RUBINI OTTIMO SECONDO ALLO SLALOM DI ESTE
Giulio Rubini brilla di fronte al pubblico amico e, seppur all’esordio assoluto sulla Peugeot 306 Maxi Kit Car messa in campo da Colombi, firma la seconda piazza in classe A-2000, alle spalle di un veterano di mille battaglie come Stefano Ciresola.
La quinta edizione dello Slalom Città di Este, tenutosi nel recente weekend nell’omonima cittadina in provincia di Padova, ha visto il portacolori della scuderia Monselice Corse riuscire nell’intento di domare, tra le porte della salita che dalle mura del Castello Carrarese porta a Calaone, i tanti cavalli della trazione anteriore transalpina.
A rendere il tutto ancor più difficile è stato il caldo, con temperature che spesso si avvicinavano, superando in alcuni casi, quota quaranta gradi.
Dopo aver preso le misure durante la sessione di prove ufficiali il pilota di Este partiva per gara 1, chiudendo con il quarto posto causa un buon bottino di penalità, incassato nel tentare di gestire la 306 Maxi tra le varie porte.
Nella seconda tornata Rubini piazza la zampata e sigla il secondo tempo in classe A-2000, con una sola penalità, alle spalle della Renault Clio Williams gruppo A del più esperto Ciresola.
In virtù di una classifica generale, che premia la miglior prestazione sulle tre manche, il driver estense parte per l’ultimo giro, migliora il parziale del primo passaggio e conclude la propria avventura in casa Peugeot con un ottimo secondo posto, mancando di un soffio la top ten di gruppo A.
Un risultato che gratifica ampiamente Rubini, considerando che la 306 Maxi non è certo da considerarsi una vettura adatta a questa tipologia di competizioni.
“La gara è andata molto bene” – racconta Rubini – “a parte qualche errorino mio. Essere al via con la 306 Maxi, del team Colombi che ringrazio di cuore, è stato per me come coronare un sogno che avevo sin da bambino. Sapevo che non era per niente adatta ad uno slalom ma il primo obiettivo era quello di riuscire ad andare a podio nella gara di casa e di divertirsi. Doppio obiettivo raggiunto. Aver messo dietro due Clio gruppo A ed essere stato preceduto solamente da Ciresola, che non ha bisogno di presentazioni per la sua infinita carriera rallystica, va anche oltre le mie aspettative.”
Un’occasione, che si ripete già da qualche anno per Rubini, per far emergere anche il lato nascosto della medaglia, che purtroppo riguarda molti piloti, ovvero quello della mancanza di budget.
“La 306 Maxi è una vettura impegnativa ma con un gran potenziale” – sottolinea Rubini – “e sarebbe bello poterla provare in altre occasioni, come in un rally vero. Purtroppo, di questi tempi, non bastano solo i risultati per riuscire ad avere il budget per poter correre, anche solo una volta, con mezzi di questo tipo. È già una grossa soddisfazione poterci salire ma è chiaro che correrci un rally vero sarebbe tutt’altra musica. Nel frattempo continueremo a sognare.”