Gianni Morbidelli strappa punti preziosi nel TCR Series

A Salisburgo per il terzo anno consecutivo (due volte nella TCR Series ed in precedenza nel WTCC) Gianni Morbidelli.si è presentato da protagonista per poi essere costretto tra qualifiche e gara a difendersi da sviluppi imprevisti e sgraditi. Questa volta, almeno per la classifica generale in cui l’italiano è quinto, il risultato non è negativo, ma dopo essere stato la lepre nelle prove libere sull’asciutto il pilota del team svedese WestCoast Racing sperava forse in qualcosa di più: invece in qualifica la pioggia prima ed una penalità di due posizioni lo hanno lasciato in terza fila per gara uno. Puntare al podio era ancora un obiettivo concreto, ma una collisione alla prima curva lo ha fatto scendere in decima posizione alla fine del primo passaggio. Mentre il suo compagno di squadra russo Michael Grachev andava a vincere, Morbidelli, malgrado la sua Honda Civic non fosse più in condizioni ideali, ha superato le Golf del campione in carica Stefano Comini e del vincitore di gara due Jean-Karl Vernay, poi risalendo fino a riagganciare i piloti che si giocavano la vittoria al penultimo passaggio e terminando al quarto posto.

Per gara due il pesarese e gli altri piloti schierati nelle prime due file sulla griglia invertita optavano per le gomme da asciutto. A torto, visto che appena lo schieramento si muoveva iniziava un acquazzone di forte intensità che lasciava al comando i piloti partite con le gomme da bagnato mandando gli altri ai box a cambiarle. Stavolta per rimontare il notevole distacco dell’inizio della corsa non bastava una safety-car per rimuovere vetture uscite di pista verso la metà gara. Morbidelli comunque riusciva a recuperare qualche punto prezioso e nel finale contendeva il quinto posto alla SEAT del giovane Mat’o Homola, senza successo,

L’OPINIONE DI GIANNI SU SALISBURGO

“Non so se vedere le giornate di ieri e di oggi come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Qui eravamo partiti col piede giusto nelle prove libere, poi il peggiorare del tempo e l’instabilità del meteo non mi pare si possa dire ci abbiano aiutato. Probabilmente potevamo ottimizzare un po’ di più il risultato, specie considerando che l’ex-leader Pepe Oriola non ha preso punti, d’altra parte ora sono a 13 punti dal nuovo leader Comini e dopo Imola ero staccato di 31 dallo spagnolo, quindi vedrei il bicchiere più come mezzo pieno.

Peccato perché specie in gara uno sull’asciutto potevo finire bene, a podio: sono partito benissimo, ma alla staccata della prima chicane la Honda di Oriola è arrivata un po’ lunga, io avevo lui come riferimento e da lì è nata una situazione un po’ incasinata che ha coinvolto diverse vetture e mi ha fatto finire al decimo posto alla fine del giro, e da laggù risalire al quarto non è poi male. Poco da dire su gara due: in una situazione così incerta hai 50% di probabilità di azzeccare le gomme, abbiamo scelto le slick ed invece ha cominciato a piovere sempre di più. Ed anche con le gomme da pioggia guidare è stato tutt’altro che uno scherzo. Solo dopo la fine della fase di safety-car, quando l’intensità della pioggia è calata, si cominciava ad avere un grip più accettabile. Sul rettilineo dei box c’erano pozze in cui rischiavi l’acquaplaning, ma nel tratto opposto c’erano molti tratti allagati”.