Scola concede il bis al 52° Trofeo Luigi Fagioli

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Sull’Osella Fa30 Zytek il 26enne calabrese si esalta a Gubbio e allunga in testa al Campionato Italiano Velocità Montagna, la cui prova umbra ha ospitato ben 250 partenti e un pubblico entusiasta che conferma il successo organizzativo. Podio completato da Cubeda (2° anche lui su Fa30) e Magliona (3° su Norma). Bene Valsecchi al debutto in salita, mentre Bonucci svetta fra le auto storiche

Gubbio (PG), 20 agosto 2017. E’ Domenico Scola con l’Osella Fa30 Zytek il re del 52° Trofeo Luigi Fagioli, prova umbra del Campionato Italiano Velocità Montagna organizzata dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche e andata in scena nel weekend con clima ideale e un pubblico folto ed entusiasta fin dal venerdì. In tanti hanno assiepato la zona paddock nel centro storico di Gubbio e le tribune naturali del percorso di gara dalla città al valico di Madonna della Cima. Scenari storici, naturalistici e del tutto caratteristici che sono valsi all’evento l’appellativo di “Montecarlo delle salite”, che non si è smentita nemmeno sotto gli aspetti più prettamente logisti e “tecnici”, grazie alla prontezza di tutta la macchina organizzativa e dei mezzi di pronto intervento e ripristino, più volte sollecitati durante la tre-giorni. La cornice dei partecipanti ha di nuovo toccato quote e qualità ai massimi livelli: in tutto 250 i piloti ammessi alla partenza sabato delle prove ufficiali e domenica delle due salite di gara.

Numerose le grandi sfide che ha proposto il Trofeo Fagioli 2017, a partire dall’assoluta. Scola, che con questa vittoria allunga in vetta al Campionato Italiano assoluto e di gruppo E2SS, ha bissato il successo ottenuto a Gubbio dodici mesi fa aggiundicandosi entrambe le salite di gara lungo la Gola del Bottaccione: 3’12”08 il crono totale del 26enne cosentino sull’Osella Zytek (gara-1: 1’35”61; gara-2: 1’36”47). Così il nipote d’arte erede di una famiglia “da corsa” ha raggiunto i due successi nell’albo d’oro della gara colti anche dall’indimenticato nonno, anche lui Domenico, che a Gubbio si impose nel 1971 e ’73. Alle sue spalle hanno completato un podio di protagonisti tricolori il catanese Domenico Cubeda, secondo assoluto anche lui sulla Fa30 e a un passo, appena 8 centesimi, dal successo in gara-2, e il sassarese Omar Magliona, terzo assoluto al volante della Norma M20 Fc Zytek con la quale si è aggiudicato il gruppo E2SC. A ridosso del podio hanno concluso al quarto posto Denny Zardo sulla Lola Evo Zytek di F.3000, al quinto Piero Nappi sulla terza Fa30 in gara e al sesto Francesco Conticelli con la “sorella minore” Pa2000 Honda.

Spettacolo doveva essere e così è stato in gruppo CN fra le Osella Pa21 Evo Honda che si giocano il Tricolore: Achille Lombardi svetta in gara-1 ma poi deve arrendersi al diretto rivale per il titolo Luca Ligato, bravo ad aggudicarsi la categoria in rimonta. Da brividi anche la supersfida tricolore ai vertici del gruppo E2SH, che ha premiato Manuel Dondi con la Fiat X1/9 Alfa Romeo. Il bolognese bissa così il successo colto a Gubbio nel 2016 e precede il romano Marco Iacoangeli, che in un bel duello lo insegue da vicino con la Bmw Z4. Per il gruppo E1 il pesarese Marco Sbrollini ha utilizzato al meglio la cavalleria e il nuovo propulsore istallato sulla Lancia Delta Evo, mentre dietro di lui si è scatenata la battaglia per il podio di categoria, per il quale hanno dato spettacolo il pilota e giornalista di automoto.it Emiliano Perucca Orfei, secondo ed efficace nello sfruttare l’alto potenziale della Peugeot 308 Racing Cup del Team Arduini al debutto assoluto nelle salite, l’altro pesarese Ferdinando Cimarelli con l’Alfa 156 e l’orvietano Daniele Pelorosso con la Renault Clio Proto. Interessante e con occhio “mediatico” l’esordio del direttore di “Auto” Alberto Sabbatini, che con la Mini Cooper del team AC Racing ha per la prima volta scoperto la specialità delle cronoscalate. Le sempre ammirate supercar del gruppo GT hanno fatto bella mostra di sé nella caratteristica e ideale cornice dello scenario eugubino. A spuntarla nel “derby” veneto e a confermare la leadership saldamente impugnata già in prova è Roberto Ragazzi, l’esperto driver padovano che sulla Ferrari 458 Challenge ha preceduto il vicentino Bruno Jarach, “in pista” con la Lamborghini Huracan. Rispettati i pronostici nei gruppi più “classici” delle vetture Turismo/rally, dove fanno la voce grossa le Mitsubishi Lancer Evo del pluricampione altoatesino Rudi Bicciato in gruppo A e dell’aretino Lorenzo Mercati in gruppo N. In RS Plus, tutti su Mini Cooper, ha fatto valere la sua legge l’esperto rallista bresciano di Elite Motorsport Ilario Bondioni al termine di un bel duello con il pugliese e attuale leader tricolore Francesco Savoia, mentre con un notevole podio di categoria ha concluso l’esordiente già campione GP2 e commentatore di F1 per Sky Davide Valsecchi, in continuo miglioramento con la Mini di Elite Motorsport. In gruppo RS la dicono lunga sulla suspance gli appena sei decimi che hanno diviso le Mini del vincitore Antonio Scappa e di Giacomo Liuzzi. Riesce il colpo pieno ad Angelo Mercuri nella battaglia delle agguerrite Fiat 500 del gruppo Bicilindriche, dove il campione italiano in carica ha regolato il pugliese Oronzo Montanaro e il calabrese Domenico Morabito. Nella competizione delle auto storiche, una cinquantina presenti, Uberto Bonucci mette la… stella con il decimo successo (quarto consecutivo) nella Coppa Città di Gubbio con il tempo totale di 3’39”73 colto al volante della fida Osella Pa9 Bmw. Su un podio tutto “made in Toscana”, il già campione italiano ed europeo ha preceduto la diretta concorrenza del pisano Piero Lottini, secondo sempre su Pa9, e Giuliano Peroni sulla Martini Mk32.

Non particolarmente fortunata la pattuglia dei piloti umbri al via. Noie al motore sulla sua nuova Fa30 hanno costretto ai box lo sfortunato orvietano Michele Fattorini, non partito né in prova né in gara, mentre il driver di casa Gianni Urbani è il migliore dei driver della regione piazzando la sua Osella Pa21/S Honda al 16esimo posto assoluto. Nell’ambito della manifestazione, venerdì è stato assegnato il Memorial Barbetti a Davide Valsecchi in una partecipata serata con diversi “special guest” oltre al pilota e commentatore della F1. Sabato e domenica lo show è stato anche merito del tributo Ferrari che ha ospitato una quarantina di GT del Cavallino provenienti da tutta Italia con in testa quella del gande appassionato eugubino Adriano Mori, tra i promotori dell’iniziativa.

Classifica assoluta ufficiosa dei primi 10: 1. Scola (Osella Fa30 Zytek) in 3’12”08; 2. Cubeda (Osella Fa30 Zytek) a 1”99; 3. Magliona (Norma M20 Fc Zytek) a 4”18; 4. Zardo (Lola Evo D Zytek) a 6”41; 5. Nappi (Osella Fa30 Zytek) a 8”16; 6. Conticelli F. (Osella Pa2000 Honda) a 14”17; 7. Ligato (Osella Pa21 Evo Honda) a 16”35; 8. Pezzolla (Osella Pa21 JrB Bmw) a 17”19; 9. Lombardi (Osella Pa21 Evo Honda) a 17”25; 10. Castellano (Osella Pa2000 Honda) a 18”83.