Il debutto di Imola offre poche gioie alla nuova coppia di piloti Audi Sport Italia

Per il nuovo duo di Audi Sport Italia formato da Benoit Tréluyer e Vittorio Ghirelli la prima rivincita è sfumata dopo diciassette giri: il pilota francese è finito nella via di fuga della curva del Tamburello mentre occupava la quarta posizione dopo aver rilevato il collega italiano. Per il tre volte vincitore di Le Mans è stato un esordio sul tracciato del Santerno molto frustrante e del quale è il primo ad essere insoddisfatto. La sfortuna di Imola si aggiunge a quella di una settimana fa a Monza: nel campionato Blancpain non aveva potuto nemmeno prendere il via dopo che la R8 LMS del team WRT era stata centrata in qualifica da un avversario.

Ghirelli, che sabato aveva portato al traguardo nona la R8 LMS malgrado problemi in cambiata, oggi prendeva il via dalla quarta fila ed è stato autore di una brillante partenza in cui ha guadagnato due posizioni inserendosi al sesto posto, che ha mantenuto fino all’apertura della corsia dei box. Il giovane ex-formulista è apparso molto concreto nel suo approccio al GT Italiano: dopo aver preso le misure a vetture ed avversari ha migliorato costantemente i suoi crono riuscendo, prima del pit-stop effettuato al quattordicesimo giro, a prendere il passo di rivali che poi hanno concluso in zona podio. Con la doppietta imolese dei campioni in carica Stefano Gai e Mirko Venturi (Ferrari 488), in classifica generale la nuova coppia dei quattro anelli ha 35 punti da recuperare ai leader, che svettano a quota 40.

HANNO DETTO:
BENOIT TRÉLUYER (pilota Audi R8 LMS): “Sono molto deluso delle due brutte giornate qui a Imola. Alla curva del Tamburello ho perso il dietro della vettura e sono andato a finire nella sabbia. Mi dispiace veramente tanto per il mio team, è frustrante quando queste cose succedono ad un pilota che ha una esperienza di corse come la mia”.
VITTORIO GHIRELLI (pilota Audi R8 LMS): “Considerati gli handicap di alcuni avversari oggi forse un quarto posto era alla nostra portata, peccato davvero. Durante il mio turno io ho provato ad avvicinarmi alla Ferrari di Eddie Cheever che mi precedeva; ci sono anche riuscito, ma arrivandogli sotto il davanti della macchina tendeva ad alleggerirsi molto”.