ANCORA UN BOCCONE AMARO PER Matteo Luise al Rally San Martino Historique

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Il cammino dell’adriese alla guida della Ritmo si conferma stregato anche a San Martino di Castrozza concluso con un altro ritiro per noie meccaniche.

È proprio una medaglia dalla doppia faccia quella che tiene in mano Matteo Luise; da un lato un ruolino di marcia inarrestabile alla guida dell’Audi Quattro A2 gruppo B del team Balletti Motorsport e dall’altro un calvario che sembra senza fine quando si infila nell’abitacolo della propria Fiat Ritmo gruppo A.

Al Rally San Martino di Castrozza Historique si è scritto un nuovo capitolo di questo periodo nero sotto l’insegna della casa torinese con il terzo ritiro consecutivo dopo Piancavallo, durante la passata stagione, e Campagnolo.

Che la dea bendata non sia dalla parte del polesano lo si era inteso sin dalla prima prova speciale, affrontata Venerdì sera a poche centinaia di metri dal centro di San Martino di Castrozza, con il cedimento dell’alternatore, tra l’altro appena sostituito, che ammutoliva la Ritmo al tavolo dei cronometristi.

“Siamo particolarmente amareggiati” – racconta Luise prima di condurre la vettura in parco chiuso – “perchè abbiamo provato a lungo la vettura prima di venire qui a San Martino e tutto girava al meglio. Mentre eravamo incolonnati, prima di salire sulla pedana di partenza, abbiamo spento e acceso più volte la vettura e non si è presentato nessun problema. Arrivati al tavolo dei cronometristi si è verificato il black out e solo spingendo la vettura siamo riusciti a rimetterla in moto per entrare in prova e quindi avvalerci del super rally per ripartire domani. Sembra che la sfortuna ci perseguiti ogni volta che corriamo con la Ritmo ma per il momento siamo ancora in ballo quindi domani mattina ripartiremo con il coltello tra i denti perchè la gara ci piace molto”.

La giornata di gara vera e propria, con sei tratti cronometrati in programma, si apriva con il mitico “Passo Manghen”; durante l’assistenza sulla Ritmo di Luise veniva sostituita la batteria, data l’impossibilità in termini temporali di intervenire sull’alternatore, ed il polesano, assieme alla moglie Melissa Ferro alle note, si lanciava lungo i 15,21 km della storica speciale.

Man mano che si saliva di altitudine la trazione anteriore di casa Fiat arrancava sino al raggiungimento del passo per poi riprendere vita durante la discesa.

Ma la vera doccia fredda per lo sfortunato Luise giunge sulla successiva “Val Malene”.

“Dopo aver faticato sul Manghen siamo partiti per la Val Malene” – racconta Luise – “ma dopo alcuni chilometri dallo start abbiamo cominciato a sentire la vettura rallentare, come se fosse frenata. Questa sensazione si faceva sempre più pesante sino al momento in cui abbiamo cominciato ad intravvedere del fumo uscire dal vano motore e in quel momento abbiamo capito che anche questa volta saremmo stati costretti ad alzare bandiera bianca. Da una prima analisi sembra che sia uscita una biella e che si sia bucato il monoblocco ma dovremo smontare il tutto per poter avere le idee più chiare su che cosa abbia generato questo problema. Ci vorrà molto tempo per sistemare il tutto pertanto rivedremo la Ritmo nel 2016. La beffa della sorte ha voluto che il guasto si sia verificato due curve prima da dove ci siamo fermati nel 2013”.