IMOLA, GARA 2. MILANI-FERRARIS ED IL “CINQUONE” VINCONO DAVANTI A ROBERTO E LULI DEL CASTELLO

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Matteo Milani e Mario Ferraris, in coppia con sul “Cinquone” Abarth 500 della Romeo Ferraris, sono i vincitori di gara 2 per il terzo round del Campionato Italiano Turismo Endurance, corsosi nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Una vittoria, anche di Prima Divisione, che arriva meritatamente nelle mani del duo milanese non appena completate le soste obbligatorie dove Valentina Albanese, in testa nel primo stint e terza al traguardo sulla Leon Racer leader di Divisione TCR, è costretta al maggior handicap tempo.

Finalmente risolti gli inconvenienti tecnici patiti nei due primi round, Roberto e Luli Del Castello, papà e figlia al volante della BMW M3 3.2 della RC Motorsport, salgono finalmente sul podio con il secondo posto assoluto e di categoria.

Risultato che invece sfugge del tutto a Paolo Meloni e Max Tresoldi (M3 3.2 W&D Racing) con il sammarinese che, quando era alla caccia della battistrada Albanese, completa il primo stint oltre tempo massimo e determina perciò la penalità in tempo di 3 minuti con la quale sono d’ufficio al quinto posto assoluto.

Un errore alle soste avrebbe potuto costare caro anche a Filippo Maria Zanin (BMW 320 Promotorsport) che invece, nonostante 35 secondi di penalità, riesce comunque ad infilare la sesta vittoria di fila in Seconda Divisione dato il distacco che era riuscito a guadagnare sull’iridato Andrea Bertolini, al debutto sulla nuova Abarth 695 Assetto Corse Endurance della Squadra Corse dello Scorpione.

Sul podio di categoria anche Riccardo ed Alberto Fumagalli (BMW 320 Zerocinque Motorsport), mentre Massimo Zanin (BMW 320 Promotorsport), attardato da un drive-through ed i giornalisti Lorenzo Facchinetti e Giovanni Lopes (Citroen C3 Max della 2T Reglage & Course) chiudono al quarto e quinto posto. Ottimo nono posto assoluto invece per l’altra affascinante new entry di Campionato, la Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde di Gianni Giudici.

Sfortunata, infine, la gara di Stefano Valli e Vincenzo Montalbano (E90 3.2 Zerocinque Motorsport) che a causa di un’uscita di pista del sammarinese al sesto giro sono costretti al ritiro quando insidiavano la terza posizione di Milani.

LA CRONACA

Allo start di gara 2 Milani riesce a conservare il primato davanti alla Albanese che riesce a rintuzzare l’attacco di Meloni ed a seguire Valli e Luli Del Castello. Filippo Zanin è sesto assoluto e primo di Seconda Divisione davanti Fumagalli, Massimo Zanin e Bertolini. Al terzo giro Albanese sferra subito l’attacco vincente e lascia in scia Milani, Meloni e Valli, tutti raccolti in poco più di 1 secondo. Al quinto giro il Cinquone deve cedere a Meloni per poi subire la toccata di Valli alla Tosa. Al sesto passaggio alla Villeneuve il pilota sammarinese si allarga nelle vie di fuga per poi impattare nelle protezioni. La posizione della vettura impone l’ingresso della Safety Car che azzera tutti i distacchi. Alla ripresa, Albanese continua a guidare il gruppo davanti a Meloni, Milani, Del Castello, Filippo Zanin, Fumagalli, Massimo Zanin, Bertolini, Chini e Giudici. Meloni si rende pericolosissimo in scia della Seat, ma il sammarinese finisce per vanificare la rincorsa ritardando la sosta obbligatoria oltre il tempo massimo previsto. Completata la fase di neutralizzazione, i diversi handicap tempo portano in testa Ferraris, subentrato a Milani, Roberto Del Castello, Tresoldi, subentrato a Meloni e Albanese che poco dopo si libera della BMW della W&D poi costretta a 3 minuti di penalizzazione. Quinto è invece Filippo Zanin, leader di Seconda Divisione davanti a Bertolini e Massimo Zanin poi costretto a rientrare per un drive-through causato dalla velocità in corsia box. Un errore alle soste determina una penalità in tempo per Filippo Zanin di 35 secondi, ma il vantaggio accumulato sulla Abarth di Bertolini è tale da non negargli comunque la vittoria.

Il Campionato Italiano Turismo Endurance approda ora in Sicilia per il quarto round stagionale di scena nel weekend del 26 luglio nell’autodromo di Pergusa.