61° Rally Coppa Valtellina – PROMO SPORT RACING: PRECISAZIONI

Gli organizzatori del Rally Coppa Valtellina replicano all’articolo “Bolide del rally si ribalta, i pompieri: “Ci dovevano chiamare” del quotidiano “Il Giorno” pubblicato domenica 24 settembre 2017.
Sondrio- In merito all’articolo apparso sul Il Giorno di domenica 24 settembre recante il titolo “Bolide del rally si ribalta, i pompieri: “Ci dovevano chiamare” , la Promo Sport Racing, gruppo a capo dell’organizzazione della corsa automobilistica a cui fa riferimento il pezzo, tiene a fare alcune precisazioni doverose.
“Già dal titolo, sembrerebbe che ci sia stata negligenza nel prestare soccorso allo sfortunato equipaggio vittima dell’incidente. Il piano di sicurezza messo in atto per la gara è dei più dettagliati e sicuri che si potesse applicare. Nello specifico allestito il percorso con una Ambulanza con medico rianimatore a bordo ogni 7,5 chilometri di prove speciali, affiancati da un team di de -carcerazione e pronto intervento antincendio oltre ad un carro attrezzi. Ogni 100/150 metri è stato collocato un commissario di percorso collegato via radio con la Direzione Gara; infine, erano presenti due autoambulanze jolly in direzione gara (Piazza Garibaldi a Sondrio) e nel parco assistenza (Berbenno) pronte ad intervenire in caso di ulteriori necessità.
Nei giorni prima della gara, coordinati da Areu (Azienda Regionale Emergenze Urgenza) e con la partecipazione della Questura di Sondrio e della Prefettura, abbiamo discusso del piano di emergenza in una riunione alla quale hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco. In quella sede abbiamo spiegato quali fossero i sistemi di emergenza, quali mezzi e le dislocazioni. Successivamente, sempre con la collaborazione e la coordinazione di Areu, abbiamo redatto il piano di pronto intervento nel quale si sono definite tutte le procedure di azione durante la gara, prevedendo diverse situazioni, non ultima quella del soccorso degli abitanti o del pubblico lungo le prove speciali, precedenti l’arrivo dei mezzi del servizio 112. Nello specifico, sabato mattina 23 settembre, in un incidente di gara – che è normale avvenga in quanto si tratta di sport ad alto rischio – una nostra autoambulanza è intervenuta per soccorrere un equipaggio. Il soccorso, coordinato dalla Direzione Gara, ha fatto entrare anche il mezzo emergenza denominato Rescue che però non ha dovuto fare nulla in quanto l’equipaggio era sceso dalla vettura autonomamente e aveva solo bisogno di un controllo per i colpi subiti nel cappottamento. Si è pertanto richiesto l’intervento del 112 per trasportare il ferito lieve (codice giallo) da Santa Cristina a Sondrio e tutto è finito lì. Ecco quindi il motivo per il quale non abbiamo richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Ora ci chiediamo per quale motivo il Sindacato U.S.B. ha chiesto di sua iniziativa informazioni alla centrale operativa 112 cercando spiegazioni sul perché non avessimo chiesto il loro intervento. Ci chiediamo inoltre per quale motivo sia stato fatto uscire un articolo nel quale sembrerebbe che, pur essendo prevista la piena autonomia di intervento in manifestazioni sportive di questo tipo, gli organizzatori del rally Coppa Valtellina avrebbero dovuto chiedere il loro intervento. Essere autonomi dal punto di vista di intervento ha due benefici: in primis la tempestività ed in secondo luogo non si grava sulle risorse pubbliche che spettano primariamente alla popolazione.
Cercando di approfondire la questione, abbiamo scoperto che questo sindacato è da mesi sul piede di guerra con chi gestisce le emergenze in quanto molte volte non vengono richiesti i loro interventi. Siamo allibiti in quanto riteniamo che se esiste un sistema di emergenza, gli attori di questo sistema devono essere consapevoli di esserne parte e di dover obbedire in modo gerarchico alle chiamate esclusivamente nei casi in cui essi sono davvero necessari. Da quanto abbiamo appurato esiste invece una lotta interna, una sorta di rivendicazione di primato, che mette in discussione la gerarchia del piano di emergenza e, da cittadini comuni, questo ci mette in apprensione perché ci piacerebbe pensare che in caso di necessità il soccorso fosse gestito in forma libera, decisa, coordinata e senza strascichi di parte che potrebbero mettere a rischio la qualità dell’intervento stesso.
Concludiamo evidenziando in pubblica piazza queste dinamiche poco limpide che sicuramente S.E. il Prefetto di Sondrio, il Sig. Questore e il Comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco, avranno modo di approfondire. Sottolineiamo pure che questo intreccio di telefonate tra chi vorrebbe intervenire e chi deve gestire le situazioni di emergenza, non fa altro che tenere occupate le linee di soccorso che potrebbero essere usate da chi ha realmente necessità di un intervento repentino.

Sperando di aver fatto chiarezza sul nostro operato porgiamo i più distinti saluti.

Cordialmente