CASAROTTO A SCHIO, UN CALVARIO LUNGO DUE PROVE

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Il pilota di Villaverla, in gara con una Renault Clio gruppo A, vede nel ritiro dopo la prima tornata il culmine di una trasferta non certo da ricordare.

Tante erano le aspettative della vigilia per Andrea Casarotto tornato finalmente su quelle strade che, sulla carta, dovevano essere amiche ma in realtà le sorti del portacolori della scuderia Movisport si sono scritte definitivamente alla prima service area.

La prima edizione del riesumato Rally Città di Schio, che quest’anno ha indossato i panni del rally day grazie allo splendido lavoro messo in campo dalla neonata scuderia P.S.G. Rally, non ha portato fortuna al pilota di Villaverla che, dopo aver patito problemi di natura tecnica durante i primi due tratti cronometrati, si è visto costretto a consegnare la tabella di marcia al primo parco assistenza.

Sotto un sole cocente, con temperature davvero ostiche, i concorrenti si apprestano ad affrontare due nomi altisonanti nella storia rallystica scledense ovvero “Monte di Malo” e “Santa Caterina”.

Sul primo impegno di giornata Casarotto, tornato alla guida della Renault Clio Williams gruppo A targata Teknocar – Gua Sport ed affiancato da Oscar da Meda alle note, stacca il quarto tempo di classe, con un passivo di ben 15”, lamentando noie di natura elettrica a partire dalla metà del tratto cronometrato.

Deciso a recuperare lo svantaggio incassato sulla successiva prova, Casarotto parte con il coltello tra i denti ma, sempre attorno a metà speciale, il pedale dell’acceleratore sembra non funzionare correttamente con la Clio che risponde con dei vuoti di potenza.

Come se non bastasse il ritardo già accumulato in partenza, ad aumentare il bottino in negativo arriva anche una foratura ma, nonostante questo, la classifica parziale vede il pilota vicentino siglare il secondo tempo, a 11”5 dal leader, il quale lo fa risalire sino al terzo gradino del podio lasciando intravvedere una possibile, seppur faticosa, rimonta.

“Dopo circa tre chilometri e mezzo dallo start” – racconta Casarotto al primo riordino – “abbiamo accusato un problema elettrico. Non sappiamo dire se si trattava delle elevate temperature ma il cruscotto sembrava impazzito. Si accendevano spie ovunque, in particolar modo quelle della temperatura dell’acqua. A Santa Caterina abbiamo deciso di spingere forte per cercare di recuperare il ritardo ma, questa volta, sempre all’incirca verso metà speciale, in ogni curva, la vettura ha smesso di rispondere quando davamo gas. Sul finale siamo incappati anche in una foratura e vederci chiudere comunque al secondo posto in prova ed essere terzi di classe a oltre venti secondi ci fa pensare che, in condizioni ottimali, potremmo essere già in lotta per la vittoria. Mancano ancora tre prove quindi abbiamo il tempo per tentare di recuperare anche se sappiamo che sarà dura. Ci proveremo comunque”.

La doccia fredda per Casarotto era purtroppo dietro all’angolo: mentre l’assistenza lavorava per risolvere le noie patite nel primo giro di speciali si è fatta notare una preoccupante perdita d’olio freni vicino alla pompa.

Con il tempo ormai al limite, tutti i tentativi dello staff del team Teknocar – Gua Sport di rimettere in sesto la Clio si sono rivelati vani e Casarotto si è visto costretto ad alzare bandiera bianca in quanto giunto il termine del fuori tempo massimo che, di fatto, lo metteva fuori classifica.

Ma non c’è tempo per recriminare, alle porte bussa l’IRC Cup 2016: arriva il Casentino.