Concluso il week end Blancpain: vittoria Lamborghini nella tre ore
La Huracan del team GRT con Bortolotti/Caldarelli/Engelhart precede Ferrari e Mercedes. Nella Formula Renault 2.0 vince Will Palmer, nel Super Trofeo Lamborghini primi Spinelli/Grenier. Fra una settimana si torna in pista con il Fia World Touring Car Championship.
Affermazione della Casa di Sant’Agata Bolognese nella prima gara endurance del campionato Blancpain GT 2017 che si è svolta oggi pomeriggio all’Autodromo Nazionale Monza, concludendo un fine settimana che ha richiamato un folto numero di appassionati (in totale circa 20.500 presenze). Partenza (in pole la Ferrari 488 GT3 numero 50 dell’AF Corse) caratterizzata da vari contatti che innescano una gigantesca carambola che coinvolge numerose vetture di cui una decina escono di pista con danni che impediscono la loro ripartenza. Inevitabile bandiera rossa per permettere agli efficientissimi commissari dell’Autodromo di ripulire la pista dai molti detriti e di recuperare le tante auto fuori uso.
Alla ripartenza, dopo circa un quarto d’ora, in testa è la Ferrari 488 GT3 numero 72 (SMP Racing) guidata dallo spagnolo Miguel Molina, seguita dalla Bentley Continental numero 7 (M-Sport) con il britannico Guy Smith e dalla Lamborghini Huracan numero 63 (GRT Grasser Racing Team) con Mirko Bortolotti. Bortolotti attacca, alla ricerca del secondo posto, ma poi desiste all’annuncio della penalizzazione comminata alla Bentley, ritenuta responsabile dell’incidente iniziale: uno stop and go che Smith non rispetta e che gli vale la bandiera nera. Tre italiane al comando, Ferrari e due Lamborghini (terzo Fabrizio Crestani dell’Orange 1 Team Lazarus). Quarta la Nissan Nismo (Motul Team) con il britannico Struan Moore, mentre prodigiosa è la cavalcata della Porsche 911 con il tedesco Alfred Renauer (Herberth Motorsport): partito dalla dodicesima fila risale fino alla quinta posizione. Dopo un’ora, cambio e rifornimento ai box. Trascorre un’altra mezz’ora e ai 150 minuti questa è la situazione: in testa la Lamborghini Huracan numero 63 ora guidata da Andrea Caldarelli, che si avvantaggia di una ventina di secondi, seguita dalla Ferrari 72 con il russo Victor Shaytar, dalla Audi R8 LMS numero 75 (ISR) con il ceco Filip Salaquarda e dalla Ferrari 488 GT3 numero 50 con Michele Rugolo. Bel duello fra Salaquarda e Rugolo per la terza posizione e poi fra i due e Shaytar per la seconda. Alla fine dei cambi, conclusi appena oltre la seconda ora, si arriva con in testa la Ferrari 488 numero 55 della Kaspersky Motorsport guidata dal britannico James Calado che cede la guida a Giancarlo Fisichella, che riparte in sesta posizione.
L’ultima frazione di gara, dopo la girandola dei cambi, vede saldamente al comando la Lamborghini numero 63 con il tedesco Christian Engelhart. Grande battaglia sul filo di pochi decimi, alle sue spalle, fra la Ferrari numero 72 con Davide Rigon, l’Audi numero 75 con l’austriaco Clemens Schmid e la Ferrari 50 con Alessandro Pier Guidi. Rigon perde la seconda posizione a causa di una penalizzazione: dopo il drive through, ricevuto per aver compiuto un sorpasso con bandiere gialle, rientra sesto dietro Fisichella. Si scatena, curva dopo curva, la lotta fra Schmid e Pier Guidi. Quarta è la Mercedes AMG numero 84 del team HTP Motorsport con il francese Franck Perera. A sei minuti dalla conclusione l’Audi di Schmid è costretta al ritiro. La Lamborghini Huracan con Engelhart vola indisturbata, forte di un vantaggio di circa 30 secondi, al traguardo e vince, dopo 92 giri, alla media di 158.2 Km/h. Seconda la Ferrari di Pier Guidi e terza la Mercedes di Perera. Al quarto posto giunge Fisichella. Giro più veloce per l’Aston Martin numero 97 con il britannico Jonny Adam alla media di 190.6 Km/h.
Combattutissima è stata Gara 2 della Formula Renault 2.0 Eurocup, confermando l’aggressività e l’esuberanza dei giovanissimi piloti di questo monomarca formativo. Parte in pole il francese Gabriel Aubry (Tech 1 Racing) con accanto il britannico Will Palmer (R-ace GP), uno dei tanti figli d’arte impegnati in questo fine settimana (suo padre è Jonathan Palmer che disputò, fra l’altro, 88 gran premi di Formula 1). Palmer con abilità conquista la testa alla Prima variante e galoppa al comando fino al traguardo, vincendo alla media di 161.0 Km/h, approfittando dei mille duelli che si scatenano alle sue spalle per tutti i 25 minuti di corsa. Principali protagonisti ai vertici del plotone sono, in particolare, Aubry e il russo Robert Schwartzman (R-ace GP) – vincitore di Gara 1 – che al decimo giro si toccano uscendo entrambi di scena gettando al vento le altre due posizioni del podio, nonché il tedesco Sacha Fenestraz (Josef Kaufmann Racing) e il belga Max Defourny (R-ace GP) che alla fine arriveranno rispettivamente secondo e terzo. Quarto giunge lo statunitense Neil Verhagen (Mp Motorsport).
Gara 2 del Lamborghini Super Trofeo vede in pole position la vettura numero 23 del team Imperiale Racing condotta da Jonathan Cecotto con a fianco la numero 11 del Konrad Motorsport con alla guida l’austriaco Luca Rettenbacher. Cecotto mantiene la testa e la consolida nella prima parte di gara aumentando il vantaggio su Rettembacher, poi la numero 7 del GDL Racing, vincitrice di Gara 1, con il pilota dello Zimbabwe Jefferies Axcil Ramar, e la numero 17 (Antonelli Motorsport) con il canadese Mikael Grenier. Primo colpo di scena dopo un quarto d’ora scarso di gara con l’uscita di scena di Rettembacher, girato alla variante Ascari: va contro le barriere, problemi per l’auto, nessun problema per il pilota. Intanto Grenier sorpassa Jeffries. Poco prima dell’apertura dei box per il cambio pilota (previsto fra il 20° e il 30° minuto), contatto fra due vetture nelle retrovie che induce la direzione gara a far uscire la safety car. Alla ripartenza i primi attendono un paio di giri per il cambio pilota. Problemi ai box per la numero 23 dell’Imperiale Racing: Vito Postiglione perde la prima posizione ed è costretto a ripartire attorno alla quindicesima posizione. Da questo momento inanella giri sempre più veloci effettuando sorpassi su sorpassi. In testa è la numero 7 condotta dall’olandese Rik Breukers che però si fa superare alla Prima variante, quando mancano circa 17 minuti, dalla numero 17 ora guidata da Loris Spinelli. Alle loro spalle, la numero 3 del Bonaldi Motorsport con il venezuelano Jonny Cecotto Jr. guadagna la terza posizione, che però deve cedere al giapponese Yuki Nemoto (vettura numero 6 del team VS Racing). Il finale si infiamma per il duello fra Spinelli, che vince alla media di 180.0 Km/h, e Breukers, lasciato al termine a 2,6 secondi. Terzo Nemoto e quarto Postiglione, autore di una grande rimonta.
Nel prossimo fine settimana (28-30 aprile) nuovo importante appuntamento motoristico di respiro internazionale: si terrà a Monza, dopo l’esordio in Marocco, il secondo appuntamento stagionale 2017 del Fia World Touring Car Championship. Informazioni su www.monzanet.it
foto 1: Giorgio Aroldi