Risuona il nome di Domenico Scola al 51° Trofeo Luigi Fagioli
Il giovane nipote d’arte calabrese su Osella ha vinto a Gubbio per la prima volta in carriera, come già il nonno nel 1971 e ’73. Al nono round del CIVM ben 256 partenti e un folto pubblico entusiasta che conferma il successo organizzativo del Comitato Eugubino e il legame indissolubile con città e istituzioni. Podio completato da Zardo (2° su Lola) e Magliona (3° su Norma). Avvincenti le sfide in ogni categoria con Fattorini miglior umbro e Bonucci che si aggiudica la competizione delle storiche
Sole, pubblico entusiasta e prima vittoria assoluta a Gubbio per Domenico Scola sono stati gli ingredienti principali di un emozionante 51° Trofeo Luigi Fagioli, organizzato dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche e nono round del Campionato Italiano Velocità Montagna. Migliaia di persone hanno assiepato la zona paddock in centro storico e le tribune naturali del percorso di gara da Gubbio a Madonna della Cima durante la tre-giorni umbra, che ha legittimato ancora una volta l’appellativo di “Montecarlo delle salite”. Per location e scenari del tutto caratteristici, con area paddock-partenza in pieno centro e un quartier generale dall’assoluto valore storico-culturale come quello del complesso di San Benedetto, ma anche per l’efficienza di tutta la macchina organizzativa, logistica e dei mezzi di pronto intervento e ripristino, più volte sollecitati, che l’hanno resa una delle gare al top in Europa. Perfette le condizioni sia sabato per le prove ufficiali sia domenica per la corsa, disputata su due salite con al via ben 256 piloti provenienti da tutta Italia, un boom clamoroso anche rispetto all’edizione del cinquantesimo.
E anche stavolta non sono mancate le lotte sul filo dei centesimi nelle varie categorie, mentre Scola, giovane nipote d’arte erede di una famiglia “da corsa” capitanata dall’indimenticato nonno, anche lui Domenico, si è imposto nell’assoluta e nella categoria delle monoposto E2Ss. Sull’Osella Fa30 Zytek proprio come “Don Mimì”, che vinse a Gubbio nel 1971 e 1973, il pilota cosentino ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro del Trofeo Fagioli dando spettacolo lungo i 4150 metri del percorso che attraversa la Gola del Bottaccione con il tempo complessivo di 3’10”97 (gara-1: 1’34”78; gara-2: 1’36”19). Alle sue spalle hanno completato un podio ad alto tasso adrenalinico il trevigiano Denny Zardo, secondo assoluto in rimonta sulla Lola-Zytek di F.3000 in versione ultra-aggressiva, e il sassarese Omar Magliona, terzo assoluto al volante della Norma M20 Fc Zytek con la quale vince il gruppo delle biposto E2Sc. Subito a ridosso del podio Michele Fattorini è quarto assoluto con tempi di rilievo e il terzo posto di gara-2 colto sull’Osella Pa2000 Honda. Per il giovane orvietano un risultato positivo che lo rende anche il miglior pilota umbro classificato. A seguire tre monoposto, quelle del toscano Franco Cinelli (Lola-Cms Evo Judd) e dei trentini Adolfo Bottura (Osella Fa30 Zytek) e Diego De Gasperi (Lola-Honda di F.3). A chiudere la top-10 gli indemoniati duellanti del gruppo dei prototipi Cn sulle Osella Pa21 Evo Honda: nono assoluto e vincitore generale della categoria è il potentino Achille Lombardi, decimo il reggino Luca Ligato, che però, vincendo il gruppo in gara-2, pareggia il conto per quanto riguarda la conquista dei punti tricolori. Più indietro i primi piloti eugubini, con Mauro Rampini 16° per la prima volta a Gubbio sull’Osella Fa30 Zytek e Gianni Urbani 18° sull’Osella Pa21/S.
Il gruppo E1-E2Sh è terreno di conquista di Manuel Dondi sulla Fiat X1/9. All’esordio a Gubbio, il bolognese conquista una vittoria cruciale in ottica tricolore regolando il romano Marco Iacoangeli, sfortunato in prova, mentre il campione in carica Marco Gramenzi è attardato in gara-2 sull’Alfa 155 per un malfunzionamento all’idroguida. Nel monomarca delle Kia Venga 1.6 turbo alimentate a gpl del Campionato Italiano Energie Alternative, per la prima volta ospitato a Gubbio, la spunta dopo due tiratissime gare l’abruzzese Francesco De Iuliis, che resiste per mezzo secondo al tentativo di rimonta del leader di campionato Nicola Gonnella, vincitore in gara-2. In GT Lucio Peruggini utilizza al meglio la Ferrari 458 in versione GT3 all’esordio a Gubbio. Il pugliese leader tricolore ha preceduto la grande novità Lamborghini Huracan del friulano Gianni Di Fant, che proprio al Fagioli ha portato al debutto assoluto in salita la “belva” di Sant’Agata in ottica 2017.
Fra le Turismo, in gruppo A domina la Mitsubishi Lancer della trentina Gabriella Pedroni, una delle ben dieci donne iscritte al Fagioli 2016, nonostante le positive performance dell’etneo Salvo D’Amico sulla Renault Clio di classe 2000. Da “Tricolore” le prestazioni di Lorenzo Mercati: anche lui su Mitsu, il toscano vince il gruppo N tenendo dietro l’esperto altoatesino Rudi Bicciato, leader attuale in CIVM e comunque vincitore di gara-2. Come da premesse, scintille a tutto gas per i protagonisti della Racing Start, tutti su Mini Cooper: rimonta di Giacomo Liuzzi che con due secondi posti nelle due gare vince nell’aggregata per un solo decimo su Ivan Pezzolla e appena quattro su Oronzo Montanaro! In RS Plus si impone Maurizio Abate, mentre Alessandro Mercuri fa il pieno di punti tricolori delle Bicilindriche aggiudicandosi il derby tra Fiat 500 con Antonio Ferragina, che l’aveva preceduto in prova. Terzo successo consecutivo, nono in totale, nella competizione delle auto storiche per Uberto Bonucci con il tempo totale di 3’39”19. Il toscano già campione italiano ed europeo era stato il più veloce già nelle ricognizioni di sabato sull’Osella Pa9 Bmw, irraggiungibile per la diretta concorrenza del pisano Piero Lottini, secondo.
Nell’ambito del weekend dell’evento, capace di coniugare sport, motori, turismo, eventi e natura, venerdì 19 agosto è stato assegnato il tradizionale Memorial Angelo e Pietro Barbetti, quest’anno attribuito dal Comitato organizzatore alla Città di Gubbio, volendo ricordare tutte le componenti, le realtà e i cittadini che la animano in un legame strettissimo con il Trofeo Fagioli, a iniziare dal Comune e gli altri enti locali. Poi spettacolo e fascino garantiti anche dal tributo Ferrari con numerose supercar del Cavallino provenienti da tutta Italia, il trofeo riservato ai piloti diversamente abili istituito con la sezione umbra del Comitato Paralimpico Italiano, vinto dall’abruzzese Andrea Marchesani su Volkswagen Polo con comandi adattati, e la presenza di piloti-giornalisti impegnati in reportage e dirette web dell’evento: Emiliano Perucca Orfei di Automoto.it, che con la Citroen C3 Max ha dominato l’E1-1600 turbo, ed Eugenio Mosca del mensile “Automobilismo”, che su Bmw M3 è salito sul podio dell’E1 oltre 3000.
Classifica assoluta ufficiosa dei primi 10: 1. Scola (Osella Fa30 Zytek) in 3’10”97; 2. Zardo (Lola B99 Zytek) a 4”28; 3. Magliona (Norma M20 Fc Zytek) a 5”75; 4. Fattorini (Osella Pa2000 Honda) a 6”26; 5. Cubeda (Osella Pa2000 Honda) a 8”26; 6. Cinelli (Lola-Cms Evo Judd) a 18”55; 7. Bottura (Osella Fa30 Zytek) a 18”95; 8. De Gasperi (Lola-Honda) a 20”20; 9. Lombardi (Osella Pa21 Evo Honda) a 20”53; 10. Ligato (Osella Pa21 Evo Honda) a 21”09.