RTeam vince la sfida Dakar: tutti gli equipaggi al traguardo

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Una Dakar di primati per la squadra italiana: 1° e 2° posto conquistato in categoria auto T2.1, perfetta assistenza in ogni tappa con il camion del team che conclude in 38° posizione sui 60 alla partenza, Gianluca Tassi 1° pilota italiano diversamente abile a partecipare ed a concludere una Dakar

Una sfida da tempo dichiarata e vinta al 100% da RTeam, la squadra italiana arrivata quest’anno alla sua 9° partecipazione alla Dakar, il raid più estremo del mondo in campo off-road, che nell’edizione 2017 è stato ancora più ostico e pieno di insidie per i migliori piloti internazionali che si sono confrontati con ogni tipo di terreno e situazione. Anche quest’anno, tra l’elenco dei partecipanti i ritiri sono stati numerosi e le difficoltà da affrontare ogni giorno hanno messo a dura prova tutti i piloti: le altissime temperature, la forte altitudine, l’infido fesh fesh, le alluvioni che hanno addirittura costretto l’organizzazione a modificare i percorsi e ad annullare 2 tappe.

Gli equipaggi RTeam hanno sempre resistito e grazie agli intrepidi piloti e navigatori, alla resistenza e potenza delle vetture ed al grandissimo lavoro dell’assistenza, sempre rapida ed efficiente, tutti i mezzi hanno tagliato il traguardo di Buenos Aires raggiungendo e superando gli obiettivi prefissati.

Innanzitutto l’obiettivo di Gianluca Tassi, primo pilota italiano diversamente abile ad aver affrontato la Dakar. Un sogno che poteva sembrare quasi irraggiungibile dopo che il pilota di Perugia, ex campione di enduro e moto rally, ha riscontrato una lesione al midollo spinale nel 2003 che gli ha tolto l’uso delle gambe. Tassi però non ha rinunciato alla sua passione, è passato alla quattro ruote e ha iniziato a collaborare con RTeam partecipando con successo ad importanti gare nazionali ed internazionali, dando prova che “la volontà non ha limiti” come dichiara il suo motto nell’associazione che ha fondato. Il suo sogno però è sempre stato quello di partecipare al più impegnativo raid mondiale, per la difficoltà dei percorsi, la lunghezza della competizione e le estreme condizioni che rendono la Dakar una sfida impossibile anche per i piloti più esperti. La bravura e la passione del pilota si sono unite all’esperienza della squadra e grazie anche all’alta affidabilità della vettura e al qualificato servizio di assistenza con camion T4 e T5, Tassi ha portato a termine la sua sfida impossibile, raggiungendo l’arrivo in Argentina dopo 12 giorni di grandi battaglie. Un primato che ha già fatto storia e che rappresenta non solo un bellissimo traguardo personale, ma soprattutto un grande esempio per tutte le persone con disabilità.

Tassi, navigato egregiamente da Massimiliano Catarsi, esperto navigatore da più di 20 anni nel cross-country, e seguito in ogni momento da Alessandro Brufola Casotto, terzo pilota nel Ford Raptor RTeam, ha ottenuto la 41° posizione ed ha conquistato il 1° posto nella classifica finale T2.1, seguito dal compagno di squadra Graziano Scandola, pilota veronese con un ampio palmarés soprattutto nel mondo del rally, che in questa occasione ha condiviso l’abitacolo con Giammarco Fossà. La coppia si è formata proprio grazie al progetto Dakar e non poteva funzionare in maniera migliore, dato che l’esperienza e la bravura dei due piloti hanno permesso al Raptor numero 368 di concludere tutte le tappe e festeggiare a Buenos Aires la 56° posizione assoluta, il 2° posto nei T2.1, ma soprattutto il raggiungimento di un enorme obiettivo che lascerà dentro di ognuno un ricordo indelebile.

Le difficoltà e gli ostacoli certo non sono mancati, nelle prime tappe infatti la vettura di Scandola è stata rallentata dell’esplosione della batteria a causa delle elevate temperature e successivamente dall’intasamento del radiatore per il fango che ha portato alla parziale rottura della guarnizione della testata, costringendo l’equipaggio nei giorni successivi a diverse soste per raffreddare il motore. Ma è proprio in queste circostanze che si è visto il grande lavoro dell’assistenza RTeam, soprattutto del camion Iveco di assistenza veloce, guidato da Ricky Rickler, che alla sua prima Dakar ha già fatto valere una grande professionalità e “stoffa” di famiglia, insieme a Leonardo Cini e all’esperto meccanico David Giovannetti. Il camion con il numero 550 ha sempre seguito le vetture e le ha assistite riuscendo a risolvere qualsiasi problematica in ogni situazione, riportandole al bivacco in tempo per la tappa successiva e contribuendo quindi alla loro vittoria finale.

Perché è proprio di vittoria che parlano i piloti, dopo novemila chilometri in 12 giorni, condizioni climatiche al limite della sopportazione, da sopra i 40 gradi fino al sottozero, con altitudini oltre i 3.000 metri, piogge torrenziali, fango ma anche enormi dune, notti passate all’interno delle speciali e arrivi al bivacco giusto in tempo per ripartire, la Dakar rappresenta davvero la sfida più grande e RTeam anche questa volta l’ha vinta a pieni voti.

Un ringraziamento particolare va quindi a tutto lo staff, che si completa con il camion assistenza composto dai meccanici Stefano Iacopinelli, Danilo Quiroz e Riccardo Romei, e alla vettura di assistenza veloce con a bordo Renato Rickler, Team Manager RTeam, e Massimo Gabrielleschi, ma anche agli sponsor che sostengono la squadra tutto l’anno nelle gare internazionali, come Depur Padana Acque, Alfatre, Eurocolor, IAP e AvMap che fornisce gli impianti satellitari installati sui mezzi.

Un sostegno particolare è stato inoltre dato dagli sponsor tecnici che hanno fornito attrezzatura indispensabile per il buon funzionamento delle vetture, come i nuovi pneumatici Yokohama G015, il modello 4×4 All Terrain ideati per affrontare tutti i terreni ed ogni condizione di guida, che si sono rivelati ottimi rimanendo in perfette condizioni durante tutta la gara senza nessun cedimento nonostante le difficili e molteplici caratteristiche del percorso; i lubrificanti Castrol, che si sono rivelati eccellenti in ogni condizione, riuscendo a preservare gli organi meccanici delle vetture anche quando, per problemi tecnici, le quantità di olio rimanenti sono state minime; le cinghie di traino STROPS, perfette in ogni operazione di recupero; l’innovativa tecnologia Tregoo, kit fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica tramite mini centrali solari per alimentare e ricaricare ogni dispositivo e attrezzatura in qualsiasi luogo, anche i più estremi come quelli percorsi dai partecipanti alla Dakar. Per l’allestimento dei camion il team ringrazia Nardi Autoricambi e Etruria Meccanica. Si ringraziano inoltre gli sponsor dei piloti, tra cui Spartaco, Cesar, Sapa, Guido Simplex, Inail e C.I.P. per Tassi-Catarsi, Fa.lco. Assistance, Salumificio Valpolicella e Your Mine per Scandola-Fossà.