ALEX ZANARDI – E’ INIZIATA L’AVVENTURA!
Mi verrebbe quasi da dire “buon anno”, poiché per me oggi è iniziata la stagione agonistica.
Intendiamoci, non ho la pretesa che la viviate tutti in funzione delle mie sensazioni eh!. Tuttavia, meglio per me non poteva iniziare. Oggi ho corso e vinto la prima maratona stagionale, quella più bella, la Maratona di Roma. E’ stata una gara graziata dal bel tempo e da una temperatura gradevole, anche se un vento fastidioso ha indubbiamente rallentato un po’ la nostra azione.
Più volte vi ho fatto ragionamenti sulle categorie dell’handbike e non voglio tediarvi ancora, basti sapere per onestà che il tracciato romano è per me particolarmente vantaggioso e che quindi il pronostico era decisamente dalla mia parte.
Detto questo, un conto è essere in forma e a proprio agio sul percorso, un altro è farla la gara e farla bene. Bèh ci sono riuscito.
Al via gli avversari più temibili erano sostanzialmente quattro: Rafal Vilk, il Polacco che era arrivato secondo a New York, Mauro Cratassa, bronzo in Danimarca nella H3, Giovanni Achenza, vincitore dello scorso anno e naturalmente il mio amico e compagno del Blu Team Barilla Vittorio Podestà che di titoli ne ha troppi per elencarli tutti.
Il mio interesse dichiarato non era quello di “stimolare” la gara subito dopo il via, però l’occasione può arrivare inaspettata e così è stato: poco dopo il quinto km eravamo rimasti in cinque, il sottoscritto e i quattro menzionati.
Mi sono ritrovato ad affrontare una secca piega a destra davanti agli altri, visto che era il mio turno per tirare. Fuori dalla curva, ho rilanciato con decisione per poi trovare subito un ritmo alto ma ancora “comodo”.
Mi sentivo bene, le braccia giravano facilmente e ho continuato ad insistere senza preoccuparmi di chiedere il cambio a chi mi seguiva, poi, in prossimità di un’altra curva in cui era necessario frenare un po’, mi sono girato per vedere chi avevo dietro; nessuno!
Confesso di aver pensato ad una mossa tattica dei miei avversari, poi, dopo un km fatto allo stesso ritmo ho controllato di nuovo: Gap ancora più largo.
A quel punto, anche se era davvero presto, ho deciso di rompere gli indugi e sono partito convinto di potercela fare.
Come già detto il percorso mi regalava un vantaggio sui miei avversari che sarebbe ingiusto non sottolineare. Al cronometro però non frega nulla che tu sia H2 o H4, il cronometro va sempre allo stesso ritmo e quando le braccia diventano stanche lui non si impietosisce.
Al traguardo il conto si è fermato su 1h11′ 46”, un tempo che mi consente di ritoccare di 4′ abbondanti un record che già mi apparteneva e che conferma che il lavoro fatto durante l’inverno ha già pagato. Anche se sono convinto di poter trovare altro in fondo al barile, per ora non potevo trovare miglior conferma sul campo.
Da domani si ricomincia, il 15 Aprile sarò a Marina di Massa, il 22 a Padova, a chi volesse farmi un saluto, ci vediamo là. Ciaoooooo