Il campionato TCR di Gianni Morbidelli finisce contro il guardrail

Un anno bisestile: non c’è altro modo per definire la stagione di Gianni Morbidelli nel campionato internazionale TCR 2016, conclusosi ieri dopo neanche un giro, quando la Honda Civic del team svedese WestCoast Racing è andata contro le barriere dopo una toccata ricevuta dal finlandese Anti Buri. Non che i colleghi di Morbidelli abbiano passato molto più tempo in pista: in una domenica rovinata da incidenti e bandiere rosse, in oltre due ore di gare sono stati soltanto quattro i giri percorsi con bandiera verde. Il che non ha impedito di assegnare per la seconda volta consecutiva il titolo piloti al ticinese Stefano Comini, primo nella gara iniziale.
Malgrado non abbia preso punti in Cina, il pesarese ha concluso il campionato sesto: il pilota Honda meglio piazzato, grazie ad una vittoria e cinque arrivi a podio. Se si pensa che anche ieri una Civic ha finito per vincere, stavolta con Tiago Monteiro per l’occasione compagno di squadra di Morbidelli, restano molti rimpianti sulla diversa piega che la stagione avrebbe potuto prendere per l’italiano e per il suo team.

L’OPINIONE DI GIANNI SU MACAO

“Oggi posso dire di essere contento solo ed esclusivamente perché è stata messa la parola fine ad una stagione come questa. La conclusione è stata in tono, purtroppo, ed essere stato spinto verso le barriere alla curva dell’Hotel Mandarin ha avuto grosse conseguenze sulla vettura. Che a gara appena iniziata il pilota della SEAT alle mie spalle abbia pensato bene di darmi una botta al paraurti in una curva da 200 all’ora è al di fuori di ogni logica”.