Incontro con Jarno Trulli nel suo Hotel Meierhof a Davos

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Ho incontro Jarno Trulli all’indomani dell’annuncio da parte della Catraham di averlo sostituito con il solito “Pilota Pagante”. Jarno gentilmente mi ospita in una sala del suo ristorante, situato nel centro della bella Davos. Mi comunica di essere impegnato dalla mattina a rispondere alle numerose interviste che gli vengono richieste dopo il recente comunicato del suo team.

Nessun dramma però da parte del campione abruzzese, che non nasconde certo la sua delusione, ma che si dichiara comunque per nulla stupito della decisione del Team.
Una sua aspra precisazione: “avrei preferito essere sostituito da un giovane con talento”, in riferimento al nuovo pilota del team Catraham.

Jarno ha alle spalle 15 stagioni di Formula 1 alla guida di vetture competitive quali Jordan ,Toyota,  e Prost, che non gli hanno però permesso di mettere in luce le sue grandi caratteristiche di pilota veloce.

Per un pilota come lui non si può dire che le ultime due stagioni non siano state dure per quanto riguarda l’aspetto sportivo. Ha dovuto guidare vetture scarsamente competitive in un team con mezzi limitati e non ha avuto, cosi, grandi possibilità di poter emergere.

Insieme a Jarno abbiamo ripercorso la sua carriera.
Mi ha raccontato di una gara in Formula 3, dove con un team svizzero era al comando nella gara di Monte Carlo. La sua vettura andava letteralmente a pezzi, ma rimase al comando per oltre 20 giri prima di cedere e doversi ritirare. Nei suoi occhi ancora traspariva la delusione per quella gara, corsa con il cuore.

Ha continuato poi descrivendo le emozioni del suo secondo posto sul micidiale Circuito di Macao, sempre in Formala 3. Nella gara di Macao, unica nel suo genere, il pilota conta sicuramente più della vettura. Stava dominando la gara, ma i commissari con una decisione poco sportiva, gli “sottrassero” la vittoria.

Gli si è illuminato il viso quando ha iniziato a parlarmi della gioia provata vincendo a Monte Carlo in Formula1.
Per un pilota di formula 1 a volte una vittoria può valere anche tutta una carriera.

Ho voluto chiedere poi a Jarno un suo parere sulle Formula 1 del 2012. ”Ala Mobile RDS.”

Jarno mi ha spiegato che nei test di Jerez, (ultimi alla guida di una formula 1) era più intento a schiacciare bottoni sul volante, che a cercare il limite delle frenate o la migliore traiettoria per affrontare la curva.
.Tutto questo snatura la vera capacità di un pilota di cercare il limite (frenata, staccata, velocità), unico suo vero termometro.
Nella Formula 1 di oggi certamente è possibile effettuare molti più sorpassi, ma va sottolineato che con i sistemi elettronici odierni è sufficiente mettersi in scia e la vettura fa tutto senza intervento manuale.

Ora Jarno resta in attesa, senza frenesia, di poter valutare altre interessanti opportunità.
Mi confessa di averne già ricevute all’indomani del comunicato che lo vede fuori, per il momento, dal circus della Formula 1.

Ovvio che essere un probabile terzo pilota potrebbe essere una della proposte per sfruttare al meglio la sua esperienza, ma Jarno ribadisce di essere un pilota professionista. Fare da terzo pilota non è una cosa che rientra nei sui programmi.

Con un po’ di dispiacere, posso quindi concludere che, nel 2012, alla partenza del Primo Gran Premio della stagione, non sventolerà nessuna bandiera tricolore per indicare un pilota italiano.

Franco / FBcorse