Joao Vieira al lavoro con JD Motorsport a Barcellona
Due giorni di intenso lavoro sul tracciato di Barcellona per Joao Vieira che, a quasi due mesi dall’esordio di Jerez, è tornato al volante della Eurocup Formula Renault 2.0 del team JD Motorsport
Al primo contatto con la pista spagnola, il driver brasiliano seguito dalla Minardi Management ha continuato il lavoro con gli ingegneri del team di Novara in vista della prossima stagione, completando oltre 100 giri con importanti riscontri cronometrici e senza compiere errori. Dopo aver preso confidenza coi 4655 mt della pista catalana, sono state effettuate diverse prove di setup volte a studiare il comportamento della monoposto. Reduce dalla stagione nella Formula 4 Tricolore, Joao e il suo entourage stanno valutando la migliore soluzione in vista del 2016
“Sono stati due giorni molto positivi in cui ho avuto la possibilità di compiere tantissimo lavoro insieme al team JD e tanti chilometri al volante della vettura senza commettere errori, girando su buoni riscontri cronometrici. Certamente ho ancora del buon margine di miglioramento, ma inizio da una buona base. Purtroppo sono state le ultime giornate di test permesse dal regolamento. Ora dovrò aspettare febbraio per tornare in macchina. La macchina mi piace veramente tanto e col team mi sono trovato bene. Pertanto spero di poter definire al più presto i programmi. Nel frattempo continuerò a studiare l’inglese” commenta Joao Vieira
“Sessione di test molto importante e positiva per Joao. Ha avuto la possibilità di compiere molti chilometri al volante della F.R. 2.0 senza commettere il minimo errore. Questo gli ha permesso di lavorare con continuità. Dopo aver studiato la pista, insieme agli ingegneri di JD abbiamo fatto diverse prove di set-up per aiutare Joao a migliorare la sensibilità con la nuova vettura. Devo ringraziare tutto lo staff del team per l’ottimo lavoro svolto. Non nascondo che ci piacerebbe correre nell’Eurocup Formula Renault 2.0 e lavoriamo per trovare un accordo al più presto” commentano Giovanni Minardi e Alberto Tont