Il GP d’Olanda della MotoGP secondo Brembo
Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti della classe regina al TT Circuit Assen
Dal 24 al 26 giugno il TT Circuit Assen ospita l’8° appuntamento del Mondiale 2016 della MotoGP. Inaugurato nel 1925, è l’unico tracciato ad aver ospitato ogni anno una gara del Campionato del Mondo. Quest’anno, per la prima volta, le gare si disputano di domenica. Una caduta rimediata su questa pista nel 1992 costò quasi l’amputazione della gamba a Mick Doohan: per tornare a guidare le potenti 500 dell’epoca l’australiano si è servito della pompa-pollice, progettata per lui dagli ingegneri Brembo. Lungo 4.542 metri, ha uno dei rettilinei più corti del Campionato del Mondo: solo 487 metri. Di conseguenza le velocità massima sono piuttosto contenute: nell’ultimo triennio il picco in gara è rappresentato dai 318 km/h raggiunti l’anno scorso da Andrea Dovizioso. Il TT Circuit Assen è un circuito molto “guidato” con 12 curve a destra e solo la metà a sinistra: si tratta per lo più di curvoni veloci, che determinano frenate poco impegnative, come dimostra la media record sul giro fatta segnare nel 2015 da Valentino Rossi, cioè 176,5 km/h, solo un km/h in meno del valore analogo del Mugello. I tratti veloci consentono inoltre un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti e garantiscono buone temperature d’esercizio. Secondo i tecnici Brembo, il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti meno impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 2, superiore solo all’1 ottenuto da Phillip Island. Analoga classificazione ha naturalmente avuto Assen anche per il Mondiale Superbike, che su questa pista ha corso il 18 e 19 aprile. L’impegno dei freni durante il GP Pur considerata una pista spettacolare e tecnica, il TT Circuit Assen non comporta una grande sollecitazione dei freni: a differenza delle 7 piste su cui si è corso quest’anno non c’è infatti nemmeno una frenata superiore ai 240 metri. Nonostante ciò le 10 staccate comportano un tempo complessivo speso in frenata di circa 13 minuti durante l’intera gara, identico al valore di Barcellona, così come lo è la decelerazione media di 1,14 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno nell’intero GP (una quarantina di minuti) il valore supera le 11 tonnellate e mezza, equivalente al peso di 170 bici da corsa. Le frenate più impegnative Delle 10 frenate del TT Circuit Assen nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni; mentre 6 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono light. La frenata in discesa a destra della curva Haarbocht (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 286 km/h e i piloti frenano per 4,5 secondi, in cui percorrono 240 metri, equivalenti come lunghezza ad un campo di 2.400 tulipani. Il carico sulla leva del freno è di 6,8 kg; mentre la pressione è di 11,8 bar e la curva viene affrontata a 107 km/h. Supera i 200 metri di lunghezza (209 per la precisione) anche la frenata alla curva 14: i piloti lì passano da 281 km/h a 176 km/h. Tra le curve mediamente impegnative quella affrontata alla velocità più alta è la piega a destra della Ruskenhoek (curva 6): le moto ci arrivano a 318 km/h e scalano a 235 km/h in 1,8 secondi in cui percorrono 142 metri. Vittorie Brembo Delle 43 edizioni del GP d’Olanda a cui hanno preso parte, le moto con impianti frenanti Brembo ne hanno vinte 26, di cui le ultime 22 consecutive. Ben 7 i trionfi di Valentino Rossi in 500-MotoGP, a cui se ne aggiungono uno in 125 ed uno in 250, tutti con freni Brembo. Honda domina invece tra i Costruttori, con 14 trionfi davanti a Yamaha (10): un successo a testa per Ducati e Suzuki.