Bierremotorsport-SportAuto Manicardi, al Taro per Giorgini-Prete sarà una sfida da gladiatori…

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Il giovane equipaggio reggiano, all’esordio stagionale, ritrova la Peugeot 208 del team di Modena per lanciarsi nell’agguerrita bagarre della classe R2B, che lo opporrà ad oltre ventisei avversari.

Casco, tuta e… armatura da gladiatori. E’ in questo modo che Nicolò Giorgini e Dario Prete affronteranno il loro primo impegno agonistico del 2017, questo fine settimana. Prendendo parte al Rally del Taro, gara-clou del panorama rallystico emiliano, il 26enne pilota di Reggio Emilia ed il 32enne navigatore di Bibbiano accettano la durissima sfida di una classe R2B che conta altri ventisei iscritti, tra i quali figurano diversi specialisti di questa classe ed ottimi conoscitori delle strade dell’alto Appennino Parmense. Lotta senza quartiere, nell’ambito di una gara storicamente iper-selettiva: niente di più impegnativo e stimolante, per il talentuoso equipaggio, che riprende il proprio cammino con Bierremotorsport-SportAuto Manicardi a sette mesi dall’ultima, vittoriosa apparizione nel rally di casa.

Al Taro, quindi, l’imperativo sarà quello di vedere la bandiera a scacchi di Bedonia, senza tuttavia trascurare il verdetto del cronometro. A spiegarci chiaramente l’approccio strategico studiato dal team biancorosso è il direttore tecnico, Marcello Manicardi: “L’idea è quella di fare una gara ragionata, non immediatamente all’attacco ma improntata a consentire a Nicolò e Dario di riprendere confidenza con il clima agonistico prova dopo prova. Peraltro, il Taro è una gara da prendere assolutamente con le molle, con le sue prove molto insidiose ed il meteo che, spesso, ci mette pesantemente lo zampino. A livello tecnico, partiremo con un assetto simile a quello che avevamo adottato all’Appennino Reggiano: un’ottima base dalla quale partire per poi adattare la vettura in base alle necessità dell’equipaggio ed alle condizioni di gara, per cercare di sviluppare una prova concreta ed in crescendo”.

Da parte sua, Giorgini morde il freno: “Ho una grandissima voglia di tornare in macchina e sono molto motivato. Ci attende una corsa difficilissima, contro tanti avversari agguerriti, che hanno già corso quest’anno e conoscono bene queste strade. Più che pormi un obiettivo a livello di classifica finale, io e Dario affronteremo il Taro cercando anzi tutto di capire quale sarà il nostro ritmo e di riprendere al più presto il feeling con la vettura, poi vedremo cosa riusciremo a fare. Sono abbastanza fiducioso e conto di stare con i primi almeno in alcune prove. Le prove? Montevacà è bella tosta e, essendo la frazione che aprirà le ostilità, rappresenterà subito un inizio molto insidioso; è una prova che ritengo davvero complicata, con una parte finale stretta e tortuosa nella quale serve tenere il ritmo alto. Bardi, dove passeremo solo una volta, sabato pomeriggio, e Tornolo, sulla quale correremo domenica, sono due speciali sulle quali mi trovo a mio agio; si tratta di tratti cronometrati brevi, nei quali occorre partire subito bene. La Folta, infine, con i suoi oltre 20 km, è la prova regina della gara: mi è sempre piaciuta, è completa e decisamente interessante”.

Il Rally Internazionale del Taro, valido come seconda gara dell’International Rally Cup, scatterà sabato 20 maggio alle 14.20 da Borgotaro, per terminare domenica, alle 17, a Bedonia, dopo 424 chilometri di gara, 134 dei quali cronometrati (suddivisi in nove prove speciali).