CARRARO DETTA LEGGE NEL PRODUZIONE AL PALLADIO
Nel classico appuntamento vicentino di fine stagione il portacolori di PR Group sfodera una prestazione maiuscola. Bene anche Maddalosso e l’esordiente Magrin.
Mirko Carraro e Denis Silotto regalano il sorriso a PR Group portando in dote una pesante vittoria in classe N3 ed in gruppo N nella recente Ronde del Palladio alla quale è mancata di un soffio la ciliegina sulla torta, ovvero l’entrata nella top ten nell’assoluta, sfumata per poco più di quattro secondi.
Il portacolori della scuderia veneziana, tornato alla guida della fida Renault Clio RS in versione produzione, ha preso sin dal primo impegno di giornata il comando delle operazioni segnando parziali costantemente ridosso ai migliori dieci assoluti.
Nonostante la presenza di avversari di peso Carraro ha siglato i primi tre passaggi sull’unica speciale in programma, la Selva di Trissino, per poi lasciare a Martinis l’ultima tornata per un paio di secondi e concludere quindi un’altro weekend trionfale.
Gara regolare invece per Roberto Maddalosso, alle note Loris Dalla Via, che ha cercato di non prendere troppi rischi su di un fondo che, in particolar modo nei tratti ombreggiati, si presentava ricco di insidie.
Per l’equipaggio di PR Group a bordo della Peugeot 106 gruppo A giunge quindi la settima casella della classifica di classe A6.
Ha di che gioire il buon Matteo Magrin che ha archiviato il suo esordio assoluto da pilota con una quanto mai onorevole settima posizione in classe N2.
Smessi temporaneamente i panni del navigatore per il neo driver di PR Group si prospettava una trasferta non di certo facile dati i nomi altisonanti al via tra le piccole del gruppo N.
Con una guida molto accorta e con un passo in costante crescita Magrin, coadiuvato da Stefano Dall’O nell’insolita veste di navigatore, si è fatto largo a suon di tempi interessanti tra i ben diciassette concorrenti che hanno tagliato il traguardo.
Un esordio più che positivo in vista di una nuova stagione agonistica che potrebbe riservare gradite sorprese.