Guerin: “È ora di salire sul podio”

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Con due round del campionato alle spalle, Victor Guerin è sicuramente tra i piloti che più fortemente vogliono un grande risultato a Marrakech. Il pilota brasiliano è sempre stato tra i più veloci in pista ma per diverse ragioni non è ancora riuscito a cogliere i risultati che avrebbe meritato. A Monza è stato per una condotta di gara un po’ troppo aggressiva che lo ha portato a due contatti con altri piloti, mentre a Valencia la colpa è stata della rottura del motore in Gara 1: il cedimento dell’unità Zytek non solo ha privato Victor di un possibile podio nella corsa del sabato ma ha anche avuto un grosso impatto su Gara 2, visto che lo ha costretto ad avviarsi dal 16° posto. Nonostante questo Victor ancora una volta ha provato il proprio talento con una prestazione maiuscola che lo ha visto recuperare a suon di sorpassi fino alla quinta piazza. Con un passo del genere, il pilota di San Paolo sarà sicuramente tra quelli da tenere d’occhio in Marrakech, visto che ha già messo gli occhi su un arrivo a podio…

“Penso sia davvero ora di salire su quel podio, lo voglio fortemente e credo anche di meritarlo considerando quanto ho fatto vedere nei primi due eventi. Marrakech sarà il mio debutto assoluto su un tracciato cittadino ma sono fiducioso: ho lavorato duro a casa e la ricognizione a piedi che ho fatto ieri ha confermato le impressioni che avevo avuto girando sul simulatore Auto GP. È una pista dove ci vogliono le palle, e sinceramente questo non è mai stato un problema per me. Le chicane sono davvero veloci e lì credo di poter fare la differenza, tenendo conto che i muretti così vicini non mi spaventano. Se dovrò andare a due centimetri dal cemento per fare il tempo, non avrò problemi a farlo”.

Per questa gara avrai un coach speciale, Gabriele Tarquini. Pensi che potrà aiutarti?
“Sono molto fortunato perché ho davvero degli ottimi coach. Solitamente sono seguito da Nicola Larini, pilota ex F.1 e WTCC, e finora nella mia carriera ho sempre fatto almeno un podio negli weekend in cui lui era in pista con me. È stato un peccato che non sia potuto venire a nessuna delle mie gare Auto GP fino ad oggi, ma qui a Marrakech avrò un ottimo sostituito in Tarquini: Nicola e Gabriele sono grandi amici e quindi lui è stato felice di dare una mano. Sarà un aiuto importante perché è un pilota fantastico e ha già corso qui sia nel 2009 che nel 2010, quindi potrà darmi ottimi consigli sul circuito. Inoltre anche il mio ingegnere conosce la pista perché ha già lavorato qui nel 2010, quindi abbiamo davvero tutto quello che serve per centrare l’obiettivo”.

Come giudichi il tuo impegno nell’Auto GP finora?
“Credo sia un peccato non essere riuscito a sfruttare il potenziale che avevo mostrato, ma il ritmo è sempre stato quello dei migliori e questo significa molto, specialmente se si considera che fino a qualche settimana prima dell’inizio del campionato il mio programma sembrava Indirizzato verso un’altra stagione nella F3 Italiana. Poi qualcosa è cambiato: sono molto amico di Kevin Ceccon, il campione 2011 dell’Auto GP, e lui da tempo mi diceva che il mio stile di guida si sarebbe adattato molto bene alla macchina. Seguivo già il campionato con interesse, e quindi ho deciso di chiedere al mio manager di organizzarmi un test. Allo stesso tempo la SuperNova ci ha contattati dicendoci che aveva un sedile disponibile per il test ufficiale e abbiamo deciso di cogliere l’occasione.
Monza non era certo la pista ideale per il debutto su una macchina così potente, specialmente arrivando dai 280 CV della F3, ma nonostante questo sono stato subito veloce, primo al mattino e quarto al pomeriggio. Dopo il test ci siamo resi conto in fretta che l’Auto GP era la miglior opzione per me: mi piaceva la macchina, potevo gareggiare con un team di altissimo livello e il budget era sì più alto della F3, ma decisamente ragionevole considerando le prestazioni della macchina”.

Che rapporto hai con il tuo compagno di squadra?
“A essere sinceri avere un compagno di squadra veloce ed esperto come Quaife-Hobbs è stato un fattore che ha pesato nella scelta di fare l’Auto GP. Abbiamo un’ottima collaborazione, posso imparare molto da lui e le nostre performance sono sempre molto vicine, ci spingiamo l’un l’altro a dare il meglio e gli effetti sono positivi. Ma non c’è solo Adrian, è la maggior parte della griglia ad essere di alto livello e avere rivali forti aiuta a crescere più in fretta.
Sono davvero soddisfatto della mia scelta, credo sia la miglior via per prepararsi alla GP2 spendendo un budget che è la metà di quanto richiesto in altri contesti”.

Filippo Zanier
Auto GP Media Officer