IL PRESIDENTE IVAN CAPELLI: “ACI MILANO NON E’ SOLO SPORT”

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Dopo cinque anni di interruzione rinasce la Commissione Mobilità che analizzerà il ruolo sociale ed economico dell’auto nella società odierna chiedendo la massima integrazione tra mobilità individuale e collettiva

Nel futuro dell’Automobile Club Milano non ci sarà solo l’Autodromo di Monza: per riconquistare un solido legame con il territorio, le istituzioni, i soci e tutti gli utenti dei vari sistemi di trasporto si delineano, infatti, nuovi studi e progetti sulla mobilità. Una mobilità che, secondo ACM, deve essere sempre considerata come un sistema in cui i vari mezzi di trasporto devono interagire e in cui l’auto è ancora, in certe situazioni, assolutamente indispensabile. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa, che si è svolta presso la sede di corso Venezia, il presidente dell’Associazione milanese, Ivan Capelli.

“Nella sua ultracentenaria storia, ACI Milano ha sempre avuto un rapporto molto stretto e costruttivo con la città, con l’Area metropolitana, con le Province, la Regione, le Università, le Associazioni, le Aziende di trasporto, gli Operatori del settore, i Cittadini. Da qualche anno questa attività ha subìto purtroppo una battuta d’arresto che sicuramente ha impoverito non solo l’Ente, ma l’intero dibattito sulla mobilità. E’ venuto il momento di ripartire e con questo preciso intento abbiamo ricostituito le nostre Commissioni statutarie”.

ACI Milano si è concentrata infatti nell’ultimo quinquennio in prevalenza sul mondo del motorsport: le problematiche dell’Autodromo Nazionale Monza hanno prevalso su tutto. Si è così creato un vuoto che il Consiglio direttivo eletto nel luglio 2014 ha deciso ora di colmare.

“La formula vincente dell’ACI Milano – ha puntualizzato il presidente Capelli – è sempre rappresentata dalla somma di tre componenti: ruolo di servizio pubblico, promozione dell’attività sportiva, capacità di essere propositivi per garantire il diritto di tutti i cittadini ad una mobilità efficiente, sicura e ambientalmente sostenibile.

Con la ricostituzione delle Commissioni ACI Milano, in particolare della Commissione Mobilità, composta da eminenti esperti del settore e presieduta dal prof. Cesare Stevan, riprende finalmente quest’ultima funzione, inopinatamente interrotta, che ci porta in primo luogo a studiare e riaffermare il valore sociale ed economico dell’automobile”.

ACI Milano, ha ricordato Capelli, considera e ha sempre considerato la mobilità come un sistema: l’attenzione agli interessi generali viene prima del solo, scontato, ruolo di difensore degli automobilisti.

Non a caso, fin dagli Anni Trenta, AC Milano ha prodotto documenti e pubbliche iniziative in favore del trasporto collettivo. Un esempio su tutti: ha sostenuto sin dalla sua progettazione il Passante ferroviario, considerato elemento necessario e fondamentale della rete di mobilità dell’area milanese-lombarda.
Questo a vantaggio anche degli automobilisti: è infatti loro interesse non essere costretti a ricoprire il ruolo di “forzati dell’auto” e che quindi siano sempre più ridotte le aree ancora carenti della rete di pubblico trasporto. Ciò vale per il Passante come per altre importanti infrastrutture.

Analogamente, per quanto concerne il controllo e la gestione del traffico, ACI Milano ha appoggiato, e in alcuni casi anche partecipato, a vari tipi di regolamentazione del traffico, sia delle persone sia delle merci, ed anche a provvedimenti di tariffazione del suolo pubblico allo scopo di razionalizzare la circolazione con beneficio di tutti.

“Ciò significa che anche nelle battaglie più difficili ACM è stata, e vorrà essere, sempre presente: questo spirito, che è dettato – ha ripetuto Ivan Capelli – dall’interesse generale, caratterizzerà infatti anche le nostre attività future”.

“Tutti i mezzi di trasporto, che interagiscono tra di loro sul territorio e nelle città, formano una rete complessa in cui ognuno di essi è necessario e nessuno può essere abolito, senza conseguenze. Nessuno può totalmente sostituire nessun altro e per una stessa domanda può esserci, anzi deve esserci, scelta fra più modi, ovviamente con costi e prestazioni differenti.”

Le Commissioni analizzeranno come le specifiche situazioni urbanistiche e l’accessibilità ai vari insediamenti, sia residenziali sia produttivi, condizionino le varie scelte.

“Ed in certe situazioni, piaccia o no – ha affermato il presidente Capelli – la motorizzazione privata risulta ancora assolutamente necessaria. Basti pensare ad insediamenti dispersi sul territorio impossibilitati ad essere serviti dal trasporto pubblico, alle famiglie che cercano soluzioni insediative di minor costo e quindi meno accessibili, agli anziani, ai disabili, alle famiglie numerose, ai vari operatori economici e professionali”.

Un approccio globale, attento alle necessità ambientali e di sicurezza, in cui l’auto svolge ancora oggi, e svolgerà sicuramente ancora per tantissimi anni, un ruolo fondamentale dal punto di vista sia sociale sia economico.

Questo incontro costituisce l’inizio di una attività che vedrà nel prossimo gennaio la presentazione del programma di studi e approfondimenti della Commissione e, successivamente, di un primo convegno su uno dei temi principali individuati per rilevanza da ACM fra quelli oggetto di studio.