Occhio al surriscaldamento dei freni al GP Germania della MotoGP

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Al Sachsenring Marquez insegue la sesta vittoria di fila ma dovrà stare attento alle staccate di Viñales, Rossi, Dovizioso e Pedrosa alla prima curva

Con il GP Germania, in programma dal 30 giugno al 2 luglio al Sachsenring, la MotoGP arriva al giro di boa di metà stagione. Due settimane fa il circuito tedesco ha festeggiato i 90 anni di vita organizzando l’Adac Sachsenring Classic.
Proprio in Germania, ma al Nurburgring, nel 1978, per la prima volta una gara della classe regina è stata vinta da una moto con freni Brembo: a trionfare fu Virginio Ferrari (Suzuki) con soli 7 decimi di vantaggio su Johnny Cecotto.
Il Sachsenring è l’unica pista della MotoGP di lunghezza inferiore ai 4 km. Eppure vanta addirittura 13 curve, di cui 10 a sinistra, mentre i rettilinei sono tutti piuttosto corti: il più lungo, quello d’arrivo, supera di poco i 700 metri.
La tortuosità della pista si traduce in un ricorso modesto ai freni: 3 delle 7 frenate si protraggono per meno di 2 secondi e una quarta per soli 2,2 secondi. D’altra parte l’assenza di lunghi intervalli tra una curva e l’altra ostacola il raffreddamento dell’impianto frenante, spesso ostacolato dalle alte temperature: nel 2015 durante la gara l’asfalto raggiunse i 42 gradi.
Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2017, il Sachsenring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, il secondo più basso di tutta l’estate dopo il TT Circuit Assen.
L’impegno dei freni durante il GP
Durante un intero giro i piloti della MotoGP utilizzano i freni 7 volte per un totale di 210 volte sull’intera gara. I 19 secondi al giro in cui gli impianti frenanti sono chiamati ad intervenire costituiscono il record negativo del campionato, inferiore anche ai 20 secondi di Phillip Island che pur presenta solo 6 frenate.
A differenza della pista australiana che vanta una sola decelerazione superiore ad 1 g, il Sachsenring si contraddistingue per 4 frenate da almeno 1,4 g. Le altre 3 frenate da 0,6 e 0,7 g però abbassano notevolmente la media sul giro, portandola a 1,10 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva Brembo del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 9 quintali, equivalenti a poco più di 5 esemplari della Bmw HP4 Race, la moto di serie che monta pinze anteriori monoblocco Brembo derivate dalla MotoGP.
Le frenate più impegnative
Delle 7 frenate del Sachsenring solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 3 sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light.
La frenata alla prima curva è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h ed entrano in curva a 74 km/h dopo 244 metri di frenata. I piloti si attaccano ai freni per 5,2 secondi e subiscono una decelerazione di 1,5 g. La pressione del liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 10,6 bar, oltre 5 volte la pressione ideale di spillatura della birra.

Il carico sulla leva è identico (6,1 kg) alla frenata alla curva 13 che precede il traguardo. Uguale è anche la pressione del liquido freno nonostante la frenata duri 3 secondi durante i quali le MotoGP percorrono 129 metri. D’altra parte le moto arrivano più lente (219 km/h) e escono dalla frenata più veloci (95 km/h).

Alle curve 2 e 3 invece i freni sono utilizzati per meno di una sessantina di metri ciascuno: 56 metri alla curva 2 e 58 metri alla curva 3, con carichi sulla leva inferiori in entrambi i casi ai 3 kg.
Prestazioni Brembo
Conteggiando insieme i GP Germania e i GP Germania Est, le moto con freni Brembo hanno vinto 30 gare della classe regina. Limitando l’analisi al Sachsenring, nemmeno una volta la moto vincitrice in 500 e MotoGP hanno fatto a meno di componenti Brembo. Honda ha vinto le ultime 7 edizioni: le prime 2 con Dani Pedrosa, le successive con Marc Marquez.