Vittorie Ferrari e Jaguar alla Monza Historic
Le auto da corsa che hanno scritto la storia dell’automobilismo protagoniste all’Autodromo Nazionale Monza
Prima giornata di gare alla Monza Historic, manifestazione che ha portato in Brianza in questo fine settimana auto da corsa storiche di grande valore, da un punto di vista sia tecnico sia economico. Vetture che hanno scritto importanti pagine sui circuiti di tutto il mondo e che si stanno misurando, senza risparmiarsi, sull’impegnativo tracciato del Tempio della Velocità. La dimostrazione di come questi gioielli non si considerino unicamente pezzi intoccabili da museo la si è avuta chiaramente oggi, nelle varie prove e soprattutto in gara. Il Trofeo Nastro Rosso, che vede protagonisti alcuni pezzi della migliore e più prestigiosa tradizione italiana, ha infatti fornito, da subito, un’avvincente dimostrazione. Per 35 intensi minuti, in particolare, quattro splendide Ferrari si sono date battaglia senza risparmiare sorpassi e controsorpassi. Parte in pole position la 250 Le Mans del 1964 guidata dal brasiliano Carlos Monteverde, che mantiene la testa alla Prima Variante seguita dalla 275 GTB del 1966 e dalla 330 GTO del 1963 (uno dei due esemplari esistenti al mondo) condotte rispettivamente dall’olandese Jan Gijzen e dallo svizzero Carlo Voegele. Voegele poi conquista il secondo posto alla Parabolica, al termine del primo giro. Procedono i tre per alcune tornate minacciandosi ma mantenendo le rispettive posizioni. Risale nel frattempo imperiosamente, guadagnando posizioni, la 250 GT Breadvan del 1962 (esemplare unico al mondo!) con l’austriaco Niklas Halusa. La sua rimonta è inarrestabile: partito dalla sesta fila, è già quarto nel corso del secondo giro, fino a conquistare la vetta nel corso del nono giro. E’ lui al termine il vincitore, alla media di 148,6 Km/h, precedendo di poco meno di un secondo sul filo di lana Voegele. Terzo Monteverde e quarto Gijzen.
La seconda gara in programma oggi ha riguardato un’altra griglia del promoter Patrick Peter: la Sixties’ Endurance, la serie che presenta vetture pre-63 Endurance World Championship e pre-66 GT. Partenza sotto le insegne delle Cobra 289 del 1963, con l’olandese David Hart che mantiene il comando dalla pole position e che precede il brasiliano Carlos Monteverde e lo svizzero Philipp Oettli. Nelle prime fasi la cronaca sottolinea una bella battaglia fra Monteverde e Oettli che si alternano al secondo posto. Oettli guadagna poi la testa del plotone, una volta che Hart al ventesimo giro perde il primo posto, posizione che mantiene all’ora di gara, precedendo la Lotus Elan 26R del 1964 guidata dal monegasco Grant Tromas e la Morgan +4 Super Sport del 1962 condotta dallo svizzero Gabriel Kremer. Le fermate regolamentari ai box rivoluzionano la classifica. Quando si ridefinisce la graduatoria, bel duello in testa fra la Jaguar Type E 3.8 del 1963 dello svizzero Siamak Siassi e un’altra Cobra 289 del 1963, quella del britannico Andrew Beverly. La loro disputa si conclude quando al trentanovesimo giro Beverly è costretto al box e al ritiro. Siassi non trova a questo punto altri ostacoli e vince alla media di 143,2 Km/h, precedendo Oettli e Tromans.
Ma le emozioni di questo fine settimana non si sono limitate alle auto in gara. Ieri abbiamo vissuto un fuori programma che ha riportato gli appassionati ad uno dei capitoli più adrenalinici della storia del Gran Premio d’Italia. Era il 1971, un memorabile arrivo in volata vide cinque macchine tagliare la linea del traguardo raggruppate in pochi centesimi di secondo. Vinse, alla ragguardevole media di 242,615 Km/h, il pilota britannico Peter Gethin (quella rimase la sua unica vittoria in Formula 1) con la BRM P160, precedendo la March di Ronnie Peterson e la Tyrrel di Francois Cévert. Ieri quella BRM ha ripercorso le curve e i rettilinei del Tempio della Velocità condotta dal figlio di Peter, Nick Gethin, e da Martin Brundle, pilota di Formula 1 a cavaliere fra gli Anni Ottanta e Novanta che vanta anche una vittoria alla 24 Ore di Le Mans.
Domani (ingresso 14 euro, ridotto 10 euro) in programma sei gare: alle 10.15 le Gran Turismo pre 1966 della U2TC (durata 1 ora) e alle 11.30 Gara 2 del Trofeo Nastro Rosso (45 minuti); poi, della durata di 1 ora, alle 13.20 la Classic Endurance Racing 2, alle 14.35 la Heritage Touring Cup, alle 15.55 la Classic Endurance Racing 1 e, in conclusione di giornata, alle 17.10 la Alfa Revival Cup.
Da segnalare inoltre che a partire dal weekend corrente, il nuovo Museo della Velocità apre al pubblico anche in settimana. Il percorso multisensoriale sarà infatti disponibile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10 alle 19. Il biglietto da 10 euro (ridotto 5 euro) è acquistabile nell’Infopoint presso l’area villaggio dell’Autodromo negli stessi giorni di apertura del museo. Il ticket consente la visita delle tredici installazioni che celebrano il mondo del motorsport e l’accesso all’applicazione per smartphone con informazioni, foto e video storici del circuito. All’Infopoint è inoltre possibile acquistare i biglietti del Formula 1 Gran Premio d’Italia 2015 a Monza.