la Honda di Gianni Morbidelli non cambia il periodo buio

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Due gare che difficilmente avranno entusiasmato i tifosi della Formula 1 presenti in tribuna a Singapore si sono concluse per Gianni Morbidelli con un decimo ed un settimo posto. Punti che non cambiano la sua sesta posizione in campionato. Al termine della qualifica il pesarese era molto contento della macchina ricostruita dal team WestCoast Racing dopo l’incidente in Thailandia: gli aveva consentito di ottenere la prima fila ed era quindi pieno di aspettative. Ma le penalità inflitte ad oltre una dozzina di piloti tra cui lo stesso ex-ferrarista, per aver utilizzato con troppa disinvoltura lo spazio delle vie di fuga, hanno comportato il partire in quarta fila in entrambe le gare su una pista dove è difficilissimo sorpassare: infatti in entrambe le corse chi è partito davanti, ovvero la Golf di Jean-Karl Vernay e la Civic di Michael Grachev, ha finito per vincere con relativa tranquillità. Tranquillità che invece partendo in mezzo al mucchio è mancata alla Honda dell’italiano: in gara uno al primo giro è stato mandato in testacoda dalla SEAT di Dusan Borkovic, dovendo quindi accontentarsi di raccogliere l’ultimo punto disponibile. In una gara due, disputata con luce naturale al contrario di quella del sabato e spezzettata da due fasi di safety car, Morbidelli era partito bene dietro alla SEAT del leader del campionato James Nash (poi giunto a podio) ma una toccata da parte di Pepe Oriola lo ha fatto intraversare facendogli perdere posizioni preziose. E non è poi certo servito a fargliele recuperare che allo spagnolo della SEAT sia stato comminato un drive through per aver esagerato.

L’OPINIONE DI GIANNI SU SINGAPORE

“Purtroppo da Imola in poi ogni weekend di gara sembra che ad aspettarmi ci sia solo una sequenza di incidenti e di provvedimenti degli steward che mi mettono a terra. Non c’è molto da dire: forse è più importante essere fortunati che bravi. Qui della macchina in qualifica ero molto contento, i ragazzi del team hanno fatto un eccellente lavoro per rimetterla in perfetta efficienza. La penalità che mi ha fatto retrocedere in griglia in quarta fila invece che in prima, su una pista cittadina come questa è stata un colpo. Già quello, più i due episodi nelle due gare e capirete che non è facile non sentirsi abbattuti”.