Emanuele vince lo Slalom Monte Condrò e Venanzio si laurea campione
Ancora una volta le strade della Calabria incrociano i destini del Campionato Italiano Slalom e al termine delle tre manches vinte da Fabio Emanuele, il titolo prende la strada della Campania per essere cucito sulla tuta di Salvatore Venanzio, terzo sul traguardo.
Al termine di una gara disputata con il passo del campione, Fabio Emanuele vince la quindicesima edizione dello Slalom Monte Condrò, ultima prova del Campionato Italiano Slalom che si è corsa in una bella e calda domenica di quasi metà ottobre. Il pilota di Campobasso, infatti, firma la vittoria di tutte e tre le salite sui 2520 metri a cronometro del percorso di gara immerso tra la fitta vegetazione di faggi e castagni che circonda il comune di Serrastretta con un crescendo di prestazioni concluso con il tempo di 1’57” e 31 centesimi che vale un meritato posto sul gradino più alto del podio. Alle spalle del pilota della Osella PA 9/90 motorizzata Alfa Romeo, con soli ottanta centesimi di distacco, la vettura gemella portata in gara da Luigi Vinaccia, autore di una gara maiuscola che mette la parola fine ad un periodo difficile. Dopo le due Osella apparse particolarmente performanti sul veloce percorso a birilli ottimamanete allestito e molto apprezzato dai numerosi piloti al via, la prima delle tante Radical SR4 Suzuki, quella di Salvatore Venanzio terzo classificato a 1,67 punti dal vincitore. Il pilota campano che qui lo scorso anno aveva vinto, si presentava a Serrastretta in testa alla classifica di campionato con l’obiettivo di amministrare l’esiguo vantaggio accumulato nel corso della lunga stagione e portare a casa il titolo tricolore mancato di un soffio nel 2015. Una stagione, quella di Venanzio, partita in sordina ma andata migliorando slalom dopo slalom, impreziosita da tre vittorie assolute che alla fine gli anno consentito di laurearsi Campione Italiano Slalom 2016 con un terzo posto che ha regalato al pubblico delle grandi occasioni spettacolo e a lui qualche emozione di troppo che si sarebbe volentieri risparmiato. “Sono davvero contento”, commenta a fine gara in neo campione. “Il risultato premia i sacrifici di un campionato lungo e impegnativo in cui i valori espressi sono stati altissimi e rendono ancora più preziosa questa vittoria”. A fargli eco le parole di Emanuele, il campione che passa il testimone: “Ho dato il massimo in ogni gara e la vittoria di oggi ne è la prova. Faccio i complimenti al vincitore e, comunque, il secondo posto in un campionato come è stato questo appena conlusosi è un risultato che non ha il sapore della sconfitta”. Quarta piazza, primo tra i piloti il cui miglior corono inizia con il numero due, per Luigi Sambuco che, su Rebo Alfa Romeo, conclude le sue fatiche con il tempo di 2’00” e 82. Alle sue spalle Cataldo Esposito che con la sua Radical precede sul traguardo Gaetano Pria e Alfonso Casillo, rispettivamente sesto e settimo classificato, su Elia Avrio realizzate a pochi chilometri di distanza dal luogo in cui si corre. Completa la top ten della classifica assoluta dello Slalom Monte Condrò un tris di Radical Suzuki: la prima quella di Francesco Celentano, la seconda quella di Antonino Buonansegna e la terza quella di Saverio Miglionico che “sporca” nel finale, con troppi errori di guida e molti birilli mandati per aria, una stagione comunque per lui da incorniciare. Vincenzo Manganilello, sempre spettacolare con la sua Fiat 126 Kawasaki, termina in dodicesima posizione assoluta, dietro la Osella PA 21/5 Alfa Romeo di Paolo Nicolosi, primo tra i Prototipi. Tredicesimo tempo assoluto, primo tra le E1 Italia, per Michele Ferrara su Peugeot 106 davanti ad Agostino Fallara che, al volante di una Fiat 127, conquista una meritata vittoria tra le Gruppo Speciale Slalom. Vittorie di gruppo per Angelo Mercuri su Fiat 126 tra le Bicilindriche, Benedetto Guarino su Peugeot 106 tra le Gruppo N e Felice Rosa, anche lui su Peugeot 106, tra le Gruppo A. Vincenzo Tripodina, al volante di una Fiat 126,si aggiudica in solitaria il Gruppo Top Tuning mentre Ernesto Caravetta, su Peugeot 206, deve metterci molto del suo per mettere le mani sulla coppa per il vincitore dell’affollatissimo Gruppo Racing Start.