squarciato un pneumatico. E se neppure Tonino di Cosimo, alla fine quinto dopo essere stato per un po’ in zona medaglia, e Luca Betti, in bilico fra la soddisfazione di una gara in crescendo e il rimpianto di essersi dovuto presentare al via senza aver potuto effettuare neppure un test con la Fiesta Wrc, riescono a essere soddisfatti, altri hanno di che gioire. Da Rudy Michelini a Gabriele Cogni, rispettivamente primo e secondo nel raggruppamento che comprende le R5 e le Super2000, da Marco Strata a Marco Asnaghi, il primo leader in R3C e il secondo in R4.
Nel Taro Nazionale, quello in versione “light”, successo di Paolo Zanni e Stefano Incerti con una Renault Clio A7 davanti – di misura – a Fausto Castagnola e Luca Guglielmetti con una Peugeot 106 e a Marco Leonardi con una Clio R3.